Due bambini dilaniati da una bomba

Due bambini dilaniati da una bomba Impressionante sciagura a mezzogiorno in una casa di Pozzo Strada Due bambini dilaniati da una bomba Michele, 11 anni, la trova in un cumulo di rifiuti e la porta nell'alloggio - Poi sul balcone con pinze c cacciavite tenta di smontare l'ordigno: accanto a lui è. una bimba di tre anni e poco distante la sorella di 13 - L'improvviso scoppio: sangue e frammenti di carne proiettati sui muri • Il ragazzo è gravissimo: gli hanno amputato una mano ed è ferito ad una gamba - Anche la bambina è grave: ha centinaia di schegge confitte nel ventre - Ferita la ragazzina In via Rieti 45, al quarto piand, abita la famiglia Gatto, immigrata a Torino sei anni fa da Gerace Superiora (Reggio Calabria), coni-, posta dal padre Saverio di 49 anni, muratore dell'impresa Corelli di via Giardino; dalla madre, Teresa De Domenico, di 47; dai figli Cosimo di 10 anni, scolaro della IV elementare; Michele. 11 anni, allievo del primo corso avviamento serale; Angela 13 anni, che frequenta la prima commerciale all'istituto Plana; Antonio di 21 anno, operaio alla Westlnghouse. Ieri mattina rimangono soli in casa Michele e Angela. Il padre e Antonio sono al lavoro, Cosimo è a scuola. Verso le 9 la madre esco e si reca in centro per far compere natalizie al magazzini popolari. Alle 11 circa Michele scende e va a passeggiare nei dintorni: via Rieti è una traversa di corso Francia, oltre piazza Massaua: la zona è d'estrema periferia, fra prati e campi. Michele gironzola un po', infine si dirige in via Aglietti dove c'è una bealera e una specie di scarico pieno di' rifiuti: giorni fa alcuni ragazzi hanno trovato una vecchia radio. Il bambino fruga tra i cumuli di immondizia e raccoglie un oggetto metallico, di colore — sembra — arancione. Lo porta a casa dove intanto si è recata una bimbetta, Margherita Quartara di 3 anni, che abita al secondo piano. La piccola e Angela guardano un paio di giornalini illustrali. L'oggetto strano allarma Angela che dice « Lascia stare quella roba.. Sembra una bomba. » « Hai ragione — risponde Michele — sembra proprio una bomba...». Eppure, nonostante questo sospetto, si munisce di un cacciavite, deciso a smontarlo per accertare se effettivamente si tratta di un ordigno esplosivo. La sorella lo ammonisce ancora un paio di volte, poi si disinteressa della cosa e continua a leggere il fumetto. Margherita, Invece, segue Michele che va sul balcone Il ragazzo traffica col cacciavite ed esclama: « Ma non è una bomba... 6 piena d'acqua... » e manda Margherita a prendergli una pinza. Con una mano tiene fermo l'oggetto e con l'altra, armato di pinza, mena colpi a più non posso. Accanto, inginocchiata, c'è la piccola Margherita. Sul divano di cucina, al ridosso della portatlnestra, è sdraiata Angela. Sono le 12,16. La mamma di Margherita, Elvira Filippello ili 30 anni, da Napoli, sta salendo le scale per riprendersi la figlia e portarla a mangiare; contemporaneamente entra nel portone dello stabile la Gatto. In quella rintrona una tremenda deflagrazione: è uno scoppio che fa tremare tutta la casa. Nell'alloggio attiguo a quello dei Gatto abita il signor Eugenio Michelanz. Al boato egli si precipita sul balcone: e senrge, nel balcone, vicino, uno spettacolo atroce: Michele e Margherita si rotolano a terra, urlando e gemendo, coperti di sangue: attorno vi sono calcinacci, pezzi di vetro e frammenti insanguinali che il Michelanz, inorridito, riconosce per frammenti di ossa. Si avventa sul pianerottolo La porta dei Gatto si spalanca: tra il fumo esce Angela, barcollando, pallidissima. «E' scoppiata la bomba... — balbetta — lo ero 11 vicina... ». Il Miohelanz si precipita nell'alloggio, corre sul balcone, prende fra le braccia Michele e discende le scale lasciando dietro una larga striscia di sangue. Urla la madre di Margherita. Urla la madre di Michele nel vedersi davanti il corpo del figlio, inerte e straziato. Intervengono decine e decine di persone. Si telefona alla Croce Rossa, ai vigili urbani, alla polizia. Michele viene ricoverato al Maria Vittoria: ha la mano e il polso sinistro sfracellati e insalvabili, ha la gamba sinistra ridotta in condizioni disastrose e nelle carni gli si sono conficcate centinaia di schegge metalliche. Lo operano d'urgenza i dottori Gtozzoli e Rivero: l'intervento dura due ore. Al termine il ragazzo è ricoverato con riserva di prognosi. Allo stesso ospedale viene accolta la sorella Angela, che è giudicata guaribile in una decina di giorni per ferite alla gamba de¬ attgedeta stra. La piccola Margherita giupgp all'astanteria Martini con ferite agli arli e all'addome e ritenzione di molte schegge: la operano il prof. Impallomeni e i dottori Azzorl e Zambclli." Anche pelle! la prognosi è riservata. Il dott. Farri, funzionarlo della P. S. San Paolo, e 1 carabinieri di Pozzo Strada hanno aperto un'inchiesta ed effettuato un attento sopraluogo: i danni arrecati ali;alloggio erano limitati: la porta-finestra sconquassata, il soffitto di cucina mitragliato di schegge. Sulle pareti spruzzi di sangue e lembi di pelle. L'unico resto dell'ordigno esplosivo è risultato essere estremamente piccolo: pare comunque che si tratti. In effetti, di una bomba a mano, for-' se del tipo Breda. Le madri rientravano quando avvenne lo scoppio. La signora Quartara con Rita e la signora Gatto con Angela La pantofola della piccola Margherita sul luogo dello scoppio. Michele Gatto lllllilllllll llllllllllllllllllllllllllIMMIIMIIIIIMIMIIUIIinuiHIIIIIIIMIIIIIIHMIMIMnMIIIMIIIIIMIIIIIIIIMIMMIlllMIIMIIIIIMIIMIIin

Persone citate: Corelli, Elvira Filippello, Eugenio Michelanz, Farri, Impallomeni, Margherita Quartara, Michele Gatto, Quartara, Rivero, Teresa De Domenico

Luoghi citati: Gerace, Napoli, Reggio Calabria, Torino