E' urgente preparare il concorso per il nuovo Museo egizio di Torino
E' urgente preparare il concorso per il nuovo Museo egizio di Torino E' urgente preparare il concorso per il nuovo Museo egizio di Torino Sarà aperto ad architetti di ogni paese • Il bando deve essere pronto per il 23 maggio, quando si riunirà a Torino il Comitato internazionale per l'organizzazione dei Musei Della prontu e fattiva risposta della città di Torino e dei maggiori enti cittadini (Fiat, Unione Industriale, Camera di Commercio, Istituto Bancario San Paolo, Cassa di Risparmio, Sip) all'interessamento ed al suggerimento del nuovo direttore generale delle Antichità e Belle Arti, prof. Bruno Molajo11, per la costruzione d'una grandiosa e finalmente adatta sede dello stupendo Museo Egizio di Torino, già s'è data notìzia domenica scorsa. S'ha ora da aggiungere che calde adesioni sono pervenute da ogni parte a La Stampa, fra le quali particolarmente interessante quella di Annibale Rigotti, decano degli architetti torinesi, progettista col figlio Giorgio dell'immenso Palazzo delle Mostre alla «Italia 61». Scrìve il Rlgotti: «Per battere il ferro mentre è caldo, si vuole bandire un concorso internazionale per 11 Museo Egiziano. Bene! Per la buona riuscita è però assolutamente necessario che 11 programma di concorso sia compilato dall'Ente committente assieme alla Commissione giudicatrice. Soltanto così committente, concorrenti e giuria possono camminare sullo stesso binario ». Dal canto suo il prof. Molajoli così ci ha scritto: «Sono assai lieto di leggere su La Stampa la prontissima adesione alla proposta per il Museo Egizio. Torino non smentisce il suo rango! Seguirò con il massimo interesse lo sviluppo della iniziativa, lieto dei favorevoli auspici sotto i quali sembra avviata». In proposito il direttore generale delle B.A. è stato intervistato dalla nostra redazione romana, ed ha ribadito che il nuovo Museo Egizio « deve costituire per il vasto pubblico una grande attrattiva, e per gli specialisti una fonte culturale sistemata coi più moderni criteri museograflci ». La progettazione dell'edificio da far sorgere al più presto sull'area del Giardino Reale fra via Votiti Settembre e corso Regina Margherita, cioè nella zona archeologica di Torino, non potrà derivare, data l'importanza mondiale del Museo, — egli ha confermato — che da un concorso bandito sul piano internazionale. «Questo concorso la cui spesa già è coperta con l'offerta spontanea degli enti economici torinesi (all'adesione dei quali s'è ora unita quella della Provincia), deve fornire allo Stato le basi di un progetto che consideri la più razionale ed attraente sistemazione del Museo, sia per la parte dedicata alle folle dei visitatori, sia per quelle sezioni riservate agli studi degli specialisti di egittologia». Si dovrà procedere dunque subito alla scelta dei componenti la commissione per la stesura del bando; ed il prof. Molajoli già ha accettato di farne parte, impegnandosi a suggerire i nomi di coloro che ritiene più idonei al non facile compito: persuaso com'è che il bando richiamerà l'attenzione delle più eminenti personalità internazionali dell'architettura. Quanto all'esperienza in materia del Molajoli, si ricordi che egli è il creatore del Museo di Capodimonte, giudicato universalmente un capolavoro. Ma dicevamo che all'elaborazione del concorso bisogna dedicarsi al più presto. Infatti-il 23 maggio prossimo avremo a Torino il convegno, promosso dall'Unesco, del Comitato internazionale per l'organizzazione dei musei, e presso la Galleria d'Arte Moderna saranno dibattuti problemi d'altissimo interesse da illustri competenti in materia, quali il prof. Zamoschkine, direttore del Museo Puskin di Mosca, e da architetti di fama mondiale, quali Le Corbusier. Esporranno i loro punti di vista il prof. Molajoli, l'architetto Franco Albini, e fra gli stranieri G. H. Rivière, W. Guyan, Alfred Par»-, Philip pe Johnson, E. Reidy, ed altri. Non vi potrebbe esser migliore occasione di questa per sottoporre a un consesso internazionale il bando di concorso per il Museo Egizio, assicurandogli cosi l'interesse in Europa ed in America, e di conseguenza il successo ■ mar. ber.
Persone citate: Alfred Par, Annibale Rigotti, Bruno Molajo11, Franco Albini, Johnson, Le Corbusier, Puskin
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