Carbonaio condannato a 9 anni in Assise per aver ucciso una donna strozzandola

Carbonaio condannato a 9 anni in Assise per aver ucciso una donna strozzandola di uxs uomo Marn Tragedia ate abbruttito Carbonaio condannato a 9 anni in Assise per aver ucciso una donna strozzandola Era andato a trovare al collo e senza rende Il processo per omicidio discusso ieri in Corte d'Assise potrebbe essere assunto come processo contro l'alcoolisMo: l'Imputato, Emilio Landuccì, nato a Fisa nel 1907, travolto dall'abitudine del bere, si ridusse ad un miserevole uomo e, in un momento di esaltazione, uccise la donna che non accettava le sue proposte. Il delitto fu commesso la sera del 2 marzo 960 in un modesto alloggio di via Calandra 10. Là vìttima'' si chiamava Antonia Colombo, detta Elsa, di 55 anni: aveva trascorso buona parte della sua vita a far la cameriera in una casa chiusa della medesima via. Dopo la legge Merlin si era messa a vivere come poteva, con qualche guadagno occasionale, con qualche soldo che i parenti lontani le mandavano. Emilio Landuccì sì era sposato nel 1930 e da vent'anni lavorava come manovale nel magazzino di legna e carboni Brigardclli In via Nizza. Abitava in corso Casale 290. Mite di temperamento, la faccia buona dell'uomo rassegnato in tutte le età. La moglie è venuta Ieri a deporre, e la Corte si è convinta come fosse ben poca cosa anche per lui, che non aveva di certo grandi pretese. Un lavoro bruto di grande fatica, che egli poteva sopportare perché di forte costituzione (era stato anche pugile dilettante), una casa, dove sicuramente non poteva trovare conforto e calore, possono averlo spinto a cercare rifugio nel bere. Aveva ecceduto ed era stato anche ricoverato all'ospedale psichiatrico di Collegno. Un giorno incontrò In una osteria la Colombo e la segui nel suo alloggio. Altre quattro o cinque volte andò a trovarla. La donna pretendeva sempre un coni penso anticipato, che dalle ini¬ u 11111 i h11111111m 11111m11m11 : i m 111111t 111 : i m 111 l'amica portandole in regrsi conto strinse troppo - ziali sette mila lire era sceso a tre e due mila. La sera del 2 marzo, più triste del solito, Emilio Landuccì invece di rincasare dopo il solito lavoro, si era fermato in diverse osterie. SI trovava in via Mazzini 50 quando entrò la Colombo. Emilio Landuccì, 64 anni 1111< i t n 1111 m1111: : : :111111 niui> 1111m11111111 < i m 111il alo del cognac - Nel corso Quando la vide morta le Si sedettero al medesimo tavolo, la donna voleva un caffè. Lui le fece un cenno, ebbe risposta afr fermativa. « Va pure avanti —' le disse — che il caffè te lo pago 10 ». La donna usci, il Landucci passò in un altro bar a bere un grappino; ancora si fermò nel bar di via Calandra 10, e qui con 200 Uro si fece riempire di cognac una bottiglia di gazosa. Sapeva che alla Colombo piaceva. il liquore é si senti in dovere di fargliene un regalo. Sali, l'uscio era socchiuso, entrò, sul tavolo c'erano già pronti due bicchieri, e dentro vi versò il cognac. Sino a questo punto tutto è pacifico. Incerto invece quel che dopo accadde. Seguendo la sua confessione, che non si ha motivo di ritenere falsa, sorse un litigio per la solita procedura del compenso. « Io avevo le due mila lire, ma non volevo dargliele subito. Ero un po' bevuto. Discutemmo. Io non capivo, la presi al collo e strinsi. Non mi accorsi di stringere troppo: la sentii mancare, allentai la presa, cadde a terra pesantemente. Avevo paura che fosse morta e (uggii ». Era morta soffocata. Prima di fuggire il Landucci si preoccupò del sangue che usciva dalla bocca della Colombo, 'frugò nei cassetti, prese uno straccio per pulirle il volto. Non andò a casa La polizia ha ripetuto nel corso delle Indagini 11 suo peregrinare. Il delitto fu commesso tra le 22,30 e le 23. L'assassino si fermò nell'osteria di piazza Vittorio all'angolo di via Po, poi in un'osteria di piazza Vittoria All'alba era nel magazzino della sua ditta. Cercò di riposare su un mucchio di sacchi, ma il sonno non veniva. Tornò a vagare per la città alla ricerca dei primi bar che riaprivano Finalmente fu arrestato in via Mo nastir 54 presso un amico carbonaio. Subito confessò. Il perito prof Mossa ha spiegato che il Landucci uccise per una reazione violenta al rifiuto della donna che aveva stimolato maggiormente la sua eccitazione Ed ha precisato che la reazione fu spropositata perché la sua eccitabilità, dovuta al suo temperamento epilettico, era- aggravata dalla cronica Intossicazione alcoollca. Il P. M. dott. Frammartlno ha chiesto per l'imputato la condanna a 16 anni di reclusione, riconoscendolo seminfermo di mente più 3 anni di cosa di cura a pena espiata. Il difensore avv. Scialpi in una lunga arringa ha messo in luce la rovina psichica dell'im putato, la miseria morale del l'ambiente dove viveva o dove consumò il delitto. La Corte, presieduta dal dott. Moscone, ha fissato la pena in 9 anni di reclusione, più 3 anni di casa di cura.

Luoghi citati: Collegno