«La notte» di Antonioni: desolazione della vita moderna

«La notte» di Antonioni: desolazione della vita moderna SULLO''. £S O HE Ri ÌVX O «La notte» di Antonioni: desolazione della vita moderna (Ambrosio) Popp 1*< Avventura», Antonioni ■ ci ha dato un altro racconto sotterraneo, a tratti mòtto bello. Nella Notte (soggetto e .sceneggiatura di Antonioni, Plaiano e T. Guerra) più ancora che nell'opera procedente si fa palese quella dissociazione dei fatti dai personaggi, quel senso di sogno, che orm.ai appartengono, informine con molta narrativa contemporanea, all'estetica cinematografica del regista ferrarese. Anche La notte porta, come tutti i film, accadimenti e dialoghi, ma senza che vi abbiano altro valore che indiziario, quasi relitti di un naufragio. Ancora una volta Antonioni ha sfir dato il gran principio cinematografico secondo cui tutto, nel film, deve entrare in azione. Ha nuovamente raccontato tra le righe, impegnando il lettore (che per forza dovrà, essere intelligente) sui margini "dell'inespresso, t t La notte narra il marasma, la> consunzione di un amore coniugale. JDopo.pochi anni' di matrimonici lo scrittore Giovanni Fontano e sua moglie laidia .sono giunti alla saturazione e all'incomunicabilità. Entrambi ne provano pena: ma lei in maniera'molto più aperta e generosa di lui, che ha l'animo intricato nell'egoismo dello scrittore (e per di più, a quel che pare, d'av&nguai1dife). Questa erisi ci è raccontata indirettamente attraverso gli atti che i coniugi'compiono, -insieme, nel corso .d'una giornata. ' •Muti, .si recano in Una'611nlpa di lusso a visitarvi l'amicdGalvani, un altro scrittore, che sta. vivendo le ultime sue ore, e sarà spirato alla fine del film. Questo primo episodio è come il pedale dell'Intero raccónto, mettendovi l'incombere d^lla morte. Nel venirne via, mentre Iddià, che non ha retta allo strazio, lo aspetta di sótto, Giovanni è materialmèn té afferrato da una giovante paziente che "se lo. tira in càmera' con intenzioni anche troppo ^evidenti, e soltanto l'ac córrere delle infermiere .'mette fine all'assai improbabile avventura, che tuttavia attesta, così' sul frontespizio del film, il: dis<rr!din&-ilefc mondo ,.o. almeno quello delle 'cltócne milanesi. Poi i Pontano si recano dall'editore Bompiani dova si festeggiai ' ' presenti Salvatore Quasimodo,'. Giansiro Ferrata e altre illustri firme, il nuoyp l'episodio passa presto; giacché à ormai accertato che. gli scrittori e i loro ambienti profittano pòco sullo schermo. Scivolata via anche di lì, l'irrequieta Lidia vagabonda sola per Milano e periferia, abbeverando la sua. noia di spettacoli vitali: una vecchia che mangia un gelato, ragazzacci che si prendono a pugni e altre cosette scritte dal regista con finissima | penna, Senza che fino a questo punto sia stata detta una parola sulla splitudin» di Giovanni e di Lidia, essa ci è ' categoricamente affermata attraverso quelle notazioni in apparenza così oziose e disperse. E forse qualcuna lo è davvero; ma si' sa che il --gioco di rappresentare la noia con la noia comporta qualche rischio, ' Vini .telefonata riaggancia la moglie al marito; e sf ripiglia, pa night club, con esibizione di negri, inganna il tedio delle prime ore della notte; il resto sarà occupato da un party nella villa brianzola dell'industriale Gherarducci, dove quella crisi coniugale perde della sua atonia ed entra in fuoco drammatico. E' l'episodio maggiore del film e anche il più bello, nonostante qualche analogia con La dolce vita. Ben tratteggiato quell'industriale che si daecinestgnbpcnrmc«mpvsedtalngzqntcndfs.crede progressista e vuole un!letterato ai suoi servizi; e meglio ancora la signora, che parla a spintoni, con barbara cordialità. Ma la più felice invenzione di questo party è la loro figlia Valentina, che si diverte tutta sola a lanciare il portacipria sulle mattonelle «bicolori de) pavimentò (una 'trovata anche visiva), anima'in pena, espressione cosciente d'.una società in crisi. Giovanni sembra innamorarsene, ma gli mancano èli per una vera-avventura; e dal suo canto anche Lidia tesp'inge un corteggiatore e rientra in se stessa. Questi coniugi disamorati non son buoni nemmeno a ingannarsi, e l'alba li trova così disperati che per la prima volta si aprono. Da una telefonata alla clinica Lidia ha saputo che Galvani è morto e ora rivela al marito ch'egli l'aveva amata nel modo più gradito alle donne: con tenerezza e venerazione. « Non mi parlava mai di sé, ma sempre di me ». Ecco il punto che lo faceva tanto diverso da Giovanni, al quale si spalanca l'abisso del proprio egoismo. Una volta avviata Lidia non si ferma: <~Ti ho amato ma ora non ti amo più. E anche tu non mi ami più. Dillo! ». Giovanni se ne guarda bene e prende l'antico riparo degli uomini accusati di freddezza; ma. là patetica furia di quell'amplesso non può ingannare nessuno, e il film finisce triste e sospeso com'era cominciato. rLa notte non ha il sapore dilnovità che era neH'«Avventura> | di cui riproduce la condotta.frantumata e l'impressione di istaticità. Ma è chiuso in un di- segno più netto e ha note più! intense; Se;, qualche ^.episodio della prima parte .può resultare, almeno, e- una prima visione, evanescente,-ift nessun punto-deWÀtta vlénèvmeno la cosclerosai «■•«i^ilanza e il dominio del regista, ai quale può talvolta1 accadere di perdersi per eccesso di difficoltà e non mai per altro. Anche dove le 'allusioni si perdono e resta soltanto una squisitissima accademia, mai un segno volgare o trito né un ripiego facile. Questa tensione d'autore, che si sentiva già nel primo Antonioni, assicura a tutto il film una ammirevole coerenza stilistica, e gli frut.ta parecchie pagine di esemplare finezza, da cui si illumina la desolazione della vita moderna. E quand'anche non avesse questi meriti, gli resterebbe quello d'aver portato sullo schermo un tono di raffinata letteratura che gli è affatto inconsueto. Ottimi gli interpreti, e specialmente Jeanne Moreau, una vera Gorgona della noia coniugale che affascina anche lo spettatore più restio. Un po' più scolastico al confronto il pur bravo Mastroianni; vivamente espressa la « Valentina inLatosqOlmcochsedefigchtitorepvoretosulel'edi Monica Vitti; spontanei tilt- lli t'.lì altri. E si farebbe torto r ai f'rn, in cui la fastosa Mila- da"0 moderna ha tanta parte, prinon ricordando l'eccellente |qu operatore Gianni Di Venanzio, ! Leo Pestelli ìl fiq in lungo Bravi, il nuotatore Lazzari « numerosi altri atleti torinesi! Era poi in sala la squadra del Torino con gli Olimpionici Ferrini, Cella e TtomeazzX Jeanne Moreau, protagonista de.'« La notte », è giunta a Roma per iniziare la lavorazione del film « Barabba » prodotto da ©ino De Laurentiis (ohi lei' nella foto

Luoghi citati: Milano, Roma