Scarsa la mano d'opera per l'economia svizzera

Scarsa la mano d'opera per l'economia svizzera Scarsa la mano d'opera per l'economia svizzera Zurigo, 23 gennaio. La Svizzera si trova di fronte al problema di-ridurre il proprio sviluppo economico, oppure di assimilare una parte sempre maggiore di mano d'opera straniera. L'accrescimento naturale della popolazione, infatti, non può coprire i nuovi posti di lavoro che si creano ogni anno, e contemporaneamente rimpiazzare gli effettivi che vanno periodicamente a riposo per limiti d'età. Dal 1945 in poi, l'aumento delle unità impiegate nell'economia corrisponde ad una media annua di 30 mila nuovi posti di lavoro, mentre, con il progredire dell'assistenza sociale, la percentuale di mano d'opera da rimpiazzare, dal 2 per cento dell'anteguerra, si sta avvicinando al 4 per ceri to. Solo una piccola parte di questa domanda di mano d'opera è coperta dalla diminuzione delle persone occupate in agricoltura, il cui numero scende di circa 7 mila unità ogni anno. Le nuove forze di lavoro devono essere, però, sempre più qualificate. Infatti, mentre in dieci anni il totale dell» popolazione attiva si è accresciuto dell'8 per cento, il' numero di impiegati è salito del 28, quello del personale tecnico del 41, quello degli ingegneri del 46 per cento. Gli operai sono aumentati del 4,5 per cento, ma i qualificati del 16 per cento, mentre il numero dei non qualificati è sceso di un eguale 16 per cento. In queste condizioni l'economia svizzera dovrà intensificare la preparazione professionale delle nuove leve nazionali, riqualificare buona parte della mano d'opera già in attività e assimilare un maggior numero di lavoratori stranieri, entro i limiti dettati, naturalmente, da opportunità sociali'e psicologiche, dato che è da escludere o priori qualsiasi volontario rallentamento dello sviluppo economico.

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