Un operaio rischia di finire in carcere per uno scherzo dei compagni d'officina

Un operaio rischia di finire in carcere per uno scherzo dei compagni d'officina aitai fatto 13 al Totocalcio, brindiamo alia vincita!» Un operaio rischia di finire in carcere per uno scherzo dei compagni d'officina Il giovane si trova in tasca una schedina con tutti i risultati esatti: persona ignota l'aveva sostituita alla sua - Dopo il brindisi va al Totocalcio per l'incasso, ma la scheda è sparita Per l'emozione sviene, poi dice di essere stato rapinato, rischiando l'accusa di simulazione Un giovane immigrato ha vissuto ieri, per alcuno ore, una paradossale avventura. E' il diciassettenne Gaetano Marrone, nativo di Caltanlssetta e dall'agosto scorso nella nostra città, ospite di parenti. Il giovane, di temperamento suggestionabile e in cura presso un sanitario per esaurimento nervoso, lavora da apprendista nelle fonderie Garrone di via Bardonecchia. Come la maggior parte dogi) italiani, il Marrone ogni settimana gioca cento lire al Totocalcio Sabato pomeriggio acquistò la solita razione di speranza e di illusione, domenica si dimenticò di controllare i risultati delle partite di calcio. Anzi, lunedi mattina non ricordava nemmeno di avere in tasca la schedina. Furono alcuni compagni di lavoro a rinfrescargli la memoria. Uno gli disse, con aria Indifferente: c Allora, Gaetano, non sei diventato milionario neppure questa settimana?». «Non l'ho ancora controllata, ma sono sicuro che potrei buttarla via senz'altro ». Uno degli operai andò a prendere una copia di * Stampa Sera », e cominciò a leggere ad alta voce 1 risultati. Gli altri compagni circondarono il Marrone, confrontando 1 pronostici segnati sulla schedina. Via via che la let¬ tmtcpv«tscsccgcvoprrpriillllllilllllllllllllllllllllllinilllllllllllllllllllllilli tura procedeva, nel crocchio aumentava l'eccitazione. Cinque punti, sei, sette, dieci, dodici, tredici. Sorpresa, esclamazioni di gioia, pacche sulle spalle del fortunato vincitore, anche se la quota dei «13» non era delle più vistose: tre milioni e rotti. Il Marrone era sconvolto dall'entusiasmo. Avrebbe voluto uscire subito, correre a casa per dare la lieta notizia ai parenti. I compagni lo dissuasero: «Non montarti la testa — gli dissero —, in fondo tre milioni non sono la ricchezza. Finisci il tuo turno, poi chiedi un permesso e demani mattina vai alla sede del Totocalcio per l'incasso ». Ieri, verso le 10, il Marrone si tolse la tuta da lavoro e, salutato festosamente dai compagni, si recò in via colli 2 per sbrigare la gradita, formalità. Nell'androne del palazzo del Totocalcio infilò una mano nella tasca della giacca per prendere la schedina. Il tagliando non c'era più. Il giovane impallidì, stralunando gli occhi prima di accasciarsi svenuto. Accorsero I passanti e gli impiegati del Totocalcio. Lo sollevarono, portandolo in una saletta e rianimandolo con un cordiale. Il poveretto era Incapace di parlare, sulla fronte aveva un grosso livido. Con una macchina venne accomiiiiiiiiiiiHiiiMiiiuin iillllllllllllllllllllllllllllllll pagnato al Maurizi ano, i medici lo giudicarono guaribile in una settimana. La sua disavventura aveva, frattanto, provocato un equivoco. I primi soccorritori ritennero Il Marrone vittima di una aggressione a scopo di rapina e lo interrogarono. Il giovane, sofferente di lievi disturbi psichici e in preda alla scossa nervosa, avvalorò la tesi della rapina. « Avevo la schedina da tre milioni, qualcuno mi ha colpito alla testa con un pugno. Uno del banditi mi ha anche puntato la pistola allo stomaco ». L'agente di servizio all'ospedale segnalò lo sconcertante episodio alla « Mobile ». Poco dopo 11 Marrone era nell'ufficio del dott. Maugerì, che lo invitava a ripetere le modalità dell'agguato. Il giovane non tardava a confondersi e a contraddirsi, dimostrando di non essere completamente In sé. Una inchiesta nel reparto In cui l'operaio lavora svelava il retroscena della penosa vicenda. Gaetano era rimasto vittima di uno scherzo atroce, forse spinto oltre le intenzioni di chi l'aveva Ideato. Conoscendo la sua ingenuità, un compagno aveva — d'accordo con altri operai — so stituito la schedina con una falsificata. Lo scopo era di provocare l'entusiasmo del giovane e magari di farsi pagare da bere. Ieri mattina, temendo che la direzione del « Totocalcio » sequestrasse la schedina e mettesse nei guai il presentatore, glie la sottrassero. Gaetano non si accorse di nulla. Un controllo delle matrici delle schedine giocate presso la ricevitoria di corso Regio Parco angolo via Modena confermò I risultati dell'inchiesta; aveva fatto solo due punti. Rimessosi dall'emozione, Gaetano è tornato a casa mogio mogio. Data la sua buona fede, non correrà il rischio di essere denunciato per simulazione di reato. — Il pensionato Domenico Férma, di 67 anni, ospite del ricovero « Eca » di via Moncrivello, è stato raccolto ieri all'alba svenuto un prato della Madonna di Campagna. Trasportato al Martini, e medicato per escoriazioni al capo, ha fatto un confuso racconto. Stando a quanto riferisce, il Ferrua sarebbe stato avvicinato l'altra sera da alcuni giovinastri AdmansIqmabvadcspsUdcstpntpsrGfrvJmiccrlaUche dopo averlo fatte bere abbon-jdantemente lo condussero nei pra- ti, lo picchiarono e gli presero lajpensione riscossa il giorno prima: |39 mila lire. La polizia ha apertoiun'inchiesta per accertare quanto vi è di vero nel misterioso racconto.

Persone citate: Domenico Férma, Ferrua, Gaetano Marrone, Garrone, Maurizi