Un laburista presenta ai Comuni un progetto per legalizzare (in certi casi) l'arresto della maternità di Mario Ciriello

Un laburista presenta ai Comuni un progetto per legalizzare (in certi casi) l'arresto della maternità in settimana un dibattito che susciterò largo interesse e vivaci polemiche Un laburista presenta ai Comuni un progetto per legalizzare (in certi casi) l'arresto della maternità .Il disegno di legge è «privato»: non ha l'appoggio ufficiale del partito - E'stato preparato da tu».parlamentare che non è medico - « Il mio progetto - afferma il deputato - non vuole difendere una pratica per certi aspetti condannabile, ma dare ai ginecologi la possibilità d'intervenire quando, per ragioni scientifichep umanitarie, lo ritengano necessario» (Dal nostro corrispondente) Londra, 28 gennaio. Avrà inizio, fra qualche giorno, ai Comuni il dibattito su un progetto di legge che, per la sua materia e i suoi scopi, susciterà vasto interesse, ma anche larghe polemiche. Argomento: l'aborto. Autore delle nuove proposte è il deputato laburista Kenneth Robinson, il quale — pur non essendo un medico — ha spesso patrocinato iniziative per una maggiore igiene fisica e mentale. Il suo disegno di legge è, come dicono qui, « privato », vale a dire non gode dell'appoggio ufficiale né dei conservatori, né dei laburisti. Ma, appunto per tale suo carattere, sarà giudicato dai singoli de¬ iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii putati « secondo coscienza », il che significa che sarà approvato o respinto senza tènere conto della sua provenienza politica. . Robinson — il quaie. parla, in questo caso, a.nome di ampi settori della professione medica — sostiene che il suo progetto non ha nulla di rivoluzionario. In Inghilterra, le sentenze dei giudici hanno sovente valore di legge e, nel 1939, un magistrato pronunciò una decisione che diede il potere ai medici di porre, fine a talune gravidanze. Ma è un potere mal delineato, e di-cui i sanitari; per primi; diffidano. Kenneth Robinson •-uole dunque codificare la sentenza del '39'ili una legge riprovata dot iiiiiiimmtiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiui l t i n e a a o i a a e i a e. a e là. e o a n a Parlamento, ed in questo senso non ha torto quando afferma che il suo disegno segue una strada già tracciata. Ma la riforma 'darebbe ai ginecologi e ai phirur'ghi maggior^ libertà d'azione, ed è su tate punto che si. scontreranno le opposte opinioni. La sentenza del '39 fu emessa al termine di una famosa causa intentata dalla Corona contro un medico. Il magistrato dichiarò che era ^legittimo* porre fine « in briona'fede** att una gravidanza >n lo scopo di « preservare la salute, nonché la vita della -.nadre ». Rassicurati da questo precedente, i ginecologi compiono alcuni interventi, ma solo nei casi più drammatici, dopo il parere favorevole di uno o piii specialisti e sempre con grande riluttanza nel timore di violare la vaga formula giuridica. Non mancano, ovviamente* gli-abusi, che 'avverrebbero perà an-. che con la legge più perfetta e pia severa. Vediamo ora cosa propone il deputato Robinson. Secondo il suo progetto, un medico potrebbe arrestare una gravidanza, senza violare la legge, in quattro casi: 1) per « salvare la vita della paziente »; S) quando vi è € serio rìschio » che mettere al mondo un figlio, 0 anche solo l'allevarlo, infligga « grave danno alla salute fisica o mentale della madre » ; 3) quando vi é « serio rischio » che il figlio nasca « deforme o con una anormalità fisica o mentale*, per cui dovrebbe ricevere € continue cure ospedaliere o speciale assistenza per tutta la vita»; 4J quando la paziente è rimasta incinta in conseguenza di un atto che costituisce reato, oppure, infine, quando ella è malata di mente. Il disegno contiene però due misure trascurate dalla sentenza del '39 Anzitutto, l'intervento dovrà essere deciso da due medici fin pratica, come abbiamo detto, avviene già ora, ma spesso solo perché il ginecologo vuole premunirsi contro eventuali azioni legali) ; poi, nessuna gravidanza potrà essere arrestata dopo la tredicesima settimana. Robinson propone però che, in caso di vertenza, l'obbligo di provare l'illegalità dell'intervento pesi sul Pubblico Ministero, ponendo così fine all'attuale situazione (in pieno contrasto con 1 princìpi fondamentali del diritto britannico) secondo cui è il medico, presunto colpevole, che deve dimostrare la propria innocenza. gmiiiiiiuiiiuiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiii» è stpefrtrsesunnSarà approvata questa legge t Ogni previsione è avventata, ma i più ritengono che, dopo lungo dibattito e qualche modifica, il Parlamento darà il suo consenso, t/opposizhime 4j scrive Za stampa — proverrà dagli ambienti cattolici, i quali si appresterebbero a combattere le proposte in ogni sedi,. Ma i cattolici sono una minoranza e, se ad essi non si affiancheranno < 're forze, difficilmente la loro battaglia pp-; tra essere vittoriosa. ' ' 5' Le ultime cifre ufficiali sulle interruzioni delle maternità risalgono al '38: il ministero dell'Interno comunicò che erano circa sessantamila. Oggi il\ numerò 6 senza dubbio assau più elevato; secondo alcuni, sui pererebbe gli ottantamila casi-. Il deputato Robinson crede sia\ dunque ciunto il momento dit t guardare senza ipocrisie lai realtà » c II mio progetto ■—i egli ha detto oggi •■ non vuote*) facilitare una pratica per certi aspetti condannabile, ma dare la possibilità ai medici di agire, allorché lo ritengono necessario, senza . eoccuparsi delle conseguenze legali. Vi sono ragioni non solo mediche, ma anche umanitarie per cu4ì\ liiiiiiiiiiiMiniiiiiiiniiiM iiiiiiiniiiiitiiiiiiiiaiiLttinuBBdptecl■tu;dH(tplt è consigliabile talvolta arrestar» una gravidanza. Basti pensare al caso, abbastanza frequente, in cui la madre contrae morbillo nelle prime due settimane di gravidanza. La sua •creatura corre il rischio di nascere malata nel corpo o nella, mente ». Mario Ciriello

Persone citate: Kenneth Robinson, Robinson

Luoghi citati: Inghilterra, Londra