Due giovani teppisti condannati fuggono dall'aula dopo la sentenza
Due giovani teppisti condannati fuggono dall'aula dopo la sentenza Drammatico episodio sabato notte alla Corte d'Assise di Genova Due giovani teppisti condannati fuggono dall'aula dopo la sentenza Uno è subito acciuffato da un carabiniere con una presa da lotta libera - L'altro, che era balzato sul tavolo del cancelliere guadagnando un corridoio, è bloccato all'uscita del palazzo dopo che aveva tentate con una sedia di farsi largo - Facevano parte di una banda di 6 delinquenti giudicata per varie rapine Dal austro corris/tontlcntc Genova, lunedì mattina. I due maggiori esponenti della banda di « teddy-boys » che per quattro giorni ha tenuto impegnata, per un processo, la Córte d'assiste, hanno tentato sabato notte una clamorosa fuga dall'aula, pochi secondi dopo che 11 presidente, De Vita, aveva finito di leggere la sentenza. La banda, sei giovani dal 18 al 22 anni, era comparsa davanti al giudici con un fardello piuttosto pesante di imputazioni: rapine, furti, truffe, porto e detenzione d'armi, fabbricazione di targhe false e, infine, associazione a delinquere. Per poco più di un mese, giusto un anno fa, gl'Imputati avevano scorrazzato fra Rapallo e Genova e si erano spinti fino a Milano, a Padova ed a Cremona, rifornendosi di benzina senza pagare e depredando varie « passeggiatrici ». II diciottenne Giancarlo Cal- vo, di Imperla, era 11 capo della banda. Riuscì a mantenersi latitante fino a un mese fa, quando venne acciuffato nel centro di Alessio. II ventiduen. ne Giuseppe Rebagliatl, genovese di Bavari, era l'« uomo in seconda », l'autista e l'artificiere. Il P. M. aveva chiesto per loro' una condanna a più di sette anni. I giudici, dopo otto ore di camera di consiglio, sabato notte, alle 1, avevano attenuato le imputazioni declassando le contestate rapine In furti ed avevano inflitto 3 anni e 4 mesi al Rebagliatl e 2 anni e 2 mesi al Calvo. I carabinieri stavano mettendo le manette a due degli Imputati, quando il Rebagliatl ha dato il « via » all'Inutile tentativo di fuga. Ad un tratto ha messo un piede sulla balaustra del recinto degli Imputati, come volesse legarsi 1 lacci delle scarpe. Poi, con un balzo acrobatico, è saltato sul tavolo del cancelliere, è corso' lungo 11 banco del giudici ed ha guadagnato l'uscita secondarla, raggiungendo 1 corridoi di Palazzo Ducale, inseguito da un carabiniere del servizio d'onore. Contemporaneamente, approfittando del trambusto, 11 Calvo ha scavalcato anche lui 11 recinto lanciandosi verso l'uscita principale, sfiorando il padre che lo supplicava di fermarsi. Ma il ragazzo imperiese è stato subito acciuffato: un carabiniere gli è saltato alle spalle lestamente e l'I.n bloccato con una presa da lotta libera. Più drammatica è stata la cattura del Rebagliatl, il quale, in un momento, ha percorso il lungo corridoio che immette sullo scalone e che porta in piazza Matteotti. Ma egli Ignorava che al termine del corridoio erano di servizio, eccezionalmente, alcuni agenti posti a custodia del salone dove aveva sede la commissione elettorale centrale. II ragazzo si è trovata cosi la strada sbarrata. In un estremo tentativo di farsi largo egli ha afferrato una sedia per minacciare chi gli si parava dinanzi. Il brigadiere Fot!, però, aveva già estratto la pistola, intimandogli di fermarsi. Alle spalle sopraggiungeva 11 carabiniere Inseguitore, che aveva sfoderato la sciabola. Il Rebagliatl dovette così arrendersi e lasciarsi ricondurre con gli altri in carcere. c. ni. I quattro « teddy-boys » processati a Genova. II primo a sinistra, Rabagllatt, e l'ultimo, Calvo, hanno untato di fuggire ieri notte dopo la sentenza (Telefoto a «Stampa Sera»)
Persone citate: Calvo, De Vita, Giancarlo Cal, Giuseppe Rebagliatl
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