Studenti assaltano nella Germania di Bonn la sala dove parla un capo di Pankow
Studenti assaltano nella Germania di Bonn la sala dove parla un capo di Pankow ] ri fi «ai ! i V 1» l ttJ' 1 Un filocomunista lo aveva invitato a Marburg per un dialogo,, tra tedeschi j Studenti assaltano nella Germania di Bonn la sala dove parla un capo di Pankow Tutti i vetri rotti a sassate da migliaia di dimostranti - L'oratore ripete le tesi russe per la riunificazione - «Adenauer deve rinunciare alle atomiche» - La folla grida: «Chiediamo la libertà per i fratelli della zona sovietica » - Ripartito di notte in automobile con i fari spenti lllItllllllllllItlllllllllllllllllllllllllllllIlllllllllllIB a e a o o a i e a - (Dal nostro corrispondente) Bonn, 14 gennaio. Dopo avere dato al suo autista l'ordine di non accende re i fari, il presidente della iCamera popolare» della Germania orientale, Johannes Dieckmann, ha lasciato alle 5 e 15 di questa mattina l'inospitale citta di Marburg, rinunciando a tenere la prevista conferenza stampa. Lo studente che lo aveva invitato, Klaus Horn, ha confermato più tardi ai giornalisti che la partenza era avvenuta all'improvviso, in piena notte, e mentre fitti banchi di nebbia gravavano sulla città. < Dieckmann — ha detto — si è molto impressionato per i tumulti di ieri e temeva spiacevoli reazioni da parte di qualche sconsiderato >. E ha letto un messaggio di addio che lo stesso Dieckmann aveva compilato in fretta e furia nella sua camera d'albergo, scrivendolo su un pezzo di carta qualsiasi li messaggio diceva breve-mente: € Siccome le grida e ttumulti sono ricominciati stanotte, sono stato costretto a partire. Sorry >. La proprietaria dell'albergo ha riferito che durante la notte solo due o tre giovanotti avevano urlato frasi minacciose sotto le finestre del Dicckmcnn. Evidentemente il presidente della « Camera popolare », estenuato dalle fatiche del giorno precedente, non era più in grado di control are i suoi nervi. Horn ha riconosciuto che il suo progetto di dialogo con gli uomini politici del regime di Pankow non è attuabile nella formo messa in pratica a Marburg, ma ha detto che insisterà in futuro cambiando sistema. < Che il partito liberale mi abbia espulso — ha concluso — non mi importa più niente » La sua conferenza < chiari- . filatrice * Dieckmann l'avevatenuta ieri sera a tarda ora in un locale pubblico di Mar-bach — che è una frazione diMarburg — in mezzo a unaconfusione indescrivibile. Lasala della riunione si era benpresto trasformata in una spe eie di campo di battaglia mentre i vetri cadevano uno dopo to le sassate dei dimostranti che tumultuavano nelle strade vicine. Ottomila fra studenti, insegnanti e giovani ape rai erano venuti in corteo daMarburg, cantando e agitando ' di battaglia delle flnritrf-™„ LiC, V«Vf j-"'„; f°..bastoni. Una bandiera delloGermania orientale era statatrascinata nel fango e brucia-ta. In coro x giovani urlavano: t Chiediamo la libertà per fratelli della zona sovietica > G-tuTif! intorno al palazzodoye Dieckmann parlava, tegrida e gli schiamazzi sono raddoppiati d'intensità. Gli agenti dì polizia hanno tenuto lontana la folla servendosi dei soliti persuasivi mezzi tn uso presso tutte le polizie .del mondo, ma non hanno potuto impedire la sassaiola. Intanto — nella sala presa in affitto da Horn — il rappresentante di Pankow, pallidissimo, cercava di parlare fra le conti¬ nUe interruzioni di duecento studenti ammessi alla confe- renza. Ha detto, fra l'altro; che le condizioni del suo governo per la riunificazione della Germania erano la messa al bando delle armi atomiche nella repubblica federale, il trattato di pace con i due Stati tedeschi e la trasformazione di Berlino Ovest in città libera. Uno studente gli ha chiesto perché il governo di Pankow avesse proibito il congresso della Chiesa evangelica a Berlino Est. Ma il conferenziere non ha voluto rispondere, limitandosi a dire che anche gli evangelici dovevano rico¬ ■IIIIIIIIIIIHIIIIIIIIIHIIIIIII1IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII noscere l'esistenza dei due Sta ti tedeschi. Dieckmann è uscito dal pa lazzo scortato da decine di agenti che lo precedevano e lo seguivano. Dapprima è salito sulla sua auto, poi ha cambiato idea ed è salito su un'auto della polizia. Gli agenti hanno diretto i fari abbaglianti sulla folla per farla retrocedere, mentre le grida e 1 canti si levavano altissimi Horn, intanto, col cappello in mano, raccoglieva soldi fra gli amici per poter pagare i ve tri infranti. m> C-
Luoghi citati: Berlino, Berlino Est, Bonn, Germania
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