Trovato il ragazzo vercellese era fuggilo per vedere il more

Trovato il ragazzo vercellese era fuggilo per vedere il more Trovato il ragazzo vercellese era fuggilo per vedere il more Riconosciuto in una latteria nei pressi del porto di Genova • Aveva con sé i libri di scuola, un fascio di giornali a fumetti e la macchina fotografica | preso mentre si accingeva a 1 pagarejll conto, (Dal nostro corrispondente) Vercelli, 16 gennaio. Pier Giovanni Berri, tredicenne, studente della seconda classe della scuola di avviamento professionedi Santhià, scomparso una settimana fa da Tronzano (Vercelli), è stato rintracciato quésta mattjna a Genova in una latteria in piazzetta Sant'Elena, nella zona antistante il porto: lo ha riconosciuto un guardiano notturno che, mentre leggeva un giornale, aveva notato là rassomiglianza fra la foto di uno' scolaro fuggito da casa, e ri ragazzino'ohe nel locale stava sorbendo avidamente un' caffelatte. Lo studente' vercellese aveva ancora sottobraccio la cartella con i libri scolastici, ai quali aveva aggiunto un fascio di giornali a fumetti, e portava a tracolla una macchina fotografica munita di < flash >. Il Berri non si è accorto della telefonata che il guardiano ha fatto in Questura e gli agenti lo hanno sor- « Il maestro — ha spiegato il ragazzo trattenendo a atento le lacrime — mi dava sempre per tema di raccontare che cosa avevo visto la domenica, ma io non sapevo descrivere niente perché non facevo mai gite e non vedevo nulla di nuovo; cosi ho deciso di venlre a Genova a vedere il mare e il porto». Più ancora che dalla necessità di trovare ispirazione per 1 suoi componimenti scolastici^ la sua fuga sembra sia stata determinata dal vivace spirito di avventura che anima il ragazzo. Egli, infatti, ha. tiato prova di non comune abilità nell'inventare storie quandi, il giorno stesso della sua •fuga (lunedì scorso-), convinse la proprietaria di una locanda di _Santhià ad ospitarlo, assicurandola di dover attendere la mamma, sofferente di sciatica, per recarsi con lei da uno specialista genovese. La locandiera non era rimasta del tutto convinta; il ragazzo allora aveva fatto telefonare ad un cugino, agente della Polizia Ferroviaria, al quale aveva ripetuto il fantasioso idoconto riuscendo cosi a convincere, ia donna. L'indomani mattina, com'è noto, lo scolaro fuggiasco uscì dalla locanda alle 6 e scomparve anche da Santhià. Ora si è saputo che egli era salito su un treno raggiungendo Genova; qui aveva finora vissuto passeggiando in porto e dormendo in qualche portone o nelle sale d'aspetto delle stazioni ferroviarie; in tasca aveva ancora settemila lire delle ventimila prese in casa prima di scappare. Parte del denaro lo aveva speso per comprare la macchina fotografica e un accendisigari. Arrivato a Genova martedì scorso, il Berri — a quanto ha dichiarato ai funzionari della Squadra Mobile — frequentava una trattoria, pagando una retta giornaliera di 750 lire. Un fonogramma ha subito avvertito i carabinieri di Tronzano Vercellese; un telegramma è giunto nel pomeriggio, alla famiglia Berri. Lo ha ricevuto la madre dello studente; il padre, da stamane, si trovava a Torino per lanciare un appello al figlio attraverso la radio. La signora Berri ha detto che il figlio è innamorato del mare e parecchie volte il ragazzo ha manifestato 11 dssiderio di arruolarsi in marina. Pier Giovanni, partito da Genova alle 12,15 accompagnato da due agenti, è giunto stasera alle 20. w. n.

Persone citate: Berri, Pier Giovanni, Pier Giovanni Berri, Tronzano

Luoghi citati: Genova, Santhià, Torino, Tronzano Vercellese, Vercelli