Gli ex-capi militari d'Algeria invitano i francesi a votare ««no»»

Gli ex-capi militari d'Algeria invitano i francesi a votare ««no»» Sedie! generali della riserva schierati contro De (*aulle Gli ex-capi militari d'Algeria invitano i francesi a votare ««no»» L'atteggiamento degli alti ufficiali esaminato nell'ultimo Consiglio dei ministri prima del referendum - Rinforzi inviati nel Nordafrica ; la flotta è salpata da Tolone Tumulti ad un comizio di Debré - Il Capo dello Stato parlerà domani alle ore 13 (ifostro servigio particolare) Parigi, 4 gennaio. L'ultimo Consiglio dei ministri prima del referendum, e de] discorso che De Gaulle pronuncerà venerdì alle 13, anticipandolo di alcune ore sul programma prestabilito, si è riunito nel pomeriggio per esaminare la situazione in Algeria. Il ministro Louis Joxe ha illustrato i provvedimenti adottati in questi giorni per assicurare l'ordine pubblico, e il ministro della Guerra, Pierre Messmer, ha ciato precisazioni sui rinforzi militari inviati ad Algeri e ad Orano, dove precauzioni straordinarie saranno adottate a protezione dei seggi. Lo stesso Messmer ed il Primo ministro, Debré, hanno reso conto del viaggio compiuto in Algeria nei giorni scorsi, ma nulla è trapelato su ciò che hanno detto né sulle impressioni che le loro dichiarazioni hanno prodotto. Alla fine della seduta, il ministro delle Informazioni si è limitato a dichiarare, in risposta alle domande dei giornalisti, che < l'ordine dovrà essere mantenuto e il governo ha fatto il necessario >. Ad Algeri, secondo Paris Presse, i soldati e le guardie che sorveglie- ! ranno la disciplina del voto ed impediranno le manifestazioni sono venticinquemila. La squadra navale del Mediterraneo, salpata oggi da Tolone, incro- ! cera al largo di Orano. I capi militari hanno avuto l'ordine d'impedire ad ogni costo nuovi scontri tra arabi e francesi. Si ritiene che l'atteggiamento di alcuni capi militari e ufficiali superiori sia stato esaminato dal Consiglio dei ministri, anche perché sedici gene• rali della riserva, che hanno avuto un comando in Africa settentrionale, hanno pubblicato una « lettera ai francesi > per farsi eco del malcontento già espresso dal maresciallo Juin nella lettera aperta a Da Gaulle. I generali si proclamano in disaccordo con la politica del governo e chiedono ai francesi di votare < no > al referendum. Fra di essi, il gen. Augustin Guillaume, che fu capo di Stato maggiore generale della Difesa nazionale e residente generale di Francia nel Marocco, il gen. Pierre Boyer de la Tour, che fu residente generale di Francia in Tunisia e poi nel Marocco, il gen. André Zeller, ex-capo di Stato maggiore dell'Esercito, il gen. De Monsabert, che comandò durante la campagna d'Italia la III Divisione algerina. La campagna elettorale, negli ultimi eiorni, tende a diventare più agitata. Ieri notte, alla fine di una riuione svoltasi nella cittadina di Enghienles-Bains, ad una quindicina di chilometri da Parigi, le guardie del seguito di Debré, che aveva preso la parola in difesa del « sì », dovettero intervenire per proteggerlo e permettergli di ritornare sano e salvo nella sua automobile. La zuffa fu piuttosto violenta. Anche una decina di donne si presero per i capelli graffiandosi con ferocia, mentre gli altoparlanti diffondevano marcette militari. Le discussioni continuarono ptdrdvttstvciscgctc«AhirtppadnecdaMz«tmdlcdoLnmazadqrtcEIIII1MI )MllltMllillllll]llflllilllM>ltllIllltIlSll poi nei bistrò del piccolo centro, sotto lo sguardo ironico dei camerieri e dei proprietari, categoria dì cittadini che di massima ha già deciso di votare « no >, in segno di protesta per la politica governativa contro l'alcoolismo. E costoro non sono i soli ad adottare un atteggiamento negativo per manifestare il loro malcontento professionale. Anche in Bretagna, dove i contadini sono insorti a varie riprese contro la politica agricola del governo, si svolge un'attiva campagna per esortarli a votare « no >, ma non sembra che sia stata molto efficace: « I prezzi agricoli e la pace in Algeria sono problemi diversi», ha osservato una personalità influente di Brest. Altrove il risultato può dipendere dal tempo: « Se nevica domenica prossima ci sarà almeno il 30 per cento di astenuti », si dice a Clermont Ferrand, cittadina di montagna. I pronostici, quindi, continuano ad essere fragilissimi, ed i tentativi fatti da taluni, che, riferendosi alle precedenti consultazioni elettorali, avanzano cifre, sono inutili. Molti elettori avrebbero intenzione di aggiungere al loro «sì » la precisazione < per le trattative di pace », oppure motivare in qualche altro modo il voto; ma in tal caso le loro schede non sarebbero considerate valide. Su di esse dovrà esserci soltanto un «sii o un t no ». , I. m.

Persone citate: André Zeller, Augustin Guillaume, Clermont Ferrand, De Gaulle, De Monsabert, Louis Joxe, Messmer, Pierre Boyer, Pierre Messmer