Un rapporto di Norstad sulla difesa atlantica

Un rapporto di Norstad sulla difesa atlantica Questo pomeriggio a Roma Un rapporto di Norstad sulla difesa atlantica II comandante supremo delle Forze alleate in Europa avrà colloqui col capo di stato maggiore e con esponenti del governo italiano • Tra l'altro spiegherà fino a che punto gli Stati Uniti intendono attuare la prevista riforma della Nato e su quali basi questa riforma potrà avvenire - Le visite ufficiali del Presidente dell'Uruguay e del ministro degli Esteri jugoslavo Rema, lunedi mattina. E' atteso per questo pomeriggio a Roma 11 comandante supremo delle forze alleate in Europa, gen. Norstad, che terrà una conferenza dal tema assai interessante e di molta attualità: « Rapporto sugli sviluppi della difesa atlantica». In questi giorni, 11 riordinamento dell'alleanza atlantica è al centro delle discussioni europee e non è un segreto per nessuno che di ciò si è parlato negl'incontri che nei giorni scorsi Fanfani ha avuto prima con Macmillan e poi con Debré. Gli Stati Uniti hanno, infatti, ridimensionato i loro aiuti all'Europa e vogliono che le truppe americane che sono sul suolo europeo vengano mantenute dai Paesi nei quali operano a difesa dell'Europa. Inoltre, Norstad ha, di recente, proposto un pool atomico per tutti 1 Paesi del Patto atlantico, pool che non sembra trovare le simpatie della Francia, la quale, per ragioni di prestigio, vuol creare una < massa d'urto atomica > francese e discutere, in tal modo, la leadership dell'attrezzatura atomica del continente euro peo. Quanto al governo italiano, esso ha idee diverse sulla nuova sistemazione del Patto atlantico e ritiene che tutti 1 Paesi debbono concorrere, come hanno fatto fin qui, nella misura delle loro attrezzature e della loro autonomia, al rafforzamento della difesa del l'Europa: una linea che si avvicina molto a quella inglese e americana. Naturalmente, il gen. Norstad non viene a Roma sol tanto per tenere la sua conferenza: avrà colloqui con il capo di stato maggiore gene rale e con alcuni fra 1 più qua lineati esponenti del governo italiano. Il 16 dicembre a Parigi si terrà il « piccolo vertice europeo », dove si discu terà appunto della nuova sistemazione dell'alleanza atlantica, e perciò i nostri governanti vogliono sentjre da un esponente così altamente qualificato fino a che punto gli Stati Uniti sono impegnati ad attuare la prevista riforma della Nato e su che basi questa riforma potrà avvenire Come si vede, 1 colloqui dei nostri governanti diventano in questi giorni particolarmen te impegnativi. . Domani è atteso a Roma il presidente dell'Uruguay, signor Nardone, ospite del pre sidente della Repubblica, che si recherà a ricevere alla sta zione ostiense l'ospite che, arrivato ieri a Milano vi si trattenuto in forma privata. E' probabile che questa visita ufficiale di cortesia si concluda con l'invito a Gronchi di recarsi in Uruguay per ricambiare, come fece lo scorso anno con il presidente del Brasile. Con l'America Latina il nostro Paese ha sempre mantenuto stretti rapporti di amicizia e queste visite portano con loro nuovi e più intensi legami, che si tramutano in accordi culturali e in sempre maggiori scambi commerciali. La visita che il ministro jugoslavo Koka Popovic farà giovedì a Roma, dove si tratterrà in forma ufficiale sino a domenica, apre un altro capitolo con la vicina Repubblica. E' la prima volta chij un ministro degli Esteri jugoslavo arriva, nel nostro Paese dopo la guerra e le alterne vicende per Trieste. I rapporti tra Roma e Belgrado in questi anni sono stati posti su un terreno molto più cordiale di allora, anche se recentemente, a proposito del mancato viaggio attraverso l'Italia del presidente Ti,to, si parlò di un < raffreddamento ». La venuta di Popovic fuga quelle voci e servirà a ristabilire tra ì due Paesi un'atmosfera di amicizia e di reciproca intesa, anche se gli argomenti dell'agenda dei colloqui non sono certo tutti semplici. Popovic discuterà con Segni il problema delle minoranze (slovena in Italia e italiana in Jugoslavia) e su questo non ci saranno, forse, molte divergenze: si ricorda con soddisfazione, a Roma, che quando all'Onu sì discuteva il problema altoatesino, proprio Popovic disse che il governo di Belgrado si augurava che le .minoranze slovene in Austria fossero trattate come quella di lingua austriaca in Italia. Si parlerà anche dei confini tra i due Paesi, che in certi punti, come ad esempio presso Gorizia, sono talmente contorti che debbono essere senz'altro rivisti, nonché della demarcazione delle acque territoriali nel golfo di Trieste e dell'opzione di cittadini Jugoslavi residenti in Italia. Inoltre, saranno avviate conversazioni e trattative per maggiori scambi commerciali e culturali. I problemi di politica estera formeranno argomento di una relazione che l'on. Segni farà al Consiglio di Gobinetto La settimana che oggi ha inizio dovrebbe essere risolutiva, per la formazione delle Igunte. La de non terrà il suo Consiglio nazionale, e perciò, per il problema delle giunte, rimangono valide le direttive date dalla direzione: esclusione di ogni rapporto con i missini e con i comunisti; formazione delle giunte fra i partiti democratici, dovunque ciò slmllsrt<ClFt sia possibile, e < contatti » con le mezze ali (si capisce che le mezze ali comprendono socialisti a sinistra e i demo-italiani a destra) per le altre. Contatti di questo genere si sono già avuti a Roma. Al riguardo i liberali hanno fatto sapere che se non si raggiungerà un'intesa per una < giunta minoritaria » essi, in Campidoglio, passeranno all'opposiziorie. Il che non vuol dire che i liberali ritireranno 11 loro appoggio al governo Fanfani: il pli, infatti, mantiene distinti i due problemL Pellecchia

Persone citate: Fanfani, Gronchi, Koka Popovic, Macmillan, Nardone, Pellecchia, Popovic