Con un colpo di pistola uccise il magliaro che gli chiedeva spiegazione per un'offesa

Con un colpo di pistola uccise il magliaro che gli chiedeva spiegazione per un'offesa Oggi in Assise il processo per un delitto nato dalla vendetta Con un colpo di pistola uccise il magliaro che gli chiedeva spiegazione per un'offesa L'assassino è un siciliano, la vittima un napoletano - Questi, ingiuriato per una donna, aveva chiesto aiuto a tre amici - Il «chiarimento» in via Principe Tommaso - Otto persone a giudizio per aver aiutato l'omicida nella fuga a Palermo è e n a Comunemente si chiamano « magliari » quelle persone che girano il mondo n vcnlere tappeti e capi di maglieria. Sono meridionali, legati in consorterie. Si conoscono tutti, in tutte le città sanno dove appoggiarsi. Ce ne sono di onesti; ma purtroppo ce ne sono di quelli che si servono della professione di « magliaro » per coprire altre loro attività assai più redditizie ma che debbono tenere nascoste alla polizia: truffe varie. gvCsnpcVtipo il gioco delle tre carte (chej rende alla e.squadra» di tre o|quattro complici anche 100 mila lire al giorno), oppure il solito ! sfruttamento.' |Queste poche righe di preambo- lo servono a illuminare il delitto consumato a Torino 11 31 marzo 1960, in via Principe Tommaso an golo via BertholK-i e che oggi viene esaminato nel processo in Corte di Assisr. Inusitato è Giuseppe Zuccarr. . lagliaro d: 29 anni, nativo ri' San Giuseppe Jato,lprovincia di Palermi egli ucclse|con un colpe di pistola al cuoreiVittorio Cuomo. nagllaro, suo coelaneo, native li Napoli. Aio-lvento del delitto — H.meno come: è emerso dagli'atli istruttori — | un'offesa che doveva essere ven- ILicata. 1 j Giuseppe Zuccaro. sposato, sepa-1|rato dalla moglie, conosceva glo-j vani donne dalla condotta molto ! libera. La cognata lo aveva de-j |nunciato per sfruttamento ai dan-1 ~ ttgni della moglie, ed 11 processo sa- rà discusso a Genova. Vittorio rono il ppmeriggio del 28 marzo scorso nel negozio di tappeti in via Principe Tommaso 21, luogo di ritrovo dei magliari. Lo Zuccaro — conosciuto come Pino il lungo o Pino il siciliano — stava scherzando con la titolare. Domenica Fletta. Entrò Vittorio Cuomo insieme con un compaesano di nome Pasquale. Chiese merce in deposito alla Pletta: voleva del iiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiimiiiiii Cuomo ebbe processi per reati' van: condannato per lesioni, as- solto per insufficienza di provaidall'accusa di sfruttamento. I I due protagonisti si incontra-1 1 t «Ma voi chi siete? Chi vi conosce?> A tali parole il Cuomo rispose arrogante: mai nessuno aveva chiesto garanzie a lui, bastava la sua parola, : Intervenne lo Zuccaro ad am| monirlo che il tono usato era irriIguardoso per una donna. Breve 1 battibecco, e io Zuccaro ingiunse: 1, vieni fuori». Nella via il « ohiajrlmento » fu brevissimo, una te stata au0 stomaco al Cuomo e, jqUan(lo qUestj fu a terra, per 1magglor spr,,gio un calcio ai pet tappeti, ma li avrebbe pagati sol- atanto dopo averli venduti. La ne- goziantc rispose che non poteva accettare quelle condizioni. Disse:1, „, Giuseppe Zuccar0 ai freB0 le mani, si tirò le maniche, tornò ' , aegozio vittorio Cuomo si rialzù 8e ne ando a preparar la ivcn(je(ta I r ,,,, 1 La 8era stessa raggiunse Mila- 1 no, qui prese accordi con Giovanni D'Alessandro, 42 anni, napoletano residente a Taranto, Pietro Catalano, 38 anni, di Bari e residente in quella città; Pasquale Martiradonna, 37 anni, barese pure lui. Spiegò che a Torino lo avevano «•umiliato e picchiato » e che i! corpevo'e era Pino il siciliano. Vennero a Torino in auto il 31 marzo e si misero alla ricerca di Pino chiedendo di lui' nell'ambiente dei magliari. Anche lo Zuccaro era stato a Milano per parlare con la moglie: le aveva chiesto il nulla osta per 11 passaporto, porche intendeva recarsi a vendere In Germania. Giunse a Torino sul mezzogiorno di quello stesso giorno e subito gli dissero di stare all'erta. Egli aveva lasciato la sua auto dinanzi al Caffè degli Artisti. Alle 16 andò per prenderla, ma vide che c'erano i quattro appostati. Ripassò alle 19; ce n'era ancora uno. Dalla tasca interna, della portiera tolse allora la sua pistola, una Beretta cai. 22, se la mise in tasca, entrò nel bar San Saivario. Poco dopo fu raggiunto dai quattro. Il processo chiarirà quel che LvveiineT Pire ch7Vl"cuomo gl — si sia avvicinalo tenendo in mano un'arma (coltello? pistola?) e lo Zuccaro più veloce impugnò la sua Beretta e fec fuoco. Un colpo solo che lo uccise sull'istante I suoi amici subito lo prolessero. Flores Marca, 25 anni, Pierino Gatti, 24 anni, Benito Mirto, 20 anni, gli ti arono un taxi, e gli misero a disposizione la vettura del Gatti, passò la notte in casa di Annunziata Del Duca, 40 anni; il giorno seguente Fabrizio Petrone, 38 anni, lo condusse a Milano e io ospitò: da Milano fu decisa la sua partenza per Palermo. Vi arrivò con una «Giulietta sprint » Il giorno 4 aprile; Rimase nascosto in un alloggio messogli a disposizione da Luisa Mirto, 26 anni, In vicolo Bernava 18, al pianterreno. Qui lo arrestarono 1 carabinieri il giorno 10 aprile, Tutte le persone che lo alutarono nella fuga compaiono oggi In giudizio a rispondere di favoreggiamento. Li difendono gli avv. Accatino, Chauveiot, Forchino e Noya. Lo Zuccaro invece è difeso dagli avv. Delgrosso e Slmonetti. Presiede la Corte II dott. Moscone, p.m. è 11 dott Riccardi, cancelliere santostefano.