Riprendono le indagini tra mafia e malavita per scoprire l'uccisore del commissario Tandoj

Riprendono le indagini tra mafia e malavita per scoprire l'uccisore del commissario Tandoj tMopo fa scarcerasi otte dei prof* La tjoggia e dei presunti compiici Riprendono le indagini tra mafia e malavita per scoprire l'uccisore del commissario Tandoj Lo psichiatra, nella prima giornata di libertà, si è incontrato con i suoi legali - Precisazioni sull'ordinanza di scarcerazione - La magistratura riesamina alcune testimonianze sul delitto di Agrigento (Nostro servizio particolare) Agrigento, 23 dicembre. Sul tavolo del dirigente della Squadra nobile di Agrigento, da stamane, è ricomparso il voluminoso fascicolo relativo alle indagini sull'omicidio del commissario di P.S. Cataldo Tandoj: la scarcerazione del prof. Mario La Loggia e dei braccianti Salvatore Calacione e Salvatore Pirrera — avvenuta ieri sera, « per mancanza di indizi >, venti giorni dopo quella di Leila Motta vedova Tandoj — ha provocato una pronta ripresa dell'inchiesta di polizia nel tentativo, eh» appare già difficile, di trovare indizi sufficienti per dar vita ad una nuova istruttoria. Le indagini, con ogni probabilità, verranno indirizzate sulla vecchia pista, quella subito intrapresa il SO marzo scorso allorché in viale della Vittoria il dott. Tandoj venne fulminato con tre revolverate da uno sconosciuto assassino. Si tornerà, cioè, ad indagare nell'ambiente della malavita di Agrigento e della provincia; pare invece escluso che gli inquirenti intendano svolgere ulteriori accertamenti sull'ipotesi del delitto passionale. Lo psichiatra ha trascorso la sua prima giornata di libertà, trattenendosi con la sua famiglia: dal villino del € viale dei Templi », è uscita in mattinata soltanto la signora Danika La Loggia per recarsi dalla parrucchlera. Il professore ha invece ricevuto un gruppetto ristretto di amici e di personalità del luogo; poi ha telefonato a lungo al fratello, onorevole Giuseppe La Loggia, expresidente della Regione; infine si è trattenuto per diverse ore nel suo studio con gli avvocati Alesst, Carusetli e Canzoneri. E' probabile che si sia esaminata non soltanto la situazione penale del professore, ma anche quella, più contingente, delle ripercussioni del provvedimento del Giudice Istruttore dott. Tumminello. I giornalisti ed i fotografi hanno atteso invano, al cancello della villa, la comparsa dello psichiatra. Solo alle 18,30 terminata la riunione, uno dei patroni ha letto la seguente, sintomatica dichiarazione: *Ln ordinanza del Giudice Istruttore contiene ■ escJusivamente l'ordine di immediata scarcerazione del professor La Loggia in applicazione del disposto delPart. 169 del Codice Penale ed è falso che sia stato imposte alcuno degli obblighi previsti dall'art, sss dello stesso Codice. La difesa ritiene doveroso uscire dal riserbo man tenuto fino alla scarcerazione, perché questa precisazione è dettata dalla esigenza di ribadire l'accertata giudiziale estraneità del professor La Loggia ai fatti criminosi. Il Giudice ha potuto cioè maturare la certezza assoluta della sicura, completa innocenza del La Loggia*. L'ordinanza del Giudice Istruttore non è stata ancora depositata in cancelleria e per tanto non se ne conosce il testo. L'anticipazione fatta dalla difesa del professor La Loggia, tuttavia, fa ritenere che tanto lo psichiatra quanto la sua presunta complice, la vedova Tandoj, siano stati ritenuti completamente estranei alVomicidio del commissario di P.S. e, soprattutto, che sia im plicito il riconoscimento che il movente del crimine va ricercato in tutt'altro ambiente. Sarà interessante sapere se anche per gli altri due scarcerati, Salvatore Calacione e Salvatore Pirrera, è stata applicata la stessa motivazione. Dalle indiscrezioni trapelate dall'ambiente degli infimi degli scarcerati risulterebbe che, in questi giorni, tanto lo psichiatra che i due braccianti sapevano già di dover essere posti al più presto in «berta. Erano stati pregati di non comunicarlo alle famiglie perché il provvedimento era in corso ed avrebbe potuto essere revocato, sia pure momentaneamente, per qualche tempo ancora. Si sa anche che da oltre un mese, prima ancora cioè che la vedova Tandoj venisse scarcerata, 4 magistrati inquirenti avevano riesaminato la posizione dei testimoni sentiti dalla polizia e dai carabinieri subito dopo {'omicidio del funzionario di P. S. Un € mafioso », a quanto si dice, avrebbe posto gli inquirenti sulla piata, ora risttltata falsa, della coppia La Loggia-Motta come ideatrice del crimine e della coppia Calacione-Pirrera in qualità di esecutrice materiale del delitto, dà fa ritenere che la prima strada imboccata dagli inquirenti — l'uccisione del commissario Tandoj c ordinata » dalla mafia per mettere fuori combattimento il funaio- «ai-io che indagava attivamente sulla malavita locale — fosse quella- buona e che la confidenza del « mafioso » ebbe lo scopo di mettere la polizia su una falsa traccia. m. c. Danika La Loggia a passeggio con la sua auto (Tel.) llllItlItlllllllllllllllllllllllllllltllllllllllllllllIllllIllltlllllllllllIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIltllllllllllllM

Luoghi citati: Agrigento, La Loggia