Il più feroce dei banditi sardi è un giovanotto bello, colto e ricco di Nicola Adelfi

Il più feroce dei banditi sardi è un giovanotto bello, colto e ricco UN FENOMENO NUOVO NEL BRIGANTAGGIO DELL'ISOLA Il più feroce dei banditi sardi è un giovanotto bello, colto e ricco Peppino Pes fu seminarista, imparò il latino; nei suoi rifugi segreti tiene un diario ed ascolta musica classica - Molte donne sono innamorate di lui: forse lo condurranno alla rovina più dei cinque milioni di taglia - Oltre a molte rapine e furti di bestiame, ha sterminato l'intera famiglia dei suoi nemici Palchi (Dal nostro Inviato speciale) uristano, gennaio. Nei giorni scorsi la taglia posta dal governo sul capo di Peppino Pes, bandito sardo, è stata elevata da due à cinque milioni. Chi ha modo di incontrarsi con quel bandito mi dice che egli ha appreso la notizia senza farsi cattivo sangue, anzi con una punta di soddisfatto orgoglio. L'uomo è notevolmente vanitoso, e l'aumento della taglia appare ai suoi occhi come il riconoscimento preciso, ufficiale, che in tutto il territorio italiano non c'è fuorilegge più. pericoloso e ricercato di lui. Peppino Pes è un perso- naggio nuovo nella storia del banditismo sardo. I grandi banditi che lo hanno preceduto erano di solito gente rozza e primitiva, per lo più pastori e analfabeti. Lui invece, Peppino Pes, è di tutt'altro genere. Ha frequentato il seminario di Bosa e la quinta classe ginnasiale a Oristano; la sita famiglia è benestante, possiede alcune centinaia, di ettari intorno a Sedilo e molto bestiame. Chi lo conobbe da ragazzo mi dice che era un ottimo seminarista: di intelligenza vivace, di animo pio e gentile, vestiva l'abito tatare con disinvolta eleganza. Anche fra i compagni di ginnasio riusciva à distinguersi. Ancora oggi, dopo molti anni di carcere, di confino e di latitanza, Peppino Pes conserva un certo gusto per gli studi umanistici. Legge e scrive molto. L'avvocato Pietro Riccio, che lo ha difeso più volte in Corte d'Assise e ha frequenti incontri con lui, mi mostra alcune lettere del bandito: i concetti sono espressi con pacatezza e senza pentimenti, la calligrafia scorre chiara e ci avverte all'istante che l'uomo ha quotidiana dimestichezza con la penna. E' così infatti, mi conferma l'avvocato Riccio. Peppino Pes ha diari e zibaldoni in cui annota via via le sue impressioni e meditazioni; talvolta gli sono suggerite da un fatto minimo, come potrebbe essere il guizzo di un cardellino, talaltra da una lettura impegnativa. Ha poi sempre a portata di mano una piccola radio, un transistor, e pare che le trasmissioni da lui preferite siano quelle culturali o di musica classica. VII gennaio,' Peppino Pes ha compiuto 33 anni. I suoi guai cominciarono quando ne aveva appena diciotto, perciò nel 19$6. Un pastore fu, trovato ucciso nelle campagne di Sedilo e gli indizi concorrevano nel far pensare che l'omicida fosse stato lui: tuttavia i giurati lo mandarono assolto. E' questa una delle piaghe più serie della Sardegna: molti sono i delitti consumati, pochi quelli puniti. Per lo più gli autori restano ignoti. Ma anche quando qualche indiziato viene trascinato davanti a una Corte di Giustizia, è assai difficile trovare le persone disposte a testimoniare | contro di lui. Viceversa i te- stimoni a discarico sono una vera folla, e recano nell'aula prove convinte, appassionate sull'innocenza dell'imputato. La magistratura viene cosi a trovarsi con le mani legate. Negli anni successivi non so quante e poi quante volte Peppino'Pes fu formalmente accusato per furti di bestiam&, rapine, delitti di' sangue, ma riuscì a farla quasi sempre franca. Solo in un paio di processi gli andò male, e allora si rese latitante. Mentre per l'appunto si teneva nascosto, venne accusato di un secondo omicidio. Tuttavia il giudice istruttore non potè raccogliere alcuna prova contro di lui e neppure indisi. Una notte i carabinieri piombarono addosso al latitante. Il. bandito quando si vide le manette ai polsi disse: €E' stato Costantino Falchi a fare la spiata ». Era costui un agricoltore e un proprietario di greggi. Peppino Pes rimase assente da Sedilo per cinque anni: ne trascorse due in carcere e tre nell'isola confinaria di Ustica. Dopo il suo ritorno a casa, il paese si trasformò in un campo di battaglia! Diventa qui impossibile seguire uno per uno gli assassina, i mancati omicidi, i ferimenti, i gravi danni arrecati alle campagne e al bestiame per motivi di vendetta. Vi riassumerò tuttavia un passo della sentenza che condannò Peppino Pes all'ergastolo: « A Sedilo da un numero di anni fin troppo lungo si susseguono con ritmo impressionante gli omicidi, i tentati omicidi e altri gravissimi reati, che hanno fatto raggiungere a quell'infelice paese un ben tristo primato. Due fazioni 'sono in lotta mortale: dell'una fanno parte i Pes e i loro amici; dell'altra Costantino Falchi, i Mangili e i Sanno. Basta rilevare che- il padre dei Pes fu ucciso, la loro madre venne fatta oggetto di un tentato omicidio; un fratello del Falchi fu ucciso, egli stesso vennp ferito da colpi di arma da fuoco esplosi a scopo omicida e la sua vita è sempre in pericolo tanto che prudentemente, come ha dichiara- to al dibattimento, non esce più nelle ore notturne. E a ciò si deve aggiungere una rilevante serie di processi, che li hanno visti a quando imputati, a quando parti lese, processi molte volte, finiti con assoluzioni ». Come si vede, molto sangue sparso, molti processi, poche condanne. Una mattina, all'alba, ci fu un duello fra i capi delle due fazioni, Peppino Pes e Costantino Falchi. Quest'ultimo stava andando a dorso di un asinelio verso un suo ovile quando fu ferito a una gamba da una fucilata. Si gettò per terra, cavò la pistola e cominciò il duello di roooia in.roccia, da un albero all'altro, strisciando nell'erba; e ogni tanto una fucilata o un colpo di pistola. Quando si tenne il processo per mancalo omicidio, il Pes era latitante, ma molti e volenterosi testimoni dichiararono che non era stato lui a ferire il Costantino; e ne segui una nuova sentenza di assoluzione. Fu poi ucciso a fucilate Giovanni Falchi, il fratello di Costantino, e per questo delitto venne processato Battista Pes, il fratello di Peppino; ma pure lui usci assolto dalle Assise. Peppino Pes fu condannato all'ergastolo solo due anni fa. Il bracciante Pasquale Solinas, un amico dei Falchi, stava una sera sulVuscià di casa a Sedilo quando vide apparirsi davanti due uomini col berrétto abbassato sugli occhi. Due fucilate lo stesero a terra. Tuttavia, prima di spirare, il Solinas ebbe il. tempo di mormorare: < Uno non Vho riconosciuto, ma l'altro l'ho visto bene. Era Peppino Pesy. Poi, nel pomeriggio del 5 settembre 1959 avvenne il saldo più importante dei conti. Era un sabato e Costantino Falchi tornava a Sedilo da un suo stazzo in compagnia della moglie Antonia e della cognata Giovanna. A due chilometri dal paese tutti e tre furono abbattuti a fucilate. L'assassino girò intorno a un pianoro, scese sul viottolo dove giacevano i tre corpi e vide che una delle donne, Giovanna, era ancora viva: le accostò all'orecchio ministro la pistola - e le diede il colpo di grazia. Poi mise un piede sul ventre di Costantino Falchi e per meglio assaporare la voluttà della vendetta sparò contro il cadavere, in direzione del cuore, tre colpi di pistola. Il processo deve ancora farsi: secondo i carabinieri, la magistratura e la voce pubblica non ci sono dubbi su chi consumò la strage: fu Peppino Pes. Persone che hanno modo di vedere sovente il bandito, mi assicurano che l'ergastolo, i molti delitti di cui lo accusano (e qui ne abbiamo riferito solo i principali), la taglia di cinque milioni non sono pensieri che turbano la sua tranquillità. Legge, scrive, ascolta la radio, dispone di molto denaro e altro forse riesce a procurarsene con la sua attività di bandito. Pare che sia molto abile nei travestimenti; nei paesi dell'alto Tirso e nella stessa Oristano la gente è certa di averlo visto partecipare a feste e a spettacoli pubblici vestito da turista forestiero, da donna, da carabiniere, qualche volta da prete o da monaco. Se sia suggestione o realtà, non ho elementi per dirlo. Sta dA.Jatto però ohe Peppino Pes, con la sua aureola di bandito e con la sua eccezionale avvenenza fisica, fa girare la testa a molte ragazze, nubili e maritate. Égli ha ' avuto un paio di conflitti a fuoco con i carabinieri. Nel più recente perde una giacca. Quando aprirono il suo portafoglio, vennero fuori fotografie e lettere di sei donne innamorate di lui fino alla perdizione. Ma proprio niente turba i giorni del bandito f Si, c'è qualche cosa che a volte lo rende pensieroso: è il presentimento della brutta fine che farà. Per il sistema di vigilanza di cui dispone (mi spiegano: « pochi elementi, ma tutti fidatissimi » ) non teme granché da carabinieri e poliziotti. Sa tuttavia che un giorno o l'altro verrà fatalmente a trovarsi sotto il tiro di' qualche suo, nemico mortale. Domando: < Forse un Falchit ». «No, i Falchi sono stati uccisi tutti. Vivo è rimasto solo il vecchio padre di Costantino ». « E chi allora t ». <I Mangili, i Sanno, i mariti delle donne delle fotografie... Chi può dirlo quanti nemici mortali, noti e ignoti, ha un bandito t ». Nicola Adelfi