L'ufficio del marito di Margaret porta la rivoluzione nel costume inglese

L'ufficio del marito di Margaret porta la rivoluzione nel costume inglese Anche la Corona contro le vecchie tradizioni L'ufficio del marito di Margaret porta la rivoluzione nel costume inglese La Gran Bretagna ha sempre volato che i prodotti iella sua indnstrìa, modernissima, mantenessero un aspetto d'altri tempi - Questa linea vecchiotta è an ostacolo grave per le esportazioni - Il «Design Center», dove lavora Armstrong-Jones, vuole introdurre dovunque lo stile nuovo - // ènea d'Edimburgo è d'accordo con il cognato (Dal nostro inviato speciale) Londra, gennaio. Visitando il c Centro per il disegno industriale >, dove Tony Armstrong-Jones lavora da qualche giorno, mi sono reso conto che non si tratta, come credevo, di uno di quegli uffici decorativi e rarefatti che si addicono così bene ai personaggi reali, ma del quartler generale di una delle più interessanti rivoluzioni del costume inglese. Chiarisco subito questo giudizio che, alla prima, potrebbe sembrare affetto da una certa esagerazione. Tutti sanno che la Gran Bretagna è uno dei paesi al mondo più attaccati alla tradizione, e più diffidenti nei riguardi delle novità che non siano assolutamente necessarie, come quelle, per esempio, che riguardano l'apparenza esteriore. Prontissimo a lanciarsi in tutto ciò che attiene al progresso tecnico, vale a dire all'efficienza dei ritrovati moderni, si manifesta quanto mai refrattario ad introdurre mutamenti di carattere formale. L'altro ieri, appena uscii dall'aeroporto di Londra, dopo quasi dieci anni dall'ultima volta che visitai questa capitale,' la <vecchia Inghilterra! mi venne subito incontro sotto forma dei neri, squadrati taxi, senza porta alla sinistra del guidatore, in tutto identici a quelli che avevo conosciuto nel 1951;. eppure erano nuovi Partecipai questa osservazione ad un mio compagno di viaggio inglese, il quale, con un sorriso, ' mi rispose: < Sono cambiati di dentro >, e alludeva alle parti meccaniche che non erano rimaste indietro rispetto ai progressi ^ella tecnica automobilistica. L'Inghilterra è un po' tutta così, cambia molto di dentro e poco di fuori. E' uno dei paesi più < moderni » del mondo, ma rimane fedele alle sue anticaglie, alla sua aria d'altri tem pi. Di questo paradosso si potrebbero citare esempi innume revoli, dalle parrucche del magistrati alla mezza noce nera e aH'ombrello del businessmen, dalla linea antiquata delle Rolls Boyce allo stile Tudor o finto Tudor dell'edilizia. Londra, durante la guerra, subì moltissime distruzioni: eppure in luogo dei grattacieli o dei palazzoni placcati di alluminio che sono sorti sopra i crateri delle bombe in molte città «continentali> (e specialtnente nelle nostre) qui hanno ri costruito pezzo per pezzo le ca se di prima, con le stesse facciate di mattoni, lo stesso nu mero di piani, la stessa porti cìna di ingresso, e persino coi tubi dell'acqua esterni, come usava cent'anni fa. Si immagt ni che a Londra ancor oggi, 1 caloriferi sono guardati come una novità piuttosto sospetta e piuttosto malsana, tanto è vero che, nei nuovi fabbricati, i radiatori non vengono mai istallati nella stanza da letto e nel bagno, dove fa freddo co me ai tempi di Dicksns; men tre nei negozi del centro fan no ancora spicco i deer-stal kers, cioè quei berretti coi pa raorecchi che amava portare Sherlock Holmes. Bisogna dire che gl'inglesi han sempre messo in questa loro affezione per il vecchio più di una punta di civetteria, ed il sottinteso che essa rispecchi un gusto più raffinato. Non per nulla si deve a loro il concet to, del resto impeccabile, che la vera eleganza è sempre un po' lisa, mentre tutto ciò che luccica e che sa -di nuovo di zecca è roba da parvenus. Da Brummel a Eden, del quale si dice che prima di indossare un paio di scarpe nuove le faccia lucidare dal suo butler ogni gioTno per un anno, e ciò perché acquistino la' patina del tempo, giù giù fino al duca di Edimburgo che durante la sua recente visita in Piemonte si portò dietro una giacca da cac eia con le borse ai gomiti, noi vediamo far capolino la stessa avversione, diciamo pure ari stocratica, per le novità dèlia «linea >. Il fatto paradossale è che gli inglesi, pionieri della rivoluzio ne industriale, hanno portato anche nel mondo della produzione moderna, che di natura sua è. in continua trasforma zione, la loro avversione pole mica per i cambiamenti r.elia forma esteriore. Perciò, un gran numero di loro prodotti, dal ferro da stiro al lavabo, dal letto all'aspirapolvere, e via dicendo, hs.nno spesso l'aria di essere parecchio antiquati, anche se dal lato del funzionamento non hanno nulla da rimproverarsi. Ma si tratta di un nodo che sta venendo al pettine del gusto contemporaneo; e che costituisce una pericolosissima minaccia per la economia generale del paese. E' noto, infatti, che uno del princìpi fondamentali dell'Inghilterra è: esportare o perire Ebbene, è proprio nel settore delle esportazioni che questa isola comincia a nutrire delle precccupazionl serie Le ultime statistiche dicono che il volume dei prodotti inglesi venduti sui mercati stranieri è aumentato nel 1960 soltanto del 6 per cen to; mentre le esportazioni tedesche, francesi, italiane, oono salite, nello stesso periodo, rispettivamente del 16, 28, 26 per cento. Ora, uno dei motivi più importanti con cui gli Inglesi spiegano questo fenomeno, è che il < disegno industriale » dei loro prodotti non incontra troppo il gusto dei mercati internazionali che si volgono di preferenza ai paesi più aggiornati. Dunque, la questione del « disegno industriale » (che sta ai pgl'ccpnsAaciltrgccpcpcfpCcbcdCcdcevcNncpbpsseggsbEWunrgddnzdsdsdrnnvrJ e i prodotti delle fabbriche come gli ateliers di moda stanno all' abbigliamento) è tutt'altro che secondaria o decorativa: al contrario, è una delle più importanti tra quante si agitino nell'Inghilterra d'oggi. Il Design Center, in cui lavora Armstrong-Jones, si è ' messo alla testa di una rivoluzione che proponendosi di introdurre il moderno in questa roccaforte del gusto conservatore, mira a cambiare la faccia dell'Inghilterra dal cucchiaino da caffè al televisore, dalla macchina per scrivere alla carta da parati, ecc. Se questa è una svolta cruciale della vita 'britannica, è particolarmente curioso sapere che una delle più importanti fonti di propulsione di questo processo di svecchiamento è la Corte di San Giacomo. Particolarmente, il duca di Edimburgo è uno del partigiani più calorosi di esso, e segue molto da vicino l'attività del Design Center. Forse, pochi sanno che, fra le altre cose, Il marito di Elisabetta si interessa anche della forma delle pentole e del ferri da stiro, dei servizi da caffè e del proiettori cinematografici, e via dicendo. Non solo egli consegna, annualmente, i riconoscimenti che il Centro attribuisce al produttori degli articoli più belli; ma anche attribuisca un premio speciale, intitolato al suo nome, ai migliori rappresentanti dell' industriai design; e, in questo modo, si asside tra gli arbitri più Importanti del gusto industriale inglese. Si sa che la monarchia spesso si pose alla testa del gusto britannico: basti pensare a Edoardo VII e al duca di Windsor. Si trattò tuttavia di un faro per le élites. Il fatto nuovo è che, oggi, la famiglia reale abbia deciso di fare da guida al rammodernamento del gusto delle masse; segno dell'evoluzione dell'istituto monarchico in tempi di democrazia. Per dimostrare che sono dalla parte del Tnbderno, EH sabetta e Filippo hanno deciso di arredare nello stile dei nostri giorni un'ala del castello di Windsor, che probabilmente riserveranno alla loro abitazione. Essi vogliono che anche il nostro secolo sia rappresentato in quella galleria di stilt di versi che è la residenza dei reali inglesi. Il fatto che Tony ArmstrongJones abbia preso servizio nel Design Center, costituisce un segno di più dell'Interessamento della Corte in un settore che rischia di mutare 11 volto della Gran Bretagna. Dirò ora solo due parole sulla sua organizzazione, perché si tratta di una novità anche pratica piuttosto interessante. Il Centro non «disegna» la linea dei prodotti; ciò porterebbe ad un gusto di Stato che ripugna alla mentalità inglese. Esso si limita a prendere in esame gvddgatspdctLsrtusd.clggctsccP gli articoli che escono dalle varie fabbriche dell'Isola, e a dichiarare quali di essi sono degni di fregiarsi di un triangolo speciale che costituisce un attestato di buon gusto. L'aspetto praticò interessante è che il Centro espone nel suoi saloni, a volta a volta, 1 prodotti migliori che escono dalle fabbriche inglesi: e perciò costituisce un'enorme « vetrina centrale > nel cuore di Londra, che 11 popolo può consultare risparmiandosi di girare di negozio In negozio. Oltre a questo, 11 Centro possiede un praticissimo indice in cui sono descritti con fotografie e didascalie 1 diecimila prodotti .che finora ha approvato. Se un londinese, poniamo, ha bisogno di una maniglia, può sceglierla tra i tipi che sono raccomandati dall'Indice Illustrato, ed avere la piacevole sensazione che dietro al triangolo che essa porta, corre un Alo che arriva fino a Bucklngham Palace. Diciamo che il Design Gente" Incarna la coscienza che l'Inghilterra deve rinnovare il suo gusto. L'industria britannica non può produrre per l'esportazione in un modo e per il mercato interno in un altro: ciò porterebbe a costi di produzione troppo alti. E' dunque una profonda ragione economica, da cui dipende la prò sperità futura di questo paese, che impone- la svolta. Se eie sia — in assoluto — un bene non sappiamo Alfredo Todisco