Quando fa freddo sul serio in Antartide 87° sotto zero

Quando fa freddo sul serio in Antartide 87° sotto zero A 3500 metri d'altezza, il posto più gelido del mondo '; ' — —~- i -— ';: • Quando fa freddo sul serio in Antartide 87° sotto zero La temperatura più bassa registrata in un secolo a Moncalieri è stata di —17J8 -A Caselle, nel 1956, la colonnina di mercurio scese a —23 - A Torino la media delle minime oscilla intorno a—2,7 Per molti e molti '' anni i meteorologi hanno ' discusso una questione apparentemente semplicissima, ma in realtà terribilmente, intricata: qùal è la località più fredda della superficie terrestre, e quale la temperatura più basSa che vi si è osservata? Parliamo con intenzione di « località » e di « superficie terrestre»; se infatti estendessimo il problema a tutta l'atmosfera, o anche soltanto ai suoi strati inferiti!, la faccenda si complicherebbe assai, perché, come c noto, col crescere dell'altezza la temperatura dell'aria va diminuendo, almeno fino ad un certo livello. A questo proposito noteremo di passaggio — porche ci è stato richiesto — che questa diminuzione della temperatura con la quota può sembrare a tutta prima incomprensibile: man mano che ci s'innalza, infatti, si trovano strati sempre più vicini ài sole, che praticamente è l'unica sorgente efficace di calore per il nostro globo; quindi) salendo, l'aria dovrebbe diventare sèmpre più calda, e non più fredda. Le cose in realtà vanno in tutt'altro modo. I raggi solari attraversano l'atmosfera ,riscaldandola.ben poco, in quanto l'aria è trasparente rispetto alla radiazione luminosa e non l'assorbe; invece essi riscaldano la terra, e questa a sua volta riemette verso lo spazio delle radiazioni oscure, a onda lunga, òhe l'atmosfera è capace di assorbire, e che quindi ne aumentano la temperatura. In altre parole, l'aria viene riscaldata non dal sole, ma dalla terra: sicché'non c'è da meravigliarsi se, innalzandosi, la temperatura . dell'atmosfera diviene sempre più bassa. Diremo ancora che questo raffreddamento non continua indefinitamente, ma si estende solo alla parte inferiore dell'atmosfera (la cosiddetta «troposfera», che sull'Italia ha in media uno spessore di 12 chilometri). Al disopra-Mnella « stratosfera ») la temperatura resta quasi costante, e più in alto ancora (nella «mesosfera» e nella « ionosfera >) subisce altre svariate vicissitudini su cui non staremo ora a fermarci. Ma riprendiamo il nostro discorso, e andiamo a ricercare quali siano le temperature più basse che un ipotetico viaggiatore potrebbe incontrare andando a zonzo sul nostro pianeta. . . . La prima « temperatura più bassa del mondo» fu, a quanto pare, quella di —60 gradi Celsius, osservata il 21 gennaio 1838 a Yakutsk, in Siberia, dal mercante russo Neverov. Per molti anni, tuttavia, la cosa non destò grande interesse, o almeno non destò un interesse cosi grande come avvenfie poi per il celeberrimo « Polo del freddo » di Verkhoyansk, anch'esso in Siberia, che ascese agli onori della ribalta meteorologica verso la fine del secolo scorso. . Diciamo subito, però, che il poco invidiabile primato di questa stazione fu sin dal principio tutt'altro che chiaro. La cosa cominciò il 15 gennaio 1885, giorno in cui pare che venisse .colà registrato un minimo di —68" Celsius: un dato sensazionale, che tuttavia, chissà perché, non venne « omologato » negli atti ufficiali; ma nel febbraio 1892, e precisamente il 5 e il 7, il termometro di Verkhoyansk scese (o sembrò scendere) a — 69,8", e questa volta il valore fu riportato nell'annuario meteorologico russo dell'epoca. Tutto sembrava dunque a posto; e invece, per ragioni rimaste ancora quasi del tutto oscure (forse a causa di ulteriori correzioni... scorrètte), quel dato si trasformò misteriosamente in —72, poi in — 70, e infine in —68; nel 1915 il principe Galitzin, .direttore dell'Osservatorio di Pietrogrado, si affannava a dimostrare con copia di argomenti che quel minimo era appunto di —68", mentre qualche anno dopo un'altra meteorologa rus sa, la Rubinshtein, sosteneva a spada tratta, e con altrettante ragioni, che il valore genuino dovesse elevarsi.a —;67,6"; opinione che finì per essere accettata dai più. Frattanto un geologo russo, l'Obruchev, andava percorrendo la regione di Oimekon, 400 miglia a sud-ovest di Verkhoyansk, e nel corso della sua spedizione (nel 1926) notava più volte il cosiddetto freezihg breath, cioè una specie di crepitìo che fa. congelandosi bruscamente, l'alito espirato dalla bocca. Conóscendo le condizioni termiche approssimative a cui il fenomeno si produce, egli non esitò a co-, municare, l'incauto, di aver trovato in quei luoghi temperature fra —50' é —60 gradi Celsius. Non l'avesse, mai . fatto! • Subito' il fn'eteprólogo tedesco Pollog pubblicò, sic et sìmpliciter, che ad Oimekon si avevano minime di —60; e da questo punto,' anche qui, diventa difficile raccapezzarsi. I —60 Celsius vennero convertiti nella scala inglese, e diventarono —76 Fahrenheit; questo valore ben presto perse l'indicazione « Fahrenheit », e fu reinterpretato come una temperatura nella ordinaria scala Celsius, o centigrada; Infine, per ragioni misteriosissime (un errore di stampa?) divenne addirittura —78 gradi Celsius, e tale- rimase per Mini, riprodotto come verità ' di Vangelo anche dà te^ti •'d'indubbia serietà.' ' . '< La palma del fréddo spetto così, come ' per una specie di trucco, ad Oimekon: tuttavia in seguito, quando alcuni dab btJ ben uomini vollero rimettere le cose a posto, trovarono che in effetti Oimekon presentava temperature un po' più basse di Verkhoyansk. In particolare, il 6 gennaio 1933 Oimekon segnò la mìnima di —67,7 gradi Celsius, battendo così per appena un decimo di grado la vecchia rivale. H poco brillante record di Oimekon resse parecchi anni, finché arrivò l'Anno geoflsico internazionale; e alcune nazioni, prime fra tutte gli Stati Uniti e la Russia, impiantarono stazioni meteorologiche Jn Antartide: continente che è una specie di frigorifero gigante naturale, tanto che si è persino pensato dì sfruttarlo per, la conservazione delle eccedenze agricole di tutto il mondo. Qui i precedenti primati furono addirittura polverizzati, e la contesa assunse un carattere... internazionale. Cominciarono gli americani con la minima di —73 Celsius osservata il giorno 11 maggio 1957 ad AmundsenScott (Polo Sud) e di —74,5 registrata il 17 settembre successivo nella stessa stazione. Partirono alla riscossa i russi coi —80,7 di Vostok (15 giugno 1958), i —83 di Sovetskaya (25 giugno), i —86,7, sempre di Sovetskaya (9 agosto), e finalmente con i —87,4 raggiunti a Vostok il 25 agosto 1958. E' vero che Vostok. è una stazione elevata, a circa 3.500 metri sul mare: ma in ogni modo questo, per il momento, deve considerarsi come il primato assoluto mondiale. Di fronte a temperature del genere di cui in Italia non riusciamo a farci neppure una pallida idea, le minime che noi dobbiamo sopportare d'inverno fanno sorridere. A Torino, per esempio, le temperature minime invernali, che si hanno In gennaio, oscillano intorno a —2,7; la minima assoluta di Moncalieri, in circa un secolo, è di —17,8, registrata nel gennaio 1893; nel febbraio del 1947, poi, il termometro scese a Caselle a — 18,5 e in quello del 1956 a — 23 circa. Ci pareva chissà che! Ma evidentemente, rispetto ai vari Oimekon e Vostok, si tratta di dolci tepori primaverili. v Raoul Bilancini dell'Università di Roma

Persone citate: Celsius, Neverov