In lacrime gli altri 5 imputati ritrattano ed accusano del linciaggio la folla inferocita

In lacrime gli altri 5 imputati ritrattano ed accusano del linciaggio la folla inferocita Prosegue alle Ammìmc di Cremona il nroecNwo per l'uccisione del girovago In lacrime gli altri 5 imputati ritrattano ed accusano del linciaggio la folla inferocita Movimentata da incidenti la seconda udienza del dibattito - Hanno deposto le sorelle della vittima - La ragazza che sarebbe stata importunata dal vagabondo afferma di aver riferito il fatto alla madre quando il Bottoli era già stato picchiato una volta (Dal nostro corrispondente) Cremona, 24 gennaio. Anche gli altri cinque giovani imputati per il linciaggio di Ca' de' Quinzani — 01791, nel cor'o della seconda udienza della Corte d'Assise (presidente dott. Allotto, p.m diti Righi) — hanno negato la diretta partecipazione al brutale pestaggio del 6 marzo scorso. Piangendo, hanno ritrattato le confessioni,, anche quelle rese spontaneamente al magistrato inquirente, ed hanno attribuito all'anonima folla l'aggressione al girovago Renzo Bottoli, di 48 anni, da Rivarolo Mantovano. < No,nnn l'ho colpito »; « No, io non l'Ita visto neanche in faccia »; « No, ho sentito dire qualcosa del genere all'osteria ma non ero presente nll'agpressione». Uno dopo l'altro Guido Baietti Paolo Marini, Marino Simonazzi e Giovanni Antoriinli hanno respinto la pesante accusa di concorso in omicidio preterintenzionale doppiamente aggravato, cosi come nell'udienza di ieri — interrogati separatamente per decisione del presidente Acotto — (lucrano fatto Giancarlo Bresciani, Francesco Taverna e Stefano Denti. Le loro dichiaraeioni sono state univoche; le ritrattazioni sono state complete. Uno degli imputati — Guido Baietti — ha ritrattato anche quanto aveva detto al magistrato di ìsua spontanea volontà «Lei è stato minacciato 1 Ha subito delle pressioni da parte degli inquirenti? » gli ha chiesto il presidente della Córte d'Assise. « No » ha risposto il Baiet ti. « Perchè allora ha firmato un verbale dove si confessa come uno degli autori dell'aggressione e fornisce anche particolari inediti t ». Un momento di pausa; poi l'imputato ha risposto: « L'ho fatto perché pensavo che, confessando, avrei subito ottenuto la libertà provvisoria! ». L'atmoifera, nell'aula, si è subito risealdata. Le parole del Baietti sono state accolte con un lunghissimo mormorio dall'enorme pubblico che stipaim la Corte d'Assise. Il presidente ha faticato per ristabilire il silenzio. Guido Baietti è un giovanotto alto e sottile, parla con proprietà Ha 26 anni ed abita a San Savino, una frazioncina della e bassa* distante diversi chilometri da Ca' de' Quinzani. Nel corso dell'istruttoria era ssrgSergio Braga,\ii miiiiiiiiiiilliliillliiiiiiiiiiiiiiiiilillliliiiiiii a e o , è l n m e l a a i . a stato interrogato dal dott. Righi, pubblico ministero in questo processo. Tre giorni dopo, posto a confronto con Paolo Marini, aveva detto di essere stato presente a tutte le fasi del linciaggio. « Non è vero, non so niente! » ha gridato con tono arrogante l'imputato. Il presidente lo ha ammonito: « Tenga un contegno rispettoso; siamo in un'aula di giustìzia, non su una piazza ». Gli è stato contestato, allora, di aver dichiarato in istruttoria che nel colpire il girovago il Marini si era slogata una mano. « Non e t'ero, non è vero — ha gridato l'imputato. — Vi dico che non è vero!». Il p.m., a questo punto, ha chiesto l'incriminazione dell'imputato per calunnia nei confronti del Marini. Ne è nato un battibecco, viva\cissimo, fra gli avvocali delle parti. Il presidente ha sospeso l'udienza per una decina di minuti; al rientro in aula ha rinunciato alla incriminazione del Baietti, anche per non rendere ancora più tesa la atmosfera In questo clima arroventato si sono conclusi gli interrogatori degli imputati; nel pomeriggio hanno cominciato a sfilare, dinanzi alla Corte, i primi testimoni. Silvia Bottoli, contadina del Mantovano e una delle sorelle del girovago ucciso, ha fatto brevi dichiarazioni. « Quando ho potuto — ha detto — non mi sono mai rifiutata di aiutare mio fratello. L'ho accolto in casa, l'ho vestito e l'ho sfamato. Il suo spirito di ribelle indipendenza l'ha portato a girovagare per il mondo*. A queste parole ha fatto eco la sorella Rina, costituitasi parte civile assieme a Silvia Bottoli. Le deposizioni però non hanno portato elementi nuovi; esse avranno valore solo per la sentenza in sede oiuile. Le testimonianze che conti i'ouiranno a dipanare l'ingarbugliata matassa del procedimen to sono quelle di coloro che fu rono testimoni dell'atto criminoso, cioè parecchi abitanti di Ca' de' Quinzani i quali hanno reso precise dichiarazioni in sede istruttoria. Una di queste testimonianze è quella che in chiusura di udienza ha reso la quindicenne Pompea Masseroni, la ragazza che aveva ritenuto di essere stata inseguita dal Bottoli, pochi minuti prima che cominciasse il linciaggio. La ragazza ha dichiarato di esserle vssmsiiiiiiiiniiiiiiiiii mini iiiiiiiiiiiiiiniii " niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiveramente parso che il vaga bondo l'avesse inseguita per la strada mentre si dirigeva, da sola, verso casa. Il Bottoli, co munque, non era riuscito a raggiungerla. Essa, rifugiatasi in casa, non aveva parlato su blto dell'accaduto, perché la madre. Maria Rota in Masseroni, si trovava in un locale pubblico per assistere ad «no spettacolo televisivo. Seco7tdo la ragazza, ella riuscì ad informare la madre della presunta mancata aggressione solo quando ormai il Bottoli era già stato una prima volta picchiato. Questa deposizione, se non sarà smentita o contraddetta, assume notevole rilievo, in quanto escluderebbe quella che è stata sino ad ora indicata come una delle cause del tragico fatto (li sangue. Il racconto di Mari 1 Rota Masseroni — secondo la pr,me versioni, non più smentite — avrebbe indignato a tal punto gli ascoltatori (cioè alcuni avventori del circolo Enal) che sarebbe subito sorta l'idea di « dare una lezione » al vagabondo. Alht « spedizione punitiva » avrebbero preso parte gli attuali otto imputati. m. s. v Pompea Masseroni, la quindicenne che ha deposto ieri.' La ragazza raccontò alla madre d'aver fatto II pauroso incontro con il girovago quando già la tragica «spedizione punitiva» contro dì lui era in corso (Tel.) iiiiiiiii iiitiìiiiiiiiiMiiitiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiininiitii in in iiiinuiiiiiiii! iininiiiia

Luoghi citati: Cremona, Rivarolo Mantovano, San Savino