Ministri massacrati e avvelenato l'acquedotto dai ribelli

Ministri massacrati e avvelenato l'acquedotto dai ribelli Tornata la calma ad Addis Ibeba; ai parla di duemila -vittime Ministri massacrati e avvelenato l'acquedotto dai ribelli Gli insorti hanno ucciso quasi tutti i membri del governo di Hailè Selassiè - Tra i morti Ras Seyum che combatté nel conflitto etiopico - Un capo della sommossa fucilato ed il corpo appeso ad un lampione - L'imperatore annuncia un grande processo contro gli ammutinati - Non ancora chiara la posizione del principe ereditario ' (Nostro servizio particolare) Addis Abeba, 19 dicembre. La rivolta contro Hailè Selassiè è definitivamente stronepta. n vecchio imperatore, pochi giorni dopo il rapido ritorno in aereo dal Brasile ove si trovava in visita ufficiale, è di nuovo padrone della situazione. Diversi capi della fallita sommossa si sono tolta la vita. Un altro, il colonnello Workirah Gebeheyu, è stato fucilato dopo la cattura. Il suo corpo pende ora da un lampione, sulla piazza Menelik ad Addis Abeba, con una corda al collo. In tutto il Paese, le truppe dell'imperatore compiono re.- atrellamenti per arrestare co loro che tentano la salvezze nella fuga. Il perdono è stato promesso a quei soldati della Guardia che sì lasciarono trascinare dai capi dell'insurrezione. Contro questi ultimi, Hailè Selassiè ha annunciato stasera un grande processo che dovrà chiarire da chi fu ordita e come si svolse la som mossa E' confermato che essa avova scopi « progressisti ». sull'esempio del nazionali rmo nasseriano Malgrado ìe prime affermazioni secondo cui il principe ereditario Asfa Wossen sarebbe stato costretto con la forza dagli insorti ad aderire alla rivolta, la sua posizione non appare finora perfettamente chiarita Oggi si sono svolti in forma solenne i funerali di numerose personalità del governo di Hailè Selassiè che furono uccise la settimana scorsa dai ribelli nel fallito colpo di Stato Tra le vittime risultano Ras Seyum, governatore del Tigre e notissimo per le sue vicende nel conflitto del 1935-'36; 11 ministro della Difesa Ras Abeba Argaye; il ministro del Commercio e l'Industria Ato Makonnen Habtewold; il senatore Blatta Ayele Gabrebn; l'ex-capo della Guardia imperiale gen. Malugeta Bulli; il ministro di Stato pei ìa Giustizia Tedessa Agash; il vice-ministro per la Sicurezza pubblica Afanegus Esheteguede; il ministro di Stato degli Affari esteri Blatta David Ogbagze; il vice-ministro delle Informazioni Amde Michael Dessalenge; il sottosegretario Gebrewold Enge deor, il cappellano di palazzo Aba Hanna Jimma: il senatore Dejazmach Latibelu Gabrebn; il ministro delle Miniere Lemma Wold Gabriel, e il vice-ministro delle Finanze Domina Abdulahi Mume. Sono rimasti gravemente feriti il gen. Makonnen Deneke, 11 vice-ministro degli Affari di palazzo Haji Farah e il viceministro degli Interni Ad u Tesserne. Il numero complessivo deiìn vittime negli scontri che infuriarono soprattutto nelle strade di Addis Abeba non è stato finora comunicato. Si parla di duemila morti; non sì ha notizia che la popolazione europea abbia subito danni alle persone o alle cose. L'uso dell'acquedotto nella capitale è sospeso, perché gli insorti prima di darsi alla fuga, avrebbero avvelenato la centrale di purificazione dell'acqua che alimenta quasi tutta la città. Il rifornimento idrico avviene con autobotti da altre sorgenti. Una curiosa notizia circola stasera ad Addis Abeba. Essa è attribuita a < fonti diplomatiche » non precisate. Secondo questa informazione, .la congiura sarebbe fallita soprattutto per lo scaltro intuito di una donna, la moglie del ministro della Difesa. Insospettita dal falso annuncio che Hailè Selassiè era morto (no¬ tizia diffusa dal ribelli) ella espresse al marito il sospetto che forse stava per scoppiare un'insurrezione. Il ministro della Difesa mise immediatamente in allarme tutti i reparti, cosicché — quando i sediziosi tentarono il colpo di Stato — mancò l'elemento sorpresa. r. s.

Luoghi citati: Addis Abeba, Brasile