Le tragiche esperienze di Auschwitz che quattro amici porteranno in teatro

Le tragiche esperienze di Auschwitz che quattro amici porteranno in teatro La fGaiiMxaxioao a Roma £&s*ss@ px*ima del processo JBiolimaiiii Le tragiche esperienze di Auschwitz che quattro amici porteranno in teatro Vennero "rastrellati,, in un mattino del 1944 dagli sgherri di Himmler, soltanto perché ebrei - Uno scrittore suggerì ai redaci di rievocare in un dramma le loro tragiche vicende - Indosseranno sulla scena lo stesso vestito a strisce che conservarono dal campo di sterminio (Nostro servizio particolare) Roma, 4 gennaio. Negli ultimi anni, si osserva che il dramma dei campi di sterminio e le persecuzioni contro gli ebrei, vanno approdando con suggestione sempre crescente al mondo dello spettacolo. L'esempio più rilevante di questo fenomeno, del quale non è neanche il caso di sottolineare l'importanza, sono certo le trasposizioni sullo schermo e sul palcoscenico del diario di Anna Frank, che le platee di tutto il mondo, si può dire, hanno accolto con sentimento di alta commozione. Recentemente, hanno confermato l'inclinazione ad ispirarsi ad una delle più crudeli persecuzioni della storia, molti altri film; tra cui « Kapò », gLtapnmFuucsladsgElasdpdziche racconta i casi di una ra- lMIlllllll lilllllllllllllllllllllll tlItMIIIII gazza ebrea deportata in un Lager di sterminio, e < Giulietta e Romeo nelle tenebre », di produzione cecoslovacca, che narra una vicenda dal vero, molto simile a quella di Anna Frank, in cui i protagonisti, una giovane ragazza ebrea, ed uno. studente ariano, che l'accoglie clandestinamente nella soffitta di casa sua, rischiando la fucilazione, vivono la storia di un casto, giovanile amore senza speranza, che finisce tragicamente con i mitra delle SS. E, ancora, non va dimenticata la scena del film < Tutti a casa », che raffigura la vicenda d'una studentessa israelita, scoperta ed uccisa dai gendarmi di Himmler. In questo quadro di rievocazioni dolorose, si inserisce una iniziativa che ha lati del tutto IIIIIIIttltlllIIIIIIIIMIIlllllllllllllllllllllllllllllllD n i e , a i, d a o a e . a a i a o D i a o n l l i n singolari. Quattro ebrei romani, scampati allo sterminio di Auschwitz, si propongono di portare suite scene la ricostruzione fedele dei torturanti giorni che conobbero in quel terribile luogo di distruzione. I quattro superstiti, Michele, Davide, Guglielmo Sonnino (la omonimia è casuale; essi non sono parenti) e Moscato Servadio, sono tutti di umile condizione sociale: esercitano il mestiere di piccoli commercianti e di venditori ambulanti, e non hanno troppa dimestichezza né con l'arte della penna, né con quella della recitazione. Chi li ha indotti a cimentarsi in uno spettacolo che si fonda sulla materia prima della realtà, è un giovane scrittore che ha l'abitudine di frequentare gli ambienti del quartiere romano, tra il Palazzo di Giustizia e la sinagoga, chiamato il t ghetto >, e in particolare una trattoria dove i quattro amici superstiti sono soliti incontrarsi dopo il lavoro della giornata. Ascoltando le rievocazioni che essi amichevolmente gli fecero di quella loro allucinante esperienza, il giovane scrittore pensò che meritavano d'essere trasportate di peso dalla memoria individuale a quella pubblica che vive attraverso la magia del teatro. II testo, che è l'adattamento alle scene della vicenda dei quattro scampati all'annientamento, porta ti titolo di < Notte ad Auschwitz ». Si può dire che l'iniziativa ha aspetti inediti, e non ci stupiremmo se dovesse esercitare influssi non effimeri. Non tanto perché il testo è una trasposizione fedele, in teatro, di brani di vita realmente vissuti: ciò è già avvenuto; ma perché ad interpretarli sulle tavole del palcoscenico saranno gli stessi uomini che li soffersero nella realtà. Ad aumentare la suggestione della verità, i quattro ebrei romani indosseranno sulle scene il tragico vestito a strisce di zebra che portarono [realmente nel campo di ster¬ scsasinSspsgppaQsstzii>:iiiiiiiiiiitiiiiiMiitiiMiiiiiiiiiiiiiiii:it:iiiiiitiiiEiM minio, e che essi hanno conservato come gelosi cimeli. Nello scarto che passa tra testi di pura immaginazione, recitati da attori professionisti (che è la norma teatrale) e questo testo di fatti reali recitato dalle persone stesse che ne furono protagonisti nella vita, è la novità della spettacolo che i quattro ebrei romani stanno preparando con animo alacre. Essi vorrebbero ' far presto: arrivare in porto, cioè sui palcoscenici, prima della celebrazione del processo Eichmann, che si svolgerà nel prossimo febbraio nello Stato di Israele. Fu quindici anni fa che i tre Sonnino e il Servadio vennero rastrellati nel « ghetto » di Roma dalle pattuglie delle SS. Si trattò di una retata a sorpresa, condotta da uomini armati fino ai denti, ai danni di gente ignara, che in quel momento era abbandonata nel sonno. Una livida alba del 'i4 i soldati di Himmler bloccarono il quartiere degli ebrei, ir¬ iiiiiiiiiiiiiniiiiiitiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiii ni. eeti e ee a aon bn i, el si o i n» e a i i l el 4 or¬ ruppero nelle abitazioni, trassero in prigionia migliaia di uomini, donne, bambini, vecchi, e non lasciarono indietro nemmeno gli infermi ed i malati gravi. Dissero loro semplicemente di portarsi appresso qualche coperta, qualche capo di biancheria, e viveri per un viaggio di alcuni giorni: il viaggio che doveva deportarli nei campi di annientamento. Un dramma che oggi, nella realtà della Roma benestante, spesso fracassona e tendente al grasso che tutti abbiamo sott'occhio, sembra un'opera di fantasmi. Occorre appena dire che tutti gli spettacoli che traggono ispirazione dalla repressione nei Lager e dalla Resistenza, quali per fortuna si vanno ispessendo in questi ultimi tempi, con ottima accoglienza di pubblico, svolgono l'utile compito di richiamare alla memoria, spesso così labile, di tutti noi, ciò che sarebbe colpevole dimenticare. Alfredo Todisco iii iiiiiitiiiiiiiiiiiiiimiiitmiimiimii imi

Persone citate: Alfredo Todisco, Anna Frank, Eichmann, Guglielmo Sonnino, Himmler, Servadio

Luoghi citati: Israele, Roma