Il referendum ha dato a De Gaulle la forza per attuare la pace in Algeria

Il referendum ha dato a De Gaulle la forza per attuare la pace in Algeria In Francia 15 milioni di sì, 5 milioni di no, oltre 6 milioni di astenuti Il referendum ha dato a De Gaulle la forza per attuare la pace in Algeria Secca sconfitta dei colonialisti, che /tarino votato no come i comunisti - Mette circoscrizioni di Soustelle e Bill nuli i suiiragi favorevoli sono quasi l'80%-Gli europei del Mordafrica hanno risposto in massa no-"Le Monde,,: «Nessuno può illudersi sulla iorza reale dei fautori dell'Algeria francese. Folli e vane resistenze devono essere scoraggiate dall'esito della consultazione» (Dal nostro corrispondente) Parigi, 9 gennaio. I risultati del voto di ieri hanno smentito il pessimismo che si era diffuso nei giorni scorsi in certi ambienti, pessimismo che non poteva essere preso in considerazione da quanti sono sempre stati persuasi dei profondi sentimenti democratici del popolo francese, in mezzo al quale i miserabili • istigatori di avventure fasciste hanno un seguito insignificante. Era un referendum impostato male, che chiedeva agli elettori una sola risposta a due domande formalmente contraddittorie, cosicché, se lo scarto tra i sì •e i no fosse stato minimo, l'interpretazione dei risultati sarebbe stata difficile e si sarebbe potuta prestare all'equivoco. Invece, la prevalenza dei sì è stata così soverchiente che è facile oggi trarre una indicazione precisa sulla scelta politica che ha fatto ieri la Francia. Nella metropoli 15 .milioni 196.668 elettori hanno votato sì, contro 4.995.912 no e 6.389.425 astensioni. In Algeria, dove occorre fare un esame a parte, i sì so- ,no stati 1.747.529, i no 782 mila 52 e le astensioni 1.773.000. Per capire il significato di questi risultati, bisogna tener conto che nel referendum del 28 settembre 1958, quando il solo partito alla opposizione era quello comunista, i no erano stati in Francia 4.624.511. Questa volta, ai no comunisti si sono aggiunti qi|elli del partito socialista unificato (Mendès-France) e di varie importanti frazioni della sinistra radicale, che non hanno dato la loro approvazio- ,ne perché avrebbero voluto che nel referendum fosse indicato in forma esplicita l'impegno di aprire immediatamente le trattative di pace. E' necessario poi considerare che molti elettori, specie nelle zone agricole, hanno inteso esprimere col voto negativo il loro malcontento per la politica econo mica del governo, cosicché è difficile credere che ai 371 mila 401 no in più rispetto al 1958 i sostenitori dell'Algeria francese possano aver contribuito con più di un centinaio di migliaia di voti. C'è stato però un forte ' aumento di astensioni (oltre due milioni), ma è chia ro che nessuno dei seguaci di Soustelle, di Salan, di Bi dault e degli altri esponenti del colonialismo si è aste nuto. L'astensione è dovuta a quei gruppi di sinistra che rimproveravano al referendum di non indicare in termini più chiari l'impegno delle immediate trattative di pace e non hanno voluto accrescere col loro voto il potere personale del genera le De Gaulle. In Algeria, l'esame dei ri sultati è anche più semplice : hanno votato no la mag gioranza degli europei, si i musulmani, meno quelli 'organizzati dal Fronte di li aerazione nazionale algeri no dei grandi centri, i quali si sono astenuti. Nel complesso, l'interpretazione più convincente è quella che ha dato stamani il sottosegre tario tunisino alle Informazioni, Masmoudi, il quale ha dichiarato che, nella metro poli, il referendum ha dato al generale De Gaulle la forza e la libertà per mettere in esecuzione la sua politica di pace, mentre in Algeria ha indicato quale dovrà essere il suo interlocutore. Non c'è dubbio, infatti, che, insieme alla vittoria di De Gaulle, bisogna registrare anche quella di Ferhat Abbas. Rimane comunque provato che, oltre la maggior parte degli europei d'Algeria, soltanto poche migliaia di colonialisti sono contrari nella metropoli all'autodeterminazione e alla pace. Tutti i capi fascisti sono stati fconfessati dagli elettori die li avevano mandati in Parlamento quando avevano presentato la loro candidatura sfruttando il prestigio del generale De Gaul¬ lednsndnzzilszrrcqi1lmqivptdsdidfFnsnsstnr le; così, ad esempio, nel Rodano, che è la circoscrizione elettorale di Jacques Soustelle, i sì sono stati il 78% ; nella Loira, circoscrizione di George Bidault, il 77 % : nei Bassi Pirenei, circoscrizione del colonnello Thomazo, detto « naso di cuoio », il 77,6 %. Questi risultati offrono senza dubbio la dimostrazione che il popolo ha ancora fiducia in De Gaulle, però sarebbe sbagliato credere che gli abbia firmato anche questa volta una cambiale in bianco, come fece nel 1958. Il popolo ha rinnovato la sua fiducia a De Gaulle, ma per un compito preciso: quello di concludere la pace in Algeria. Il capo dello Stato si trova dunque nelle condizioni più favorevoli per aprire le trattative. « Né i francesi d'Algeria né l'esercito — scrive stasera il direttore di Le Monde — possono più illudersi sulla forza reale dei partigiani dell'Algeria francese nella metropoli. Folli e vane resistenze devono esserne definitivamente scoraggiate ». Che, attraverso il Governo tunisino, i primi contatti siano già stati stabiliti nessuno lo nega più, ma ciò non toglie che esistono ancora non poche difficoltà per arrivare alle trattative in una atmosfera che non sia dìù quella di Melun. « L'ostacolo — secondo Le Monde — oggi come ieri, non può essere che una doppia intransigenza: quella del generale De Gaulle se persistesse a esigere la cessazione del fuoco prima di ogni discussione politica e se, non contento di scartare ogni intervento delle Nazioni Unite, non tenesse conto neppure delle forze che, nel Magreb e nell'Africa nera, sono direttamente interessate al ritorno della pace; e quella dei combattenti dell'esercito di liberazione nazionale algerino se, puntando sul-sostegno delle potenze dell'Est, scegliessero la lotta a oltranza, col rischio di dar ragione agli ultras e di portare la Francia, i suoi alleati e l'intero Occidente a difendere risolutamente posizioni diventate vitali per loro ». Sandro Volta F R A N C 1 A 1961 1958* Elettori ' 26.582.005 26.603.464 Si 15.196.668 17.668.790 No 4.995.912 4.624.511 Astl"liti ,. 6.389.425 4.310.163 e schede nulle ALGERIA E SAHARA 1961 1958* Elettori 4.449.000 4.694.000 Si 1.747.529 3.590.000 No 782.052 121.000 Astenuti 1.919.419 983.000 e schede nulle . * Si voto per la Costituzione.