Infranto da Lojacono e Manfredini lo schieramento difensivo dei bianconeri

Infranto da Lojacono e Manfredini lo schieramento difensivo dei bianconeri Caroli e Boniperti hanno giocato in appoggio alla retroguardia Infranto da Lojacono e Manfredini lo schieramento difensivo dei bianconeri Per i juventini goal di Cenato su rigore - Una rete di Boniperti annullata perché ottenuta su tiro diretto, mentre la punizione era a due calci - incidente a Lojacono nel primo tempo lì AL NOSTRO INVIATO sRoma, lunedi mattina. Un'altra sconfitta per la Juventus. La terza nel volgere d'un mese che è stato veraménte fatale per i bianconeri. Anche in questa occasione, come nelle precedenti, le attenuanti del caso sono da concedere all'undici torinese. Anche questa volta infatti esso ha dovuto'prendere U campo privo di Sivori, di Emoli e di Stucchini; Anche questa volta ha visto un difensore avversario salvare la propria squadra dalla capitolazione con un rinvio eseguito proprio sulla linea della porta. E, in più, l'undici stesso ha avuto questa volta la disavventura di veder parare un tiro diretto al bersaglio della Roma e partito dal piede di Mora, dal corpo d'un altro attaccante bianconero. Nicole. Tutte verità sacrosante che non fanno dimenticare che la squadra, sfoderando un grande ardore e una forte combattività, non ha fornito sotto il punto di vista tecnico una prova che si possa definire come degna di encomio. Ha corso molto, si è prodigata, ha lavorato con abnegazione e con coraggio, ma ha prodotto poco gioco. La compagine ha premuto a tratti e magari anche a lungo sul blocco avversario, tuttavia di astoni pregevoli che siano state frutto di intesa e di precisione non ne ha sviluppate molte. Per ragioni che spiegheremo subito, la Juventus giocava ieri deliberatamente con quattro attaccanti soli, e Fascetti, il sostituto di Stacchini, non emerse gran che, e Nicole giocò a sprazzi e a sussulti, e Charles, 10 si vide chiaramente, non è ancora in gran forma. A lavorare con impeto e velocità, ma senza successo, rimase il solo Mara, all'ala destra. La novità, nella disposizione degli «omini in gara, e nel loro modo di giocare, consisteva nella presenza in campo, invece di Mazzia come mediano laterale, di Caroli in veste di difensore addizionale. Una. decisione dell'ultima ora presa, pare, più per parere o volontà dei giocatori che non per altro. Caroli, più veloce e più prestante di Mazzia, era destinato a fare esclusivamente da guardia del corpo allo spauracchio del giorno, Manfredini, l'uomo dalle tre reti per incontro. Era la prima volta che la Juventus ricorreva ad un espediente del genere un espediente simile a quello che, con Balleri, aveva adottato otto giorni prima la Internazionale contro il Milan. La misura ebbe successo per tutto il primo tempo, e Caroli, attaccandosi al tiratore scelto come una mignatta, riusci ad impedirgli di nuocere. Fu verso la metà del secondo tempo che Manfredini, mettendo il piede sull'acceleratore e magari secondato da un rallentamento di ritmo del suo angelo custode, prese a prevalere nella singolare tenzone. Il romanista cominciò con lo sfuggire alla sorveglianza mettendo nelle mani di Vavassori, da pochi passi, un facile pallone — continuò con un veloce scatto sulla sinistra che lo portò a colpire la base di un montante — e finì segnando al 29° minuto una rete con un tiro pieno di effetto e di precisione. Farà parlare di sé questo tentativo non co ronato da successo della Juventus, questo tentativo di mettersi nella scia delle altre squadre, in quella che è diventata cioè la via comune: la viadei difensore in più. Decisamente non ne va bene una in questo momento alla < vecchia signora > del calcio italiano, qualunque cosa essa tenti. Un periodo di pessima vena. Il tempo era vario ed incerto; il pubblico strabocchevole. Ogni primato per la capitale è stato battuto, ed una quantità di spettatori non ha po tuto avere accesso, al recinto. 11 terreno di giuoco si presentava in buone condizioni. E, non appena iniziato l'incontro, Caroli correva a prendere sotto tutela U < ditto» Manfredini, e Boniperti retrocedeva ad occupare il posto di laterale destro rimasto vacante. Il giuoco assumeva subito un ritmo molto veloce, e dei due tempi il primo, che doveva del resto terminare senza segnature, doveva essere il più vario ed il più incèrto, fino ai momento in cui, l'uno dopo l'altro, i giocatori di entrambe le parti non cadevano vittime di un nervosismo che li portava ad errori ed a gesti sconsideruti. La porta juventino veniva per prima insidiata da un tiro di Lojacono che fruttava un calcio d'angolo ai romanisti. Charles, sulla reazione, mancava nell'attimo in cui si trovava smarcato, una buona occasione. I tentativi di testa del gallese costituivano comunque un pericolo costante per Cudicini, il portiere dei giallo rONsi. Proprio sulla linea della porta era il terzino Corsini che doveva impedire aliai palla di varcare la linea su di un tiro trasversale proveniente dalla sinistra dell'attacco juventino. A seguito di un tiro di punizione a favore degli ospiti, Boniperti spediva anche in rete, ma l'arbitro non convalidava il punto, e nessuno reclamava poiché ti goal era stato fatto zrdrrdljdtbrc su tiro diretto mentre la putii- {tzione era a due calci. Oravo pericolo doveva correre la rocca juventina poco dopo. Ad un paio di minuti dai riposo di metà tempo, su carica di Boniperti, Lojacono cadeva a terra. Su di lui rotolava, per lo slancio, un altro juventino, ed il romanista che doveva lasciare il campo riportava una forte lussazione al braccio sinistrò, per cui alla ripresa egli doveva tornare in campo con l'arto immobilizza- gzNfipptsasmsS to. Risultato complessivamente giusto all'intervallo. Il secondo tempo aveva inizio con un forte tiro basso di Nicole che mancava di un soffio il bersaglio. Serio pericolo per la porta juventina su un paio di calci d'angolo consecutivi, subito dopo. Manfredini sfoderava ogni sua risorsa per avere finalmente ragione della sua sentinella, a da due passi mancava la prima facile occasione di cui già abbiamo detto Sulla reazione dei torinesi,1 Charles veniva atterrato malamente in piena area di rigore sènza che l'arbitro intervenisse. Il giuoco si faceva ogni volta più duro. Ci si avvicinava alla metà del tempo, quando improvvisamente la Roma andava in vantaggio. Ouarnacci toccava a Pestrin e questi passava a Lojacono. Il sudamericano scartava Boniperti di giustezza, ed immediatamente, da T od 8 metri fuori dell'area, faceva partire un forte tiro alto. La palla andava ad insac- carsi in rete sulla destra di Valvassori, il quale forse non aveva visto il tiro stesso in par tenza. Uno a zero. Manfredini si produceva allora in una fuga isolata e terminava colpendo la base del montante sulla destra della difesa torinese. Non sbagliava però, Manfredini stesso,' pochi minuti appresso. Partendo dal lato destro del campo, egli prendeva ad un certo punto a sgusciare verso il centro. Fattosi luce, il tiratore scelto sparava improvvisamente di sinistro in piena corsa. Ad un metro dal bersaglio, la palla sentiva l'effetto col quale era stata toccata, deviava, ed andava a finire in rete, quasi a filo di montante sulla destra del portiere. Faceva due a zero. Reazione piuttosto risentita della Juventus. A dieci minuti dal termine, Mora veniva messo a terra da Pestrin in piena area. Calcio di rigore. Interviene Cervato e realizza con facilità Oli ultimi minuti venoono disputati oon molto nervosismo da una parte e dall'altra. Seimosson -manca in piena corsa una bella occasione, ma una migliore la manca la Juventus quando spedisce lo palla a lato mentre il portiere si trova completamente spiazzato. La partita termina fra il tripudio degli spettatori: col risultato di due réti a una per i 'padroni di casa. Vittorio Pozzo ROMA: Cudicini; Fontana, Corsini; Pestrin, Losi, Guarnacci; Orlando, Lojacono, Manfredini, Schiaffino, Selmosson. JUVENTUS: Vavassorl; Burgnlch. Sarti; Caroli, Cervato, Colombo; Mora, Boniperti, Charles, Nicole, Fascetti. ARBITRO: Rigato, di Mestre. RETTI: Lojacono (R.) al 18', Manfredini (R.) al 29' e Cervato (J.) su rigore al 35' del secondo tempo. Spettatori 90 mila. Incasso lire 75.192.960. Manfredini (in maglia scura) impegna Vavassorl; a destra Caroli che ha sostituito Emoli

Luoghi citati: Cenato, Roma