E' morto a 84 anni l'ammiraglio Raeder il creatore della flotta militare hitleriana

E' morto a 84 anni l'ammiraglio Raeder il creatore della flotta militare hitleriana IN UNA CLINICA DI KIEL DOPO LUNGA MALATTIA E' morto a 84 anni l'ammiraglio Raeder il creatore della flotta militare hitleriana Condannato all'ergastolo come criminale di guerra nel processo di Norimberga, venne rilasciato 5 anni fa in libertà condizionata - Nella guerra '15-18 era ufficiale di Stato maggiore, poi fu elevato da Hitler alla suprema gerarchia navale: ideò le corazzate tascabili - Nel '43, urtatosi con il dittatore, dovette cedere il comando a Doenitz Klel, lunedì mattina. E' deceduto ieri a 84 anni, in una clinica di Kiel, dopo lunga malattia, l'ex-grand'ammiraglio Erich Raeder, che fu comandante in capo della Marina militare germanica durante il regime hitleriano. Raeder, che Hitler sostituì nel 1913 col grande ammiraglio Doenitz, era stato condannato all'ergastolo dal tribunale alleato internazionale di Norimberga per crimini di guerra, ma era stato dimesso dal carcere di Spandau il 26 settembre 1955 a causa dell'età avanzata e delle cattive condizioni di salute. Trattandosi di libertà condizionata, era stato sottoposto a vigilanza speciale ed il compito di sorvegliarlo era stato affidato dal tribunale internazionale all'ex ammiraglio Werner Puchs. Rilasciato da Spandau, Raeder era tornato a vivere con sua moglie Erika, la morte della quale, avvenuta nel 1958, lo aveva talmente scosso da menomarne le facoltà mentali. Fuchs (l'ammiraglio che lo aveva in custodia) ha dichiarato che Raeder era ormai parzialmente paralizzato ed incapace a leggere e scrivere. < Il grand'ammiraglio si è spento senza accorgersene, durante il sonno. Da due anni egli veniva periodicamente ricoverato in ospedale a causa delle sue condizioni sempre peggiori ». Il tribunale internazionale di Norimberga dichiarò Raeder corresponsabile delle atrocità commesse dai nazisti durante la seconda guerra mondiale e in particolare, dell'affondamento della nave inglese < Athenla », avvenuto il 8 settembre 1939, giorno della dichiarazione di guerra della Gran Bretagna alla Germania. Venne invece prosciolto da un'altra accusa, quella di corresponsabilità negli eccessi commessi dai sottomarini tedeschi e, in particolare, negli episodi di mitragliamento, da parte dei sottomarini stessi, dei superstiti degli affondamenti. Raeder cadde in disgrazia dopo una discussione con Hitler sulle linee essenziali dell'intera strategia germanica, specialmente per quanto riguarda l'invasione tedesca della Russia. Egli aveva sollecitato Hitler ad attaccare la Norvegia e la Grecia e ad agire energicamente nel Mediterraneo, ma non era riuscito a persuadere il Fuhrer ad invadere le isole britanniche. Si era opposto, invano, all'invasione della Russia. Nato il 24 aprile 1876, Raeder era entrato nella Marina imperiale tedesca nel 1894 e dopo due anni di servizio a bordo del panfilo del Kaiser, «Hohenzollern», era stato mandato a frequentare la Scuola di guerra. Nel 1913 era diventato ufficiale dello Stato mag giore generale. Nella prima guerra mondiale il futuro grand'ammiraglio aveva preso parte alle famose battaglie navali anglo-tedesche del Doggerbank e dello Skagerrak. Rimasto in marina pur dopo la sconfitta tedesca del 1918, era stato promosso ammiraglio nel 1925 ed aveva assunto, come primo incarico, il comando navale del Balti¬ co. Nel 1928 era stato nominato caco di stato maggiore della marina e nel 1935 Hitler lo aveva nominato comandante in capo della marina, promuovendolo nel 1939, dopo la sconfitta della Polonia, al grado di grand'ammiraglio. Hitler ammirava, in particolare, in Raeder l'uomo che aveva saputo dare alla marina tedesca, nonostante le limitazioni del trattato di Versaglia, una potente capacità d'urto mediante la creazione delle cosiddette « corazzate tascabili » ed il fantastico incremento quantitativo e qualitativo della flotta subacquea. Raeder aveva goduto del pieno favore di Hitler per molti anni, ma nel 1942 cominciarono i primi screzi fra lui ed il dittatore tanto che il grande ammiraglio presentò le dimissioni, che furono respìnte. Il 1" febbraio 1943 Hitler nominò però a successore di Raeder un altro grand'ammiraglio, Doenitz. Durante il lungo processo di Norimberga e nel corso della detenzione a Spandau, Raeder mantenne un comportamento dignitoso. Dimesso da Spandau, si era trasferito in una piccola città della Westphalia, Lippstadt, dove visse gli ultimi anni della sua lunga vita, con la pensione di ammiraglio. Ammalatosi, aveva chiesto ed ottenuto di essere ricoverato in un ospedale di Kiel, la città che era stata al tempo del Kaiser la più glande base navale tedesca del Baltico. L'agenzia « DPA » informa che Karl Doenitz, l'ultimo capo del Terzo Reich dopo il suicidio di Hitler, che sostituì lo stesso Raeder nel 1943 al comando della marina, leggerà l'orazione funebre ai funerali dello scomparso che avranno luogo venerdì. a. p. Erich Raeder, ultraottantenne, e (nel riquadro) quando, nel 1939, era comandante in capo della marina tedesca