Aperta una severa inchiesta dell'IUvi su Sante Gaiardoni e tre altri ciclisti

Aperta una severa inchiesta dell'IUvi su Sante Gaiardoni e tre altri ciclisti Aperta una severa inchiesta dell'IUvi su Sante Gaiardoni e tre altri ciclisti I partecipanti alla riunione di Copenaghen non sarebbero in regola col professionismo - De Rossi e lerruzzi hanno richiesto la licenza di corridore in deroga agli accordi con altri gruppi pubblicitari? - Dichiarazioni del presidente Rodoni (Dal nostro corrispondente) Milano, 2 gennaio. I quattro corridori italiani che la sera di Capodanno hanno gareggiato sulla pista del Forum di Copenaghen saranno messi sotto Inchiesta dalla commissione tecnico-sportiva dell'Uvi, che si riunirà a Milano venerdì prossimo. Uno, Gaiardoni,' pur avendo rimandato il suo preventivato esordio come professionista, ha corso con la licenza di dilettante ormai scaduta e quindi non valida; gli altri tre, De Rossi, Faggin e Terruzzi, sembra non avessero la prescritta licenza 1961. Secondo le notizie provenienti da Copenaghen, i tre corridori professionisti si riterrebbero in regola, perché la segreteria romana dell'Uvi avrebbe provveduto, a richiesta, ad autorizzare telegraficamente gli interessati a correre; ma il presidente dell'Uvi, espressamente interpellato nella sua abitazio ne milanese, ha dichiarato oggi di ignorare l'inoltro dell'autorizzazione stessa, mettendone anzi in dubbio l'esistenza. Da oltre mezzo secolo, il tes seramento dei corridori ed passaggi di categoria sono prò ceduti senza intoppi, con un meccanismo più che altro formale: ora invece il dissidio in atto fra l'Uvi e le forze del ciclismo professionistico ha fatto sorgere complicazioni nuove, con ripercussioni anche in campo internazionale. Evidentemente il reggitore dell'Uvi, che presiede anche l'Unione ciclistica internazionale, considera come una prova di forza e dì prestigio questa rigida applicazione delle norme in vigore, specialmente dopo l'invito pubpllcamente mosso ai propri affiliati dall'associazione corridori professionisti di non richiedere il rinnovo della licenza e dopo la posizione fermamente assunta dai numerosi e potenti gruppi sportivi, con la decisa solidarietà degli organizzatori di corse. Dall'altra parte si attende invece, con fiducia, che la presidenza del Coni, appositamente interessata dal ministro per il Turismo e lo Spettacolo, intervenga con la dovuta autorità, per porre fine ad una situazione che in verità va assumendo aspetti poco edificanti e che comunque dev'essere presto risolta La prova di forza che vede attualmente alle prese gli esponenti delle forze dilettantistiche con quel!: della coalizione professionistica potrebbe culminare in dolorose squalifiche ed in rotture irreparabili e so prattutto danneggia i corri, dori. L'attività ciclistica, è, per ora, assai ridotta; ma il prossimo 2 febbraio avrà inizio, al Palazzo dello Sport milanese, la « Sei giorni * lanciata con grandi mezzi e preceduta dall'attesissima sfida tra Maspes e Gaiardoni. Il successivo 12 febbraio il Giro dell'Andalusia darà poi l'avvio alla stagione ciclistica internazionale su strada, che in Italia avrà inizio verso la fine dello stesso mese con la « Settimana sarda ». Il < caso » di Gaiardoni è poi singolare e senza precedenti: il campione del mondo di velocità, vincitore di due medaglie d'oro alle Olimpiadi di Roma (velocità e mille metri a cronometro da fermo) non può in questo momento correre né come dilettante, né come professionista. Le ansiose interpellanza telegrafiche e telefoniche dell'interessato non sono servite a nulla, se non a mettere allo scoperto, ancora una volta, la incredibile realtà di una crisi direttiva che, a causa dei ripicchi personali, ha finito col paralizzare la funzionalità di un settore sportivo. Oggi intanto Gaiardoni avrebbe dovuto giungere a Milano ed il suo gruppo sportivo aveva anzi progettato di pre cisr-e tempestivamente l'arri vo del corridore, affinché nel corso di una conferenza stampa fossero spiegate e illustrate le strane vicende della trasferta danese; ma la fitta nebbia ostacola il traffico aereo che a Linate ed alla Malpensa risulta addirittura sospeso. I dirigenti del G. S. Philco hanno comunque espresso il loro vivo rammarico per quanto sta accadendo, meravigliandosi che il Coni non sia ancora riuscito a risolvere l'incresciosa vertenza. A tarda sera si è diffusa negli ambienti ciclistici milanesi la voce che De Rossi e Terruzzi abbiano chiesto all'Uvi l'autorizzazione a correre a Copenaghen. Ciò sarebbe in contrasto non soltanto con le direttlI ve impartite dall'Associazione i corridori, ma anche con gli im: legn, formalmente assunti nel.'assemblea costituente del professionismo dai gruppi sportivi, compreso quello a cui appartengono De Rossi e Terruz1 zi. Se ciò rispondesse a verità, si avrebbe una rottura del fronte anti-Uvi, con possibili estorsioni da parte delle fbr ze professionistiche, che arriverebbero a boicottare il Gruppo Sportivo Ignis e la prossima « Sei giorni > da es so organizzata. Non è del resto la prima volta che il gruppo stesso non aderisce all'azione comune del ciclismo pubblici tario. Leo Cattini

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