Un operaio uccide la moglie e la suocera e dorme per 15 notti accanto ai cadaveri

Un operaio uccide la moglie e la suocera e dorme per 15 notti accanto ai cadaveri Un operaio uccide la moglie e la suocera e dorme per 15 notti accanto ai cadaveri Il duplice assassinio venne commesso il 12 dicembre a Crispiano, presso Taranto - Soltanto ieri è stato scoperto Venuto a diverbio con le due donne, l'uomo le ha massacrate facendole battere con la testa sul pavimento di casa (Dal nostro corrispondente) Taranto, 27 dicembre. Un giovane operaio, rientrato da due mesi dalla Germania, ha ucciso la moglie e la suocera e per quindici giorni, come Franco Percoco, la « belva di Bari », ha vissuto accanto ai cadaveri delle due vittime finché stanotte 11 crimine non è stato scoperto dai carabinieri. Il duplice fatto di sangue è avvenuto a Crispiano, comune agricolo di 8.500 abitanti, a Iti chilometri da Taranto. Ne è stato autore il manovale Giuseppe Sportelli, di 34 anni, abitante in via Regina Elena 14, che ha massacrato la moglie molto più anziana di lui. Lucia Coiella di 56 anni, e la suocera ottantaseienne Maria Carmela Palnisano, fracassando loro il cranio contro il pavimento. La tragedia era scoppiata la sera del 12 dicembre scorso. Rientrato il 2 novembre dalla Germania, ove aveva lavorato per circa tre mesi come manovale, lo Sportelli curava, per conto della moglie, un piccolo podere sito alla periferia di Crispiano. Secondo la prima confessione resa al maggiore Somes, comandante il Nucleo Carabinieri di Polizia Giudiziaria, egli era venuto a dis-ussione con la consorte per motivi di Interesse. In breve, era scoppiato un litigio al quale aveva preso parte anche la suocera dello Sportelli schierandosi, naturalmente, dalla parte della figlia. L'uomo, in un accesso di ira, si era avventato sulle due donne, colpendole a calci e pugni fino a farle cadere. Poi, con incredibile ferocia, le aveva afferrate l'una dopo l'altra per il collo, facendole battere con la testa, ripetutamente, sul pavimento fino ad ucciderle. Dieci minuti dopo 11 duplice crimine, che si fa risalire fra le 21 e le 22 del 12 dicembre, lo Sportelli, freddamente aveva ricomposto i cadaveri delle due donne trascinandoli nelle loro stanze e distendendoli sul letti. L'indomani, 13 dicembre e festività di Santa Lucia, una cognata della Colei!*, Lucre¬ zia Marraffa, si recava alla casa di via Regina Elena per fare gli auguri a Lucia per il suo onomastico. Dopo aver bussato a lungo senza ricevere risposta, la donna rincasava pensando che i parenti sì fossero recati in campagna a festeggiare l'onomastico. Nei giorni che seguirono, però, anche i vicini trovarono strana la continua assenza di Lucia Colella e della madre. Giuseppe Sportelli, invece, continuava ad uscire dall'abitazione tutte le mattine ed a rientrare ai consueti orari dato che negli ultimi tempi si occupava della conduzione di un fondo agricolo, di proprietà della moglie. Il giorno di Natale il fratello di Lucia Colella, Giorgio di 5U anni, assieme alla moglie Maria Marraffa (due fratelli Colella hanno sposato due sorelle Marraffa) si recava alla casa dello Sportelli per gli auguri, ma anch'egli trovava la porta chiusa. Preoccupato e insospettito attendeva ancora un giorno; poi ieri pomeriggio partiva per Taranto, convinto che la sorella fosse andata con la madre e il marito a trascorrere le feste natalizie presso una famiglia di comuni amici. Costoro, però, lo Informavano di aver ricevuto, in quel giorni, una sola visita: Giuseppe Sportelli, a Santa Lucia, aveva trascorso la serata con loro dicendo che la moglie e la suocera avevano preferito rimanere a Crispiano. Ieri sera, dunque, Giorgio Colella, ripartito precipitosamente da Taranto, tornava a Crispiano e metteva al corrente i carabinieri dei suoi sospetti e delle sue preoccupazioni. Un maresciallo e due militi si recavano subito in via Regina Eie nr 14; dopo aver bussato a lungo, con insistenza, l'uscio finalmente s'apriva. Compariva nel vano lo Sportelli il quale, scorgendo 1 tre carabinieri, alzava le braccia come per arrendersi e diceva: «Sono un pazzo; arrestatemi! ». I militi entravano nella casa rinvenendo subito t cadaveri delle due donne in avanzato stato di putrefazione: quello della Colella steso sul letto matrimoniale; quello della Palmisano su un lettino riolla camera accanto, Lo Sportelli, portato in caserma, confessava subito il duplice c: -.mine, sostenendo di essere p.zzo. Aggiungeva d'aver dormito nelle "notti dal 12 al 26 dicembre, cioè per quindici giorni, nel suo letto matrimoniale accanto al cadavere delia moglie. ; sostituto procuratore della Repubblica, dott. Spataro, col medico legale, si è recato stasera a Crispiano per un sopraluogo in casa dello Spor¬ «ìiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiii o r 6 i o, o ¬ telli; quindi i due cadaveri sono stati trasferiti all'obitorio del cimitero di Crispiano. Domattina l'autopsia verrà compiuta dal prof. Adami, dell'Unlv .rsità di Bari, per stabilire le reali cause del decesso Uelle vìttime. Sulla confessione resa dallo Sportelli gli inquirenti mantengono il massimo riserbo ; talune dichiarazioni dell'assassino, circa il modo col quale avrebbe massacrato le due donne, sono state accolte con un certo scetticismo. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii