Abituare alla vita "associata" i giovani delle nostre periferie
Abituare alla vita "associata" i giovani delle nostre periferie Silone presiede a Róma l'ottava conferenza internazionale Abituare alla vita "associata" i giovani delle nostre periferie Dal '50 ad oggi i "centri sociali,, sono aumentali da 70 a 350 - Offrono scuole per analfabeti, biblioteche, nidi per l'infanzia, corsi di orientamento professionale - L'esempio dato dalle iniziative di Adriano Olivelli (Nostro servizio particolare) iRoma, 4 gennaio. I < Abbiamo ridotto in frantumi due finestre per essere buttati fuori »: con questa di chiarazione due giovani delinquenti hanno messo fine alla loro partecipazione alla vita di un centro sociale di un quartiere periferico di Londra, rifiutando di essere educati ed integrati in una comunità di giovani normali. Riferendo stamane questo episodio alla prima giornata dell'ottava conferenza internazionale dei centri sociali, l'ingleae dott. Kuenstler, che svolgeva la relazione sui giovani d'oggi e sulla delinquenza minorile, ha messo in rilievo che nei paesi di più alto sviluppo economico l'adesione volontaria alle organizzazioni giovanili tradizionali (sportive, ricreative, professionali) è oggi limitata al 30-36 per cento dei giovani che hanno superato l'età della frequenza scolastica obbligatoria. Per vincere questa resistenza alla vita associativa e trovare un contatto con i gruppi di giovani che si formano spontaneamente (e spesso si trasformano in bande di delinquenti) il dott Kuenstler ha proposto agli assistenti sociali di indirizzare il loro lavoro educativo nei luoghi di ritrovo naturali del giovane della nostra società: l caffè, i bar, le sale di biliardo Il problema interessa l'Italia in forme che sono, per adesso, molto diverse In effetti, i centri sociali italiani indirizzano la loro attività più avanzata nelle zone periferiche delle grandi città aiutando i giovani di fresca immigrazione ad inserirsi nella società organizzata alla quale si avvicinano A Roma, ad esempio, il centro sociale che Maria Montes sori creò nel 1910 (con corsi di educazione per bambini e per adulti) sorse nel quartiel re di San Lorenzo, allora una I borgata periferica. I nuovi centri sono adesso In zone 'molto più lontane: al Tiburti- no, a Tor di Quinto, a Torma rancia, punti di affluenza degli emigrati dal Mezzogiorno. La attività dei centri è cioè in rapporto alle rapide trasformazioni che stanno avvenendo nella nostra società. K ciò ha portato ad un impetuoso sviluppo dei centri, aumentati da 70 nel 1950. a circa 350 oggi. Nelle aree più depresse i centri sociali offrono anzitutto una serie di servizi di interesse generale: corsi per analfabeti, biblioteca, doposcuola, nidi di ricreazione per bambini, corsi di orientamento professionale. Oltre, naturalmente, ad un servizio di assistenza tradizionale in viveri, indumenti, danaro alle famiglie più bisognose. In un secondo tempo vengono affrontati ì compiti propri dei centri: di informazione sulla vita del paese, sul modo come risolvere i piccoli e 1 grandi problemi di vita della comunità, sulle possibilità di migliorare i destini individuali con la qualificazione professionale e l'accesso a tipi di lavoro diversi da quelli tradizionali. I centri sorti nel Canavese ad iniziativa del movimento comunitario di Olivetti costituiscono ancora l'esempio più brillante di questa attività. In Abruzzo, il c Centro » di Pescocostanzo ha elaborato con il lavoro di alcuni anni un progetto pilota di sviluppo della comunità, che contiene una serie di documenti sulle possibilità di aumento della prò duzione e dell'occupazione. Trasferiti sul piano interna zionale, i problemi dello svi luppo sociale - economico si pongono adesso nei Paesi del l'Africa, dell'Asia e dell'Ame rica del Sud. E' questo uno dei temi della conferenza, alla quale partecipano, tra gli altri' rappresentanti del Con go e del Ghana La conferenza, che ha carattere triennale, è presieduta, nella sua riunione romana, da Ignazio Silone. Stamane, prima delle relazioni, è stato commemorato Adriano Olivetti che dell'Associazione internazionale dei centri sociali era vice-presidente. f. d. 1.
Persone citate: Adriano Olivelli, Adriano Olivetti, Ignazio Silone, Maria Montes, Silone
Luoghi citati: Abruzzo, Africa, Asia, Ghana, Italia, Londra, Pescocostanzo, Roma
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