Si aggrava la crisi nel Belgio Altri Incidenti, mobilitato l'esercito

Si aggrava la crisi nel Belgio Altri Incidenti, mobilitato l'esercito Un tratto della ferrovia Bruxelles-Charieroi fatto saltare con la dinamite Si aggrava la crisi nel Belgio Altri Incidenti, mobilitato l'esercito Reparti di paracadutisti richiamati dalla Germania - Fermo il porto di Anversa, bloccate Bruxelles e Liegi - Requisito il mattatoio della capitale, sequestrati due giornali socialisti • Un centinaio di sindaci si rifiuta di applicare sanzioni economiche decise dal governo -1 sindacati cattolici non aderiscono alle agitazioni contro il piano di austerità - Accuse ai socialisti di voler conquistare il potere con la violenza (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 26 dicembre. I disordini che da quattro giorni travagliano il Belgio in seguito allo sciopero generale decretalo dal sindacati socialisti per protesta contro la legge di austerity, sono continuati anche oggi nella parte meridionale del paese, meno accentuatamente-nel Brabante e in qualche centro maggiore delle Fiandre. Bruxelles è semi-deserta. La circolazione dei tram è ridotta. L'elettricità è distribuita con parsimonia, e. la capitale è dal tramonto all'alba in una eccezionale penombra. I locali pubblici (cinema in special modo) hanno fatto ricorso a gruppi elettrogeni. La gendarmeria e reparti dell'esercito presidiano gli edifici pubblici, le stazioni ferroviarie, i ponti in tutto il paeàe. A Liegi ogni attività è sospesa. Il porto di Anversa è praticamente fermo. Le manifestazioni degli scioperanti, che hanno sfilato oggi in cortei nei più grandi centri della regione vaiIona, non hanno dato luogo ad incidenti di rilievo II quotidiano socialista Le Peuple e il settimanale dei sindacati socialisti Le monde du travail sono stati sequestrati perché «istigavano le forze armate alla insubordinazione >. La polizia ha perquisito le abitazioni dei direttori dei giornali. Un atto di sabotaggio ha paralizzato il traffico ferroviario fra Bruxelles e Charleroi: un tratto di binario è stato fatto saltare con la dinamite fra Termonde e Gand. Il governo ha requisito il mattatoio della capitale, la cui chiusura era stata decretata dal borgomastro del comune nel quale hanno sede le installazioni. Il ministro dell'Interno ha sostituito il governatore dell'Hainaut, essendosi rifiutato di applicare le disposizioni contenute in una | circolare in cui si indicavano le .sanzioni economiche da adottare contro il personale che si fosse assentato dal lavoro. Cinquantasette borgomastri della provincia di Liegi e 45 della regione-dì Charleroi e di Mons si sono opposti all'osservanza delle norme 'ministeriali, secondo le quali le assenze devono essere segnalate al dicastero dell'Interno. Oggi il ministro della Funzione Pubblica, Harmel, facendo il punto della situazione ha sottolineato che questa < è normale > nelle Fiandre e nel Lìmburgo, e « difficile > in Vallonla. Il servizio telefonico è assicurato in tutto il paese, fatta eccezione per alcuni uffici dell'Hainaut. Il Comitato ministeriale costituito in seguito agli avvenimenti di questi giorni si è riunito stamane per stabilire le misure tendenti a rafforzare- il dispositivo di sicurezza che fa leva sulla gendarmeria e sui reparti delle forze armate per garantire l'ordine pubblico, la libertà di lavoro e il funzionamento dei servizi indispensabili alla vita della nazione. Le direzioni del partito e dei sindacati socialisti si sono riunite separatamente quest'oggi. Al termine delle riunioni sono stati diramati comunicati nei quali si stigmatizzano le misure intimidatorie e repressive adottate dal governo e si richiede l'immediata convocazione delle Camere e il ritiro del progetto di legge, motivo dello sciopero. Il progetto in questione, denominato < legge unica >, tende, secondo 1 propositi dei suoi promotori, « all'espansione econòmica, al progresso sociale e ad un risanamento finanziario >. Si tratta di un complesso di misure dì austerity che toccano tutte le classi sociali del paese, incidendo — sostiene il governo — massi mamente sulle classi abbienti e sui redditi alti in genere; i sindacati socialisti affermano invece che si vorrebbe far pagare ai lavoratori la perdita del Congo. I cattolici non hanno aderito allo sciopero. Il Consiglio nazionale del partito socialcristlano ha pubblicato un comunicato nel" quale si legge fra l'altro: «Appare chiaramente che i socialisti, i quali provocano un movimento di violenza e eccitano la popolazione con menzogne sistematiche, vogliono ancor^ una volta attaccare la democrazia e impadronirsi del potere con la violenza >. I socialisti rivendicano la legittimità dello sciopero « per lo sconvolgimento economico e sociale » che il progetto governativo provoca ed afferma che il governo è responsabile del parossismo della popolazione, avendo deciso di porre in vacanza il Parlamento. E* verosimile che gli eccessi a cui lo sciopero dà luogo, primi fra tutti gli atti di sabotaggio-, non rientrino nel programma del partito socialista, che con l'opposizione ad un progetto di legge tenta di rovesciare il governo attuale, formato da cattolici e liberali. Un tempo — durante e dopo la questione reale del 1950 — tra i leaders del partito socialista belga si registravano opposizioni di indirizzo,,dalla «garbata moderazione » di Spaak al reciso estremismo dell'allora presidente-Max Buset. Taluni non esitavano ad affermare che la divergenza consisteva nel ridare o meno al partito socialista belga il contenuto marxistico che era andato perdendo. Il partito comunista si stava disgregando; è probabile che un certo numero di militanti. trasferitisi nel partito socialista, abbiano arricchito la sua aggressività. Oggi, secondo l'opinione che prevale in alcuni ambienti politici di Bruxelles, si registrerebbero gli effetti di questo travaso: il comunismo belga, non potendo più apparire con la sua fisionomia, tenta di operare in seno al partito socialista. Questa affermazione, forse un poco affrettata, troverebbe eco in autentiche divergenze tra il socialismo rivoluzionario de! sindacalisti, che avrebbe il suo esponente nel dirigente sindacale di Liegi, on. Renard, e il socialismo democratico dell'ex primo ministro Van Acker e dell'ex ministro degli Esteri Victor Laroque. Tali considerazioni non mutano tuttavia la realtà presente: I' Belgio conosce agitazioni sociali notevoli, di cui non si possono prevedere gli sviluppi. Da un lato la decisa fermezza del governo a far regnare l'ordine (reparti di paracadutisti sarebbero stati ritirati dalla Germa¬ nia per dar man forte ai soldati Impegnati all'interno), dall'altra l'opposizione popolare non meno decisa, specie in ValIonia, potrebbero precipitare 11 paese in una crisi seria. Come accadde nel 1950 per la questione reale, anche oggi il Belgio sembra volersi spaccare in due: a sud la Vallonia socialista e intransigente, a nord le Fiandre, cattoliche e moderate. m. b. l i 1 ! | ' I .. ^É^MS^^MMKKBK^^^^ ;sf«Ì«B^^^« . É^MS^^MMKKBK^^^^ ;sfÌ«B^^^« Due paracadutisti di pattuglia a Bruxelles paralizzata dallo sciopero (Tclcfoto)

Persone citate: Renard, Spaak, Van Acker, Victor Laroque