Lettere inedite di Pascoli a Puccini

Lettere inedite di Pascoli a Puccini Lettere inedite di Pascoli a Puccini Fra le molte lettere finora inedite di Giovanni Pascoli alcune di quelle all'amico Alfredo Caselli, l'affettuoso e devoto « droghiere artista », secondo l'epiteto di Ugo Ojetti, recano notizie, propositi, d'argomento musicale, che bene concorrono alla conoscenza delle sue predilezioni nel campo dell'arte e della cultura. Giova perciò sfogliare il volumetto G. P. lettere agli amici lucchesi, inediti a cura di Felice Del Beccaro (ed. Le Monnier, Firenze). Sollecitato dal Caselli ad accontentare la lucchese Società . musicale Guido Monaco, desiderosa di rammemorare il soggiorno di Alfredo Catalani nel palazzo Montecatini, già Malpigli, in via Santa Giustina, dettò nel maggio del 1900, due epigrafi, una biografica, l'altra accorata nel ricordo dello « sventurato e glorioso maestro » : c Ad Alfredo Catalani — consolatore d'anime — n. In Lucca U 19 giugno 1864 — m. in Milano 11 7 agosto 1893 — la Società Musicale Guido — Pose questa memoria — nel XXV anniversario della sua fondazione — il 24, maggio MCM. « Apparve per brevi anni — guardando intorno' in alto in sé — trasse d'oltre la vita — Dejanice Edmea Loreley Wally — riportò agli uomini dolci note che il cuore non ricordava e riconobbe e non -oblia — Prende dal salice l'arpa ma cantano ancora le corde —. tocche da dita che i nostri occhi non vedono più». Stimava, evidentemente, d'aver fatto cosa notevole, e però gli rincresceva restasse inosservata, (da Messina, 7 giugno 1900): « Ho letto qua e là qualche piccola corrispondenza sulla lapide al povero Catalani, e in nessuna! alcun cenno sull'iscrizione. Non fu incisa? non piacque? ». Più volte è nominato Giacomo Puccini. Una, da, Messina, il 28 novembre 1808: «Dica all'illustre Maestro se è disposto a farmi un gran piacere, musicandomi un coro-inno in persona di questi studenti Messinesi. Il coro inno non è ancora fatto (...). Ma mi ottenga dall'illustre Puccini la promessa che '' musicherà "! », E il 7 giugno 1900: «Ieri fu cantato un mio povero inno. La musica, che doveva fare il som mo nostro Puccini (ma, quando io potei cominciar l'inno, il Puccini era a Parigi o non so dove, sicché lo lasciammo in pace), e che invece fu. fatta, assai bene, da un bravo giovane Reggino, Giovanni Za'gari, sarà dedicata al Puccini da lui che è suo grande ammiratore. 'Sarà tua gentilezza fargli accettar la dedicazione ». Quell'Inno alla Sicilia fu cantato nelle feste pel trecentocinquantesimo anniversario della fondazione della Università di Messina. Una curiosa idea di Puccini vien fuori da una lettera di lui al Caselli, 1903 : < Caro Alfredo, da Milano vogliono fare un quadretto con io a letto, contornato da Tosca, Marion, Mimi, Musetta (pregante) e Butterfly, che si affacela sulla porta e domanda: è permesso signor b...? etc. Ora Illlca vorrebbe che mi ci facesse un sonetto nientemeno che Pascoli!!! Che pretese eh? Vuoi dirlo al Maestro? Magari di che l'Idea-è tua... » Pascoli non avrebbe detto di no, ma l'occasione svanì. Meno noti finora sono i versi che Pascoli inviò a Puccini a conforto dell'insuccesso nella Scala, 1904, di 'Madama Butterfly : Caro e nostro grande Maestro, la farfallina volerà: ha l'ali sparsi di polvere, . con qualche goccia qua e li, goccie di sangue, gocci» di [pianto... 'Vola, vola farfallina, a cui piangeva tanto ll'cuore: 9 hai fatto piangere 11 tuo candore... Canta, canta farfallina, con la tua voce piccolina, col tuo stridere di sogno, fievole come il sonno, soave come l'ombra, dolce come una tomba, all'ombra del « bambù » a Nagasaki ed a Cefù. L'interessamento letterario alle forme musicali e alle loro espressioni, di solito fugace e di rado attivò, come altri documenti attestano, tanto s'accrebbe da mutarsi talvolta nel vagheggiamento dell'esercizio critico. Allorché la fortuna della Tosca s'estese .anche nelle città minori, come Lucca,, dove le rappresentazioni, iniziate il i° settembre 1900 nel Tnmasdct Teatro del Giglio, continuarono numerose, egli ne scrisse in quel mese all'amico : « Quanto dura ancora la Tosca? Arderei di sentirla, e di fare un bell'articolo d'impressioni musicali. Sarebbe il primo ». AH'inattuato proponimento successe qualche impegno di poesia « per musica », o camerale o teatrale. // ritomo di Odisseo, « poemetto epico lirico » che avrebbe voluto fosse intonato cosi: «Le parti narrative sono interpretate, secondo la mia intenzione, dall'orchestra », era stato vagamente proposto al Puccini. Ascoltato in una lettura del Pietrobono, piacque al musicista Goffredo Cocchi (nato nel 1871 a Roma, morto colà nel 1908), il quale forse non lo musicò, forse, come reca lo Schmidl^| non lo die alle stampe. Infine il giovane Riccardo Zandonai ne gradì il dono. E Pascoli: dichiarò un suo nuovo punto di vista « ... anch'io voglio scrivere per musica : il poeta lirico deve scrivere per musica! Faccio un libretto, ma... ho fatto un episodio mezzo narrazione e mezzo lirica e più oltre farò e cerco sempre di intonare le mie liriche come s'elle dovessero essere cantate — così L'ora di Barga, La mia sera, etc. etc. ». Il Del Beccaro postilla : « Ma dei componi menti propriamente scritti per essere musicati, il Pascoli dirà dieci anni più tardi, in una lettera al Gargano del 30 agosto 1911: "Non parlare de' miei, come ho a dire? episodi drammatico-musicali che faccio per carità e a tempo perso, con nessuno ". Tra le carte del poeta vi sono diciannove di questi " drammi " per lo più incompiuti, in versi e in prosa, la maggior parte dei quali destinata certamente alla musica ». E per finire lo spoglio dell'epistolario com'è cominciato, ecco le epigrafi che Pascoli redasse soddisfacendo la richiesta di Giacomo Puccini per ricordare le tombe dei suoi genitori nel cimitero di Lucca: « Albina Magi Puccini — nata il 2 novembre 1830 — morta il 17 luglio 1884. Fosti — sposa di poco felice — madre per molto infelice e forte — al ritorno della felicità — di te non rimase — se non il rimpianto e il ricordo. All'albero della vita — troppo presto appendesti la cetra del cuore — che al vento ancora tintinna ». «A — Michele Puccini — Compositore di musica — nato il 30 novembre 1813 — morto il 23 gennaio 1864. Fosti — nell'arte maestro — nella vita probo — nella morte sereno — da tutti rimpianto e ricordato. All'albero della vita — Troppo presto appendesti la cetra dei suoni che al vento ancora tintinna ». A. Della Corte