In mare al remo d'una barca da pesca le notti del bimbo più buono dell'anno

In mare al remo d'una barca da pesca le notti del bimbo più buono dell'anno Conwegnato a Roma 11 primo premio "Livio Tempesta»* In mare al remo d'una barca da pesca le notti del bimbo più buono dell'anno Durante la malattia del padre, immobilizzato dai reumatismi, un piccolo siciliano di Museali ne ha preso il posto sull'imbarcazione per mantenere con la sua fatica i genitori e i fratelli Dopo le ore insonni andava a scuola ed era il migliore della classe - Ha ricevuto 200 mila lire, quasi una fortuna per la sua famiglia - L'abbraccio del card. Cento al generoso fanciullo Nostro servizio particolare Roma, lunedì mattina. Angelo Contarino, un ragazzo di quattordici anni nativo di Fondachcllo di Mancali, in provincia di Catania, ha ricevuto ieri mattina in Campidoglio nel corso di una solenne cerimonia il premio di bontà istituito al nome di Livio Tempesta, l'eroico faneiìMo morto alcuni anni fa nel disperato tentativo di salvare un compagno ohe stava per annegare. Angelo Contarino da due anni, tenendo segreto U suo sacrificio, studia' di giorno e lavora di notte come- .pescatore per mantenere la-'jiropria famiglia. Egli è stato prescelto fra 220 aspiranti al premio por il ragazzo più buono d'Italia e la motivazione con la quale gli è stata assegnata la medaglia d'oro è la seguente: < Sebbene di salute (ragionevole, ha affrontato per molte notti le bufere di un largo tratto di mare aperto, ai remi di una \barca, al fine di provvedere agli essenziali bisogni della sua numerosa famiglia, essendo il di lui padre gravemente ammalato. Sul suo viso macilento sono risibili i segni della stanchezza e della sofferenza, tuttavia egli non ha mai dimenticato la sua scuola, che ha frequentato con costante profitto, rinunciando ad ogni svago e dissimulando con il sorriso i gravi sacrifici quotidianamente compiuti». Angelo Contarino, che era accompagnato dal padre e da alcuni familiari, appariva commosso quando il sindaco di Roma, Urbano Cioccetti, gli ha consegnato la medaglia d'oro e l'assegno di duecentomila lire del primo premio. Innumerevoli erano le personalità che lo applaudivano nella sala della protomoteca e fra le quali si trovavano il sottosegretario alla Pubblica istruzione on. Maria Badaloni, il sen. Angelini, l'on. Turnaturi, in rappresentanza rispettivamtiae del Senato e della Ca~ mero, i cardatali Cento e Ottaviano, il capo della polizìa Vicari, il primo presidente della Corte di Cassazione Oggioni, il procuratore generale della Corte d'Appello di Roma Lanzara. Quando ormai la cerimonia volgeva al termine, il cardinale Cento si è avvicinato ad Angelo Contarino per abbracciarlo paternamente. Il porporato infatti era stato per molti anni vescovo di Acireale, nella cui diocesi rientra anche il paese di Mascali. < Sono felice che mi abbiano assegnato il " premio di. bontà", ma credo di non aver fatto nulla di eccezionale — ha detto Angelo Contarino — sono certo che qualunque ragazzo del mio paese avrebbe affrontato serenamente i sacrifici ai quali io sono ormai abituato. Duecentomila lire rappresentano quasi una fortuna per i miei genitori che hanno tanto bisogno di denaro e di aiuto. Sono contento soprattutto per lovp e rixigrazifr, di cuore chi mi'ha asiégAato il premio ». Tre anni fa il padre di Angelo, che conta trentanove anni, fu colto da dolori reumatici a causa delle innumerevoli notti fredde ed umide passate sul mare a pescare. Fu ricoverato persino in ospedale e anche la madre poco dopo si ammalò-di colite. A dovere provvedere ai genitori e ai due fratelli minori furono pertanto Carmelo, il primogenito, che aveva allora quindici anni ed Angelo. Ogni notte essi prendevano U mare con la loro « lampara » ma ciò non impediva di giorno ad Angelo di essere a scuola il migliore della classe. Fu proprio il suo insegnante a parlare di lui al Provveditore agli studi di Catania che trasmise a sua volta una segnalazione al centro nazionale dell'apostolato della bontà nella scuola ». Nel corso della cerimonia è stato consegnato anche il premio di bontà per la provincia di Roma, meritato dalla piccola Rita Oiovannetti, eh" frequenta a Roma la quinta classe elementare presso la scuoia < Principe di Piemonte ». La piccola Rita — è detto nella motivazione che accompagna il premio — durante una malattia della mamma, si è sostituita in tutto ad essa, accudendo in modo particolare al fratellino di due anni, e non trascurando per questo i suoi doveri di scolara. s. n.