Il bolle di circolazione di Gianni Mazzocchi

Il bolle di circolazione Il bolle di circolazione La tassa costituisce per i proprietari di autoveicoli un gravame sproporzionato agli utili fiscali - Le macchine usate pagano più del loro valore commerciale II dottor Gianni Mazzocchi, direttore della rivista automobilistica « Quattro ruote », ci invia questo/ articolo, sull'abolizione del bollo di circolazione, che volentieri pubblichiamo. Chi compera un'automobile di costruzione nazionale sa che circa il 30 % del prezzo di acquisto è costituito da tasse e imposte. Con il sistema dell'Ige a cascata, il fabbricante dei fari, per esempio, paga l'Ige sui materiali: metalli, cristalli e lampadine; poi la fabbrica di automobili paga l'Ige sul faro completo, e il cliente infine paga l'Ige sul valore totale della vettura, e quindi anche sul valore del faro, e cosi naturalmente sulle Darti in stoffe, in gomma, sulle vernici, e 3u tutti gli accessori. Se si aggiungono alcuni contributi sulla mano d'opera, che, Come quelli per l'Ina-casa, non sono altro che una forma di tassa, in totale, il peso fiscale sul prezzo di una vettura nuova arriva a circa il 30 %. Le auto di importazione invece sono sgravate dal Paesev produttore di ogni tassa, ma provvede la nostra dogana ad applicare oneri per un totale che va dal 40 al "60% del prezzo base, a seconda della provenienza e del modello. I salassi non sono ancora finiti: per circolare, l'utente deve fare l'immatricolazione e perfino l'iscrizione al Pra (anche se sulla vettura non c'è alcuna ipoteca), il che comporta una spesa, ad esempio per una « 1100 » di 12.000 lire. Poi la macchina può muoversi, e comincia allora una nuova teoria di tassazioni: 74 lire su ogni litro di benzina (che ne vale 26), 148 su ogni litro di olio, 2000 lire per bollare la patente, infine sulle assicurazioni lo Stato si prende l'll,20 %.' Che le automobili nuove, così caricate di tasse e di imposte riescano a muoversi è già un miracolo, e non è finita: le vetture costruite all'estero e quelle nazionali (subito le prime, dopo sei mesi di vita le seconde) debbono fare i conti con il bollo di circolazione. Il bollo di circolazione con una formula inconcepibile (HP = 0,08782 XVO.^Xn dove n è il numero dei cilindri e V la cilindrata unitaria) è progressivo con la potenza fiscale e il numero dei cilindri, E così si arriva al paradosso che una vecchia Aurelia, che si può acquistare, marciante, per 100.000 lire, per circolare debba pagare un bollo di L. 69.010... e non parliamo di macchine più anziane, come la « 2300 Alfa » che vale 50.000 lire e ne paga 101.000 di bollo. Non si salvano nemmeno le « 1400 », che se valgono solo 80.000 lire pagano artcora 38.000 lire di bollo. Ne consegue che macchi ne ancora in buone condì zioni, capaci di rendere, spe eie in campagna, buoni ser vizi, impossibili alle nuove piccolissime utilitarie, finiscano a rottame, mentre chi avrebbe potuto utilizzarle traendone vantaggi econo mici, deve ancora ricorrere alla lenta opera dei carri a trazione animale. La situa zione è particolarmente gravosa in Italia, perché negli altri Paesi il bollo di circo lazione o non esiste o è di entità molto minore. In America, per esempio una Cadillac paga da 5 a 15 dollari l'anno, a seconda degli Stati; in Gran Breta gna una Flaminia paga 11 re 21.783, in Francia paga L. 1S.988, in Svizzera paga L. 30.230 (in Italia invece la Flaminia paga L. 101 mila 85). La soluzione ideale è la abolizione del bollo di circolazione ; le 10.210 lire che paga una « 600 D » sono una seccatura per l'automobilista e di scarso utile per il Fisco, perché una <•: 600 D » che consumi in un anno solo 1000 litri di benzina paga già all'Erario mbrqustcodeIninLdearmagavieessinddi scorifmavigmla ■IILLlaAELgvVslaAd«ml'mdgqtrsildvplerddllnlascbpmssLlcvn,. i r75.000 lire, e se circola di <lpiù paga di più. Una vettura vecchia e di notevole cilindrata se è ferma non dà niente al Fisco, mentre darebbe automaticamente molto attraverso la benzina. Si abolisca dunque il bollo di circolazione, o per lo meno si trovi una diversa formula. Quella attuale è strbgAslNdsNell'ipotesi che il bollo di circolazione non dovesse anno .assurda, perché oltretutto i fvincola la tecnica, OSteg-1 ldiando le 6 cilindri e le ci-1 gfindrate medie, e obbligan- j i- -, i„„: „ „*„J?ia*r, do gli italiani a compiere Lanche 1 lunghi viaggi in vet-Uture microscopiche, noto-1 riamente non adatte alle j nuove autostrade o super-1 Strade. essere abolito, una formula ragionevole sarebbe quella di gravare 10 lire 1 anno ;ogni cm3 di cilindrata del ; motore senza Jiscrimina-1 aurii nel numero dei cilin-| dri e, naturalmente, con possibilità di effettuare il pagamento in qualunque mese dell' anno con una marca da bollo valevole un anno dal giorno del pagamento, da applicarsi sul libretto di circolazione e acquistabile in ogni ufficio postale, così da eliminare le code agli sportelli alle scadenze obbligate. Gianni Mazzocchi

Persone citate: Aurelia, Gianni Mazzocchi

Luoghi citati: America, Francia, Italia