Una scoperto di scienziati italiani nel campo della tisica nucleare

Una scoperto di scienziati italiani nel campo della tisica nucleare Una scoperto di scienziati italiani nel campo della tisica nucleare Il prof. Bernardini del Centro europeo di Ginevra ha potuto stabilire, con i suoi collaboratori, le caratteristiche di una speciale particella elementare della materia Roma, 19 gennaio. Il prof. Gilberto Bernardini, direttore della sezione ricerche del Centro europeo per le ricerche nucleari, ha annunziato la felice conclusione di un esperimento di grande importanza, tale da essere considerato una vera scoperta, circa la misurazione del momento magnetico del mesone <Mu> < L'esperimento — ha dichiarato oggi il prof. Gilberto Bernardini di passaggio a Roma — è opera di un gruppo di fisici: Charpak (francese), Failley (inglese), Garwin (americano), Muller (francese), Teledti (americano), Sens (olandese) e Zichichi (italiano); è costato oltre due anni di lavoro intelligente ed accanito ed ha dimostrato che anche nei riguardi del suo momento magnetico, il mesone " Mu " non differisce da ciò che si potrebbe definire un elettrone pesante. Questo è vero, alme¬ no nei limiti della elevatissima precisione che è stata raggiunta nelle misure effettuate dal gruppo di scienziati che lavorano al Cern. « La importanza dell'esperimento — ha proseguito il prof. Bernardini — risiede essenzialmente in due fatti: uno positivo ed uno negativo. Il primo, quello positivo, consiste nell'aver stabilito, con questo esperimento, che le teorie elettro-dinamiche, base concettuale di tutta la fisica moderna, sono valide fino a dimensioni spaziali dell'ordine di un terzo delle dimensioni del protone, la particella pesante elementare fondamentale. Il secondo, quello in un certo senso negativo, consiste nell'aver mostrato che 11 mistero della enorme differenza di massa esistente fra elettrone e il mesone ■ jJu " (uno contro duecento) rimane per ora insoluto.

Persone citate: Bernardini, Charpak, Garwin, Gilberto Bernardini, Muller, Sens, Zichichi

Luoghi citati: Ginevra, Roma