"Non era vivo il bimbo messo nella camera mortuaria,,
"Non era vivo il bimbo messo nella camera mortuaria,, "Non era vivo il bimbo messo nella camera mortuaria,, Una smentita della clinica pediatrica dell'Università di Napoli - Non vi fu nessun fenomeno di reviviscenza (Dal nostro corrispondente) Napoli, 9 gennaio. (c. g.) Le autorità accademiche sporgeranno querela nei riguardi dei quotidiani che hanno pubblicato oggi la notizia, del tutto priva di fondamento, di un bimbo trasportato ancora vivo nella camera mortuaria della Cllnica pediatrica universitaria. Il direttore della clinica, professor Luigi Auricchio, aveva diramato fin da sabato, a sua firma, un ampio e preciso comunicato, riportato integralmente dai quotidiani locali di ier;. « Trattasi — è detto nel documento — di un prematuro del peso di un chilo e mezzo circa, nato da donna eclamptica prima del termine del settimo mese di gestazione, con segni di altissima immaturità funzionale e fenomeni anossici in atto e come tale assolutamente incapace di sopravvivenza. «In-base a quanto risulta dalla dichiarazione del medico di guardia e del personale di assistenza, la constatazione dello spegnimento di ogni rilevabile segno di vita fu fatta alle ore 4,30 e una seconda volta alle ore 7,30 del 22 dicembre 1960 e precisamente al momento del decesso ed al momento in cui fu ordinato il trasporto dell'immaturo nella cella mortuaria. Quest'ultimo ordine non fu immediatamente ' eseguito, come risulta dalla testimonianza dell'infermiera, il cui turno di servizio aveva avuto inizio solo alle ore 8. Il trasporto avvenne dopo circa 4 ore dalla constatazione clinica del decesso. «La permanenza dell'immaturo nella cella mortuaria si protrasse per un'ora e tre quarti circa, né alcuno dei familiari, fra i quali vi era un medico, rilevò, durante tale periodo, apparenti e apprezzabili segni di vita. L'allarme fu dato solo alle ore 10 circa, quando un primo rilevabile fenomeno di " gaspìng " provocò l'immediato intervento dei sanitari, che misero in atto tutti i possibili tentativi di rianimazione e reintrodussero il corpicino dell'immaturo in un'incubatrice « Isolette ». « Il " gasping ", che non è altro che un fenomeno di eccitazione neuromuscolare periferica avulso da ogni significato funzionale (fenomeno di una certa frequenza nei neonati deceduti in condizione di grande immaturità) continuò quasi impercettibile a grandi e irregolari intervalli fino a cessare del tutto. « Si tratta quindi di morte . .reale e nemmeno apparente, per l'assoluta assenza di atti respiratori e di contrassi >ni i ardiache. Gli accenni di movimenti respiratori osservati sono di natura postmortale, senza alcun significato di eventuale reviviscenza. «Tutte le altre notizie diffuse sul pietoso caso sono false ed arbitrarie e come tali ci dispensano da ogni commento».
Persone citate: Luigi Auricchio
Luoghi citati: Napoli
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