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Un libro di Mao insegna la rivoluzione ai popoli depressi Protagonista nella commedia paterna 2 La figlia del commediografo Anouilh indossatrice di una sartoria parigina & Miss Eumpess* fìdunznta coti II cantante Wausta Vigilano? Segretario comunale malatIO Mercoledì 11 Gen LA STAMPA Anno 95 - Numero 9 Un'opera dottrinaria destinata all'Air iea e all'America Latina L'auto sbanda sul ghiaccio zia e nipote ferite gravi Gassino, 10 gennaio. Due donne versano in gravissime condizioni per un incidente accaduto a causa delle strade ghiacciate. Sulla provinciale Chieri-Gassino verso le 15,30 procedeva un autofurgone « Fiat 1100 » guidato dal commerciante Antonio Paator Elina di 83 anni, abitante a Castiglione in via Torino 3. Accanto a lui sedevano la moglie, Giuseppina Grassone di 38 anni, e la nipote Lucia Pastor Elina di 17. Il commerciante portava a Castiglione un carico di formaggio. Nevicava e il fondo stradale era ghiacciato, e il guidatore procedeva con molta cautela. A un tratto in una curva tra Bardassano e Castiglione l'automezzo slittava e sbandava sulla sinistra. In quel momento sopraggiungeva in senso contrario un autocarro « Lancia », con rimorchio, guidato da Egidio Sardu di 25 anni. L'autofurgone andava a schiantarsi contro il radiatore del pesante veicolo. Tutti gli occupanti restavano feriti gravemente. Su un'auto di passaggio, erano accompagnati all'ospedale di Gassino dove ricevevano le prime cure dal direttore sanitario dott. De Serafini. Antonio Pastor Elina è stato giudicato guaribile in 50 giorni perla frattura della mandibola, del setto nasale e ferite lacero-contuse Per le sue congiunte la prognosi è riservata: fratture comminute del femore, commozione cerebrale, ferite varie. Alle 17 la Grassone peggiorava: i medici decidevano di trasferirla all'istituto ortopedico Maria Adelaide di Torino. FINOOTBX offre celermente a buone condizioni prestiti (a tutti) e sovvenzioni su auto, autocarri, anche Ipotecati (alta valutazione). 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XX Settembre 17. 1248 (Continua a pag. 1S) naio 1961 enza sleale,, Un libro di Mao insegna la rivoluzione ai popoli depressi (Nostro servizio particolare) Tokio, 10 gennaio. La Cina al lusinga di aver dato al comunismo mondiale una grande opera di dottrina destinata ad accelerare la spinta rivoluzionaria soprattutto in Africa e nell'America Latina: è il quarto volume dell'Oppia omnia di Mao Tse tung. La propaganda di Pechino afferma che si tratta di un libro fondamentale, perché illustra i risultati dell'ultima e più grande esperienza del comunismo Internazionale (la cinese), ed è firmato dal più autorevole dei marxisti viventi. Finora Mao aveva trattato del primordi della rivoluzione cinese, o di fatti comunque ormai lontani; i primi tre volumi dell'Opera om>iia — pubblicati fra l'ottobre del '51 e l'aprile del '53 — riguardano gli anni dal 1921 al. 1945. Con il volume IV, Mao analizza il periodo decisivo della « sua > rivoluzione, i cinque anni che, dal '45 al '50, segnano l'offensiva finale per la scalata al potere e l'instaurazione del regime popolare. Il libro comprende settanta saggi; trentacinque sono inediti. Uno dei più importanti ha per titolo La nuora democrazia e fu la < carta » del partito nel « periodo della moderazione», quando per conquistare il potere i comunisti ^avevano bisogno della < terza forza » e si adoperavano per attirare in un fronte comune -i borghesi nazionalisti ed i capitalisti. E' curiosa la comparazione di questo scritto con un altro — pubblicato qualche anno dopo — che si intitola La dittatura democratica del popolo e segna il ritorno al metodi c duri»: il partito aveva ormai in mano tutte le leve di comando, i * moderati » non servivano più, occorreva anzi buttarli a mare per accelerare la corsa al socialismo. Mao non nasconde che — una volta conquistato il potere — è necessario impiegare la forza per consolidarlo; egli sostiene che la violenza è anzi indispensabile. Il regime è benevolo con il popolo, cioè la massa che obbedisce, ma arcigno e dittatoriale verso tutti coloro che non appartengono al popolo. < Nessuna dittatura può essere instaurata e mantenuta senza l'impiego della violenza — scrive il potente capo di Pechino. — E che cos'è la violenza? E' l'esercito, la polizia, i tribunali, le prigioni... Secondo la teoria marxista dello Stato, la forza armata è l'elemento essenziale del potere politico». Il volume IV comparve nelle librerie l'autunno scorso, quando la disputa ideologica fra sovietici e cinesi era al colmo; costituisce dunque un documento significativo del vento che spira a Pechino. Certo, dopo la conferenza dei partiti comunisti a Mosca, Cina e Russia sono scese ad un compromesso, ma sui problemi di fondo la distanza che separa le tesi cinesi dalle sovietiche è grande e traspare chiaramente dal libro di Mao. La coesistenza, per i cinesi, non è che un'illusione; lo proverebbe un'esperienza decisiva della loro storia rivoluzionaria, il fallimento dell'effimera collaborazione fra il partito comunista ed il Kuomintang di Ciang Kai scek. Ogni tentativo di compromesso con l'imperialismo americano — « tigre di carta », ma pur sem pre tigre — non può dunque essere che un espediente temporaneo. Inoltre, dicono ancora i ci nesi, nell'attuale grado di sviluppo dell'umanità i periodi di pace sono necessariamente brevi. Qui è la base del contrasto ideologico che separa Mosca e Pechino: la teoria dell'inevitabilità della guerra, sostenuta da Mao contro Kruscev. Abbiamo chiesto ad autorevoli esegeti della Opera omnia di indicarci i passi in cui il pensiero del capo cinese si esprime con chiarezza. Eccone alcuni che non lasciano dubbi. < Tutte le guerre che favoriscono il progresso — ha scritto Mao — sono giuste; tutte quelle che Io frenano sono inique. Noi comunisti ci opponiamo alle guerre inique e nemiche dello sviluppo sociale, ma non alle guerre giuste e che favoriscono il progresso. Non solo non siamo contrari a quest'ultimo tipo di conflitto, ma vi prenderemmo una parte attiva... • « Noi non vogliamo la guerra, desideriamo anzi abolirla; ma è soltanto con la guerra che possiamo abolire la guerra. Se vogliamo eliminare i fucili, dobbiamo prima di tutto imbracciare il fucile... Quando l'umanità avrà progredito al punto che non esisteranno nè classi sociali, nè lo Stato, allora soltanto non vi sarà più guerra di alcun genere ». La violenza è necessaria per coesistenza è un'illusione; s Robert Guillain Copyright di « Le Monde » e per l'Italia de « La Stampa » Sorvegliata a Tirana l'ambasciata dell'Urss? (Dal nostro corrispondente) Vienna, 10 gennaio, (e. b.) L'ambasciata sovietica a Tirana sarebbe, da una settimana, tenuta d'occhio dalla polizia politica per impedire ai diplomatici russi di mantenere i contatti con l'ala filo-sovietica del.partito comunista albanese. Il fatto sarebbe in relazione con il prossimo congresso dei comunisti albanesi, nel quale la corrente filosovietica avrebbe intenzione di estromettere Envar Hodja, considerato uno conquistare il potere, indispensolo tacendo la guerra, abolire dei più combattivi sostenitori della linea cinese, dalla carica di segretario del partito. Queste le informazioni giunte da Belgrado. Sullo sfondo è il conflitto ideologico tra Mosca e Pechino; prima della sorveglianza intorno all'ambasciata sovietica, si era già parlato di un accordo di assistenza militare ed economica firmato tra l'Albania e la Cina comunista, e lo si era messo in rapporto con la sospensione delle forniture di grano russo al piccolo paese e col ritiro di esperti e consiglieri sovietici. E' stato notato che nei consueti auguri di Capodanno dei capi sovietici a quelli satelliti, solo gli albanesi non sono stati appellati < compagni » e gli auguri, secondo una formula che rievoca il conflitto jugosovietico, sono stati indirizzati al « fraterno popolo albanese » e non al partito comunista albanese. Altro indizio, il discorso tenuto, sul finire della settimana scorsa, da Hodja ad un'assemblea di partito, riunita a Tirana: egli ha difeso, con molta risolutezza, l'operato e l'atteggiamento della delegazione albanese alla conferenza di Mosca. Ha detto tra l'altro: < Il nostro partito non ha mai fatto e non farà mai alcuna concessione nelle questioni fondamentali. In tutti i suoi sforzi esso è guidato dagli insegnamenti del grande Lenin, il quale disse una volta che ogni concessione fatta al nemico nelle auèstioni fondamentali indebolisce il partito e la supremazia del proletariato ». E' il Lenin intransigente dei cinesi. Radio Tirana, alla fine della .riunione, ha poi voluto sottolineare che l'operato della delegazione albanese a Mosca è stato approvato all'unanimità dall'Assemblea. L'ambasciatore albanese nella Germania orientale, Paze, avrebbe lasciato precipitosamente Pankov in segno di protesta contro un discorso di Ulbricht, il quale avrebbe accusato gli albanesi di avere assunto a Mosca un atteggiamento € dogmatico e settario ». Finora il testo del discorso di Ulbricht non è stato divulgato; si dà per certo però che le parole riguardanti gli albanesi sarebbero state pronunciate in una relazione tenuta da Ulbricht al Comitato centrale del proprio partito, riunitosi tra il 15 e il 17 dicembre. Gli osservatori ritengono che Ulbricht abbia attaccato gli albanesi su consiglio di Kruscev, ma che abbia.però spinto l'attacco oltre il limite desiderato, provocando l'increscioso incìdente diplomatico. Il silenzio, il riserbo, la pazienza sembrano la linea adottata da Mosca in questa sorda tensione con l'Albania, alle cui spalle si profila il massiccio appoggio cinese. ■ ! 111M M M1111U M11111M U M ^ | IT M M1MIM111M M E n 111 1 nsabile per mantenerlo - "La emo la guerra per sempre,, Denunciato a Napoli un avvocato per truffe di centinaia di milioni Napoli, 10 gennaio. Dopo lunghe indagini è stato denunciato all'autorità giudiziaria per truffa per varie centinaia di milioni l'avvocato napoletano Enrico Graus, di 50 anni. Egli da tempo si era fatto notare per la vita brillante che conduceva a Napoli e a Roma. La polizia di questa città ha già arrestato un complice, la sua « guardia del corpo » Salvatore Vitolo. L'inchiesta avrebbe accertato che il Graus — il quale, pur essendo iscritto all'Ordine degli avvocati e procuratori di Napoli, non esercitava che raramente la professione — avrebbe ricavato lautissimi profitti ai danni del marchese Gennaro Cocoz'za Montanara, dal quale si era fatto consegnare cambiali per una rilevante sommo, Profitti ancora più vistosi avrebbe ottenuto ai danni della sorella del marchese, Luisa Cocozza, alla quale sarebbe riuscito a carpire in varie riprese alcune centinaia di milioni vendendo delle proprietà di lei e intascando le somme. Le ntannequn Protagonista nella commedia paterna - # * nella parte di Armanda, al e», la commedia del padre, one irritate pe fianco di Maddalena Re Jean Anouilh (Telefoto) r la "concorr 2 Caterina Anouilh (a destra), naud, in «La petite Molièr ns di professio La figlia del commediografo Anouilh indossatrice di una sartoria parigina Lo scrittore, che ha educriera teatrale,, - E' bion (Nostro servizio particolare) Parigi, 10 gennaio. Fra le nuove indossatrici dell'Haute Couture c'è da oggi una recluta d'eccezione: Catherine Anouilh, la figlia del noto autore drammatico, che presenterà i modelli di primavera della casa Virginie. Il fatto non è visto di buon occhio dalle indossatrici professioniste, che sono irritate dalla concorrenza, giudicata sleale, di tante signore che si mettono ogni tanto a presentare i modelli per capriccio, grazie alle loro relazioni e tolgono il posto a chi ne ha bisogno Ma, d'altra parte, le indossatrici sono liete di avere Catherine Anouilh nelle loro schie re, perché ciò contribuirà a far scomparire definitivamente certe leggende, e soprattutto quella nhe le indossatrici sono donne facili. Non è così, infatti 1 i I r 11111M M MI {11MIM1M111111MIM M M t M MI ! M1111 r 1111M cato Catherine in modo rinda, snella e con gli occhi Vi fu, forse, un tempo, in cui una ragazza, per avere delle avventure, sceglieva quella professione, ma oggi le cose vanno diversamente. Lucky, che presiede da molti anni la c Mutuelle des mannequins » ha dichiarato di recente: « E' ora di distruggere certe leggende Per finire male, nel nostro mestiere, bisogna metterci molta buona volontà. D'altra parte sono pochissime che si sposano con un uomo ricco ». | La presenza di Catherine*Anouilh fra le indossatrici co- stituisce la prova che esse me-1 ritano rispetto e considerazio- ne, essendo inesatto che sono ; avventuriere. Se fosse diversa- i mente, dicono, il fotografo\Francois Pagès, marito di Ca-\therine, non avrebbe autorizza- \ to la moglie, e ancor meno avrebbe autorizzata la figlia il tremendo Jean Anouilh, noto ' 11111M II 11111 ! IT11111M11111 II IM11 ) IM111 It 1 [ 11 [ ] Q gidissimo, non si oppone verdi - Un'infanzia avve per la sua severità sul problema dei costumi. Jean Anouilh è l'autore più segreto del teatro francese, ben poco si sa della sua vita privata che egli ha sempre voluto tenere al di fuori della sua attività di scrittore. Ma è noto che adora la figlia, avuta dal matrimonio con la prima moglie, Thérèse Denorme Lietaer De Tresgnies fai teatro Monel Valentin) che egli sposò per | che aveva gli occhi tragici co- *™ Quelli delle sue eroine, ed era povera come lui. 1 Poiché non aveva di che ar redare l'appartamento, Jouvet ; OH prestò i mobili che servivai no Per le recite del Sigfrido (di \Oiraudoux) e poi glieli riprese \auando ™ ebbe bisogno, coste\ c*é ^u_and* he™e ™c*u* ' la sua prima culla fu una vecchia valigia. Forse anche per queste circostanze, Jean Anouilh ha avuto sempre per lei una grande tenerezza. Catherine, dal canto suo, ha sempre avuto di suo pndre una tal paura, ispirata dal rispetto e dall'affetto, che anche quando si innamorò di Alain Tesler, cineasta' che assisteva Jean Anouilh nella regia del film Deux sous des violettes, non ebbe da principio il coraggio di dirglielo. Ogni giorno Catherine trovava pretesti per recarsi nello studio cinematografico, e alla fine il padre capi che c'era, in quelle frequentissime visite, qualcosa di affettuoso. La ragazza però sapeva che tutti 10 chiamavano < Il selvaggio » e tremava all'idea di dovergli confessare che Alain Tesler la voleva sposare e che lei era d'accordo. Un giorno si decise; e gli disse tutto d'un flato: € E' l'uomo della mia vita*. Anouilh s'informò: era sicura dei suoi sentimenti e di quelli del giovanotto? Dinanzi alle risposte degli interessati, non esitò a dare 11 consenso e il 10 ottobre 1952 i parigini videro per la prima volta Jean Anouilh in cilindro e tight. Era sui gradini della chiesa di St. Pierre di Neuilly, mentre conduceva la figlia all'altare. Tale matrimonio si rivelò tuttavia meno felice di quanto sembrasse. E l'anno scorso Catherine si risposò con il fotografo Francois Pagès. Padre e figlia sono stati sempre i migliori amici. Soltanto Catherine riesce a far sorridere Jean Anouilh; soltanto in sua compagnia il noto drammaturgo abbandona il suo aspetto severo, ma lei è rimasta obbedientissima, e prima di accettare la proposta fatta dalla sigrava Morii Jeanne Burst, direttrice di Virginie, ha chiesto al padre se non avesse nulla da obiettare. Non solo Anouilh non si oppose, ma ha giudicato anzi che l'esperimento iiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiHiiiB alla stilata - "£' un esperimenturosa e pòvera: per culla e può servire alla carriera teatrale della figlia. Una attrice infatti deve in genere sapersi vestire con gusto e saper mettere in valore un bell'abito. Catherine non recita da un anno. La sua ultima parte fu quella di Armanda ne La petite Molière, commedia di Anouilh, rappresentata dalla compagnia di Jean-Louis Barratili e Madaleine Renaud. Perciò, da stamane, Catherine fa l'indossatrice. Presenterà dodici vestiti, compresi i tailleurs, e ha deciso di cambiare pettinatura nei prossimi giorni, rifiutando tuttavia di tagliarsi i capelli. La direttrice di Virginie è entusiasta della sua recluta. Si deve dire che Catherine Anouilh, bionda, dagli occhi verdi, ha un Disino ntolfo fine e con un corpo snello e ben modellato come vuole la futura moda di primavera, è davvero graziosissima. 1. m. li rapido Milano-Ventimila deraglia per la rottura d'una ruota Savona, 10 gennaio. La notte scorsa il rapido 598 Milano-Ventimiglia, composto da due motrici, per un guasto a una ruota del carrello anteriore della prima motrice, è deragliato fra Celle Ligure e Albisola, e precisamente al km. 37,700. L'incidente avrebbe potuto avere ben più gravi conseguenze se il convoglio, anziché viaggiare a velocità molto ridotta, trovandosi in anticipo sull'orario, avesse mantenuto la sua normale corsa. Le due «iimiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ento utile perla tua carebbe una vecchia valigia motrici sarebbero certamente finite in mare, tenendo presente che la linea, nel punto dove è avvenuto il sinistro, compie una stretta curva a poca distanza dalla scarpata che scende ripida sulla spiaggia. Il manovratore sì è reso immediatamente conto di quanto stava succedendo, ed ha azionato i freni, bloccando il treno in un breve tratto. Le motrici si sono fermate a poca distanza dalla scarpata, con il carrello anteriore completamente fuori del binario. Per la brusca fermata alcuni passeggeri sono stati sbalzati dai loro posti, mentre i bagagli sono precipitati dalle reticelle provoncando qualche danno. I viaggiatori hanno potuto poi proseguire per Savona con alcuni autopullman inviati sul posto dai dirigenti della stazione Letimbro dì Savona. Si provvedeva intanto a segnalare il deragliamento alle varie stazioni, e a istituire un servizio dì emergenza per il trasbordo dei viaggiatori dei treni successivi. Giungeva pure sul posto un carro attrezzi delle Ferrovie per rimettere sul binario la motrice che veniva poi trainata alla stazione dì Allusola. Nonostante la prontezza con cui sono stati iniziati i lavori per ripristinare la linea, il normale transito dei treni è rimasto bloccato dalle 22,45 di ieri alle 6,10 di stamane. Il diretto 147 proveniente da Ventimlglia, che porta vetture per Roma, giunto a Savona è sta to fatto proseguire per Milano attraverso la linea San Giusep pe-Alessandria. E' stato accertato che l'incidente è avvenuto per la rottura del cerchione della prima ruota di sinistra iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii & Miss Eumpess* fìdunznta coti II cantante Wausta Vigilano? L'annuncio ufficia Anna Banali (Dal nostro corrispondente) Ancona, 10 gennaio. In casa di Anna Ranalli da stamane il telefono squilla insistentemente, ma a vuoto. Coloro che suonano all'uscio della villetta di via Bassi, tornano indietro dopo aver atteso insano. In casa non c'è nessuno. < Miss Europa » è ittita stamattina prestissimo per Roma con la mamma e le sorelle, in macchina. Guidava il padre Antonio che fa l'autista. A S. Benedetto del Tronto c'è poca speranza quindi di sapere qualcosa di più su' fidanzamento di Anna con Fausto Cigliano. La notizia pare comunque certa in quanto — dopo aver circolato con insistenza negli ambienti musicali della capitale — sarebbe stata confermata dalla giovane stella proprio ieri l'altro alla famiglia e ad alcuni amici intimi che conoscono Anna fin da ragazzina. Anna Ranalli, eletta a Beirut « la più bella donna d'Europa» era tornata in questi giorni a S. Benedetto per trascorrere qualche giorno in famiglia. Vive di solito a Roma dove ha preso parte recentemente al film < Le ambiziose » e ad alcuni fotoromanzi, e dove studia canto. Era naturale che tornando nella cittadina natale, dopo diverso tempo, confidasse ai suo; quello che, secondo la voce corrente, non era più un segreto: l'amore sbocciato tra lei e Fausto Cigliano. « Miss Europa » d.i qualche tempo aveva scoperto in se le dovrebbe essere d Benede stessa doti canore che l'hanno portata ad incidere dischi. Genere melodico, naturalmente, come quello del cantante partenopeo. Ai suoi la ragazza ha detto dunque di essersi fidanzata con Fausto ed ha soggiunto che con molta probabilità l'annuncio ufficiale si dovrebbe avere a Roma il 21 gennaio, durante una festa data per gli amici nel magnifico appartamento di via Basile che la ospita. La notizia, data con tutta riservatezza, è però uscita dalle pareti domestiche ed in breve la bellissima Anna si è trovata di fronte ad alcuni cronisti piombati a S. Benedetto, c Miss Europa» ha parlato a lungo e disinvoltamente dei suoi impegni futuri (tra l'altro in aprile parteciperà ad una tournée in America con Perry Como) ma è quasi ammutolita quando si è entrati nell'argomento del fidanzamento. Ha detto che non smentiva né confermava la notizia, che comunque pensava al fidanzamento con un cantante (c di matrimonio — ha aggiunto — è ancora troppo presto per parlarne »). Ce n'era insomma abbastanza. Stamattina la famiglia Ranalli è partita per Roma, prestissimo. Da quel che si è potuto sapere la Ranalli conobbe Cigliano un paio d'anni fa I ad una festa di carnevale in un paesino delle Marche, Montegranaro, quando lei non era ancora < la donna più bella d'Europa» ma semplicemente una bella ragazza: lui era ospite d'onore della serata. Tor- ato il 21 gennaio tto del Tronto (Telefoto) narono ad incontrarsi dopo.il successo di Beirut, a Sanremo, dove sarebbe sbocciato l'amore, e successivamente a Roma dove i due sono stati visti molto spesso insieme. e. g. ■iiiimiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Segretario comunale malato s'impicca nella sala del Consiglio /{suicida era funzionario in Soffriva di an esaurimento vere da un contadino entra Mondovì, 10 gennaio. Il segretario comunale di Bonvicino si è tolto la vita impiccandosi nella sala consiliare del municipio: il suicida è il rag. Antonio Orusa di 61 anno, celibe: egli era affetto da tempo da un grave esaurimento nervoso. La vita solitaria che conduceva aveva finito per accentuare negli ultimi mesi la sua infermità; nel novembre scorso era stato ricoverato in una casa di cura, dalla quale era uscito dopo alcune settimane rpparentemen- te rimesso. Stamane l'Orusa, segretariodei comuni consorziati di Bon-vicino e Belvedere Langhe, consumata la pr ma colazionea Belvedere, ei era recato a Bonvicino, essendo di turno inquel comune. Penetrato nella due centri presso Moniovì nervoso • Trovato cadarato per errore nel locale sala delle riunioni consiliari dopo avere assicurato una fune a un gancio del soffitto, si è lasciato penzolare. La macabra scoperta è stata fatta da un contadino che, giunto verso le 10 in municipio per chiedere il rilascio dì un documento, aveva sbagliato ufficio aprendo inavvertitamente l'uscio della sala del Consiglio. Limiti alla caccia in provincia di Cuneo Cuneo, 10 gennaio, ] Il Comitato provinciale della : caccia ha reso noto che in tut ito il territorio della provincia ] di Cuneo la caccia e l'uccella ; gione sono vietate dal giorno i2 del mese in corso fino a nuo Iva disposizione. Il vincitore di "Canzonissima,, torna al lavoro con mille lire Ha con-; guato alla banca il biglietto che vale cento milioni - Il primo acquisto, una automobile Milano, 10 gennaio, jtono più che soddisfatto, il siAlberto Generali, il vincito-1 gnor Nicola Semeraro, di '75 re dei cento milioni della Lot- anni, abitante in via Ludovico teria di Capodanno, con mille | Muratori 46 al quale sono toclire in tasca si e ripresentato, catl { 18 milioni dell'unico t tti l t di questa mattina al suo posto di lavoro alla, Montecatini. Alle 13, Alberto Generali — che avrebbe voluto fare colazione alla mensa aziendale come sempre — sedeva Invece a tavola in casa del suo capo ufficio. La prima giornata di lavoro del neomultimilionario ba avuto termine alle lf», ..ezz'ora dopo la chiusura degli uffici. Alberto Generali aveva deciso di ritardare la sua uscita per evitare l'amichevole assedio dei compagni di lavoro che lo attendevano nell'atrio. E' salito su un taxi e si è fatto portare a Sesto San Giovanni in casa dell'amico Rescaldani. Questa mattina, appena uscito di casa, il signor Generali si era recato alla filiale di Sesto S. Giovanni della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde. Era stato ricevuto nell'ufficio privato del direttore della Banca, signor Girotti, al quale aveva consegnato il biglietto vincente ottenendone la prima apertura di credito. Alle 9,30 con in tasca il primo libretto dì assegni della sua v'*u, era salito in macchina per andare alla «Montecatini ». Nel portafogli aveva solo mille lire, ma il libretto gli garantiva il primo acquisto della sua nuova esistenza- una « Appia » terza serie Comprerà un negozio con i diciotto milioni dell'Enalotto Milano, 10 gennaio. < Il mio sogno è stato sempre quello di poter aprire un grande negozio di ortofrutticoli e smettere di fare il venditore ambulante. Ora, con i soldi che mi sono toccati, potrò realizzarlo: le ceste di frutta e verdura che mi sono rimaste nel magazzino le regalerò a qualche ospizio di ragazzi poveri >. Così ha detto stamane, con < dodici > dell'Enalotto realiz zato questa settimana in Ita lia dal concorso pronostici. Il signor Semeraro, di professione venditore ambulante di frutta e verdura, è vedovo e padre di quattro tìgli, un maschio e tre femmine, una delle quali è sposata. Venerdì scorso il Semeraro, mentre attendeva il tram per tornare a casa per la cena, era entrato al bancolotto di viale Umbria 103. In tasca aveva 150 lire, i soldi giusti per giocare una schedina e acquistare Il biglietto del tram. < Compilai una schedina semplice, da due colonne — ha raccontato il Semeraro. — Io non ho "sistemi"; per farli occorrono denari a palate e non è, anzi non era, il caso mio >. L'ambulante riempì a caso le due colonne; poi, in fretta e furia, corse in strada per non perdere la corsa del tram che stava già scampanellando in fondo alla via. Col « dodici > imbroccato con quei segni buttati giù a caso, il signor Semeraro ha vinto esattamente 18 milioni e 383.000 lire. Al titolare del banco-lotto di viale Umbria spetterà un premio di 300.000 lire, c Non ho progetti all'infuori di quello di comprare un bel negozio di ortofrutticoli — ha concluso il Semeraro. — Se gli affari mi andranno bene, mi concederò una piccola soddisfazione: comprerò un appezzamento di terreno, un campicello s'intende, per dedicarmi alla coltivazione della frutta e della verdura. Per tutta la vita non ho fatto che girare per i paesi della provincia, col freddo e la nebbia, comprando ortofrutticoli e cercando di rivenderli agli altri e guada gnare qualche lira. Ora, se Dio vuole, mi riposero >. ANNUNCI ECONOMICI li presso di queste inserzioni dev'essere corrisposto anticipatamente alla Pubblicità Stampa (via Roma 80, Torino) per contanti o vaglia, o mediante versamento nel conto corrente pustole numero £,'18956 Torino. Esso risulta dal prodotto ' del numero delle parole {minimo dieci, sdoppiando le artificiosamente composte) per la tariffa della Rubrica adatta all'annuncio, con t'aggiunta delle tasse in ragione del 7 % globale. Avvisi composti in neretto: tariffa doppia. Per inserzioni in data Bina aumento 100 %. Tutti gli avvisi vengono pubblicati ne « La Stampa » ed in « Stampa Sera ». .Von sono ammessi annunci che contengano richieste di denaro o francobolli anche solo per la risposta. Coloro che desiderano rimanere ignoti ai lettori possono utilizzare il nostro servizio caiRette aggiungendo al testo dell'avviso la frase: Scrivere Pubblicità Stampa n Torino, computata per cinque parole. 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