Saragat conferma a Gronchi la sua solidarietà a Fanfani di Michele Tito
Saragat conferma a Gronchi la sua solidarietà a Fanfani Saragat conferma a Gronchi la sua solidarietà a Fanfani II presidente del Consiglio espone in un discorso la sua politica di svi' luppo sociale: "È ormai imminente il passaggio dai piani alle decisioni,, (Dal nostro corrispondente) Roma, 8 dicembre. Il Capo dello Stato, che ieri sera aveva ricevuto l'ori. Fanfani, ha avuto oggi un lungo colloquio con l'on. Saragat. La notizia, del tutto inattesa, ha suscitato grande interesse e, come spesso accade in questi casi, ha dato il via ad illazioni contraddittorie sulla sorte del Gabinetto in carica. In realtà, l'on. Saragat ha potuto tranquillizzare Gronchi confermando che il proprio partito manterrà la solidarietà al governo indipendentemente dagli sviluppi che può ave» 1» vicenda delle «giunte difficili ». Cosi, mentre fonti ufficiose del Quirinale pn ei3avano, ad ogni buon conto, che l'udienza all'on. Saragat < rientra nei normali contatti informativi del Presidente della Repubblica >, il leader socialdemocratico dichiarava ai giornalisti che il colloquio era stato « cordiale » e che egli era « estremamente soddisfatto ». Se c'era stato, come dicono alcuni, un attimo di incertezza, la situazione è ora normalizzata. Nella misura in cui si era sospettato che vi fossero esitazioni all'ala destra delia de, l'on. Andreotti ha potuto dare, per suo conto, in un altro colloquio al Quirinale, nuove assicurazioni a Gronchi. In tal modo, il Presidente del Consiglio ha, significativamente, illustrato alcuni importanti dettagli del programma dell'attività governativa, cogliendo l'occasione di un discorso di saluto che avrebbe dovuto essere di pura circostanza, al congresso del Centro femminile italiano.' < Pensando al domani » è stata portata — ha detto in sostanza Fanfani — in vista del porto d'arrivo la questione della viabilità, compresa la sistemazione dell'azienda delle Ferrovie dello Stato. Ma non ci si limiterà a questo < perché è ormai imminente, per la poli tica di sviluppo, il passaggio dalle progettazioni alle deci sioni » e, conseguita la certezza che alcuni fondamentali problemi di giustizia ed altri essenziali problemi di sviluppo sono stati risolti o avviati a soluzione, lo spirito dei membri del governo torna al piano decennale per la scuola perché nessuna delusione ha scosso la convinzione che quello della scuola resta < uno dei massimi problemi della nostra società ». I progetti presentati diventeranno presto operanti « con opportuni perfezionamenti ». Nel frattempo — ha aggiunto Fanfani — verrà condotta una rigorosa inchiesta < che preveda le mutate condizioni della realtà nazionale e le secondi con adeguato sviluppo della scuola»: si tratta, in sostanza, dell'attuazione del grande piano diretto a stabilire i bisogni futuri della società italiana e ad adattarvi la struttura della scuola. Fanfani ha accennato anche alla scuola non statale, annunciando che verrà presentata una legge sulla parità che « garantisca la società italiana dell'uso serio delle libertà sancite dalla Costituzione ». Ma al di là di t itto questo c'è la realtà del personale insegnante: il governo intende affrontare i problemi ancora aperti; nell'interesse di una scuola veramente funzionale, l'economia deve essere chiamata a qualche sacrificio/Perciò, nella fiducia del convergere « anche verso la giustizia delle forze che già seppero convergere verso la libertà », il governo esaminerà le questioni ancora aperte del corpo insegnante. < Sono sicuro che responsabili decisioni degli insegnanti risparmieranno alla scuola pause non previste dal calendario ». Il presidente del Consiglio ha cosi confermato la sua concezione della politica di sviluppo: una politica che fa perno su una scuola totalmente rinnovata nella sua capacità di rispondere costantemente ai bisogni dell'economia . del paese e rinvigorita nella sua fondamentale funzione di educatrice alla libertà e alla giustizia per un effettivo progresso, partendo dalle fondamenta, della nostra società. Su questi due punti fondamentali socialdemocratici e-repubblicani sono d'accordo, ed entrambi li ritengono decisivi per dare un carattere preciso e irreversibile all'azione go vernativa. In questo senso il discorso di Fanfani è, secon do ì circoli democratici, un ge sto .che esprime sicurezza nel la forza del governo. Continua il dialogo, tra i partiti, per le « giunte difficili ». Confermate l'impressione che, nonostante le dichiarazioni di intransigenza, non si voglia la rottura, la giornata non registra gran che sulla vicenda. Commenti sempre più impegnativi merita, invece, il < manifesto rosso», pubblicato al termine della conferenza di Mosca. Si pensa, nei circoli diplomatici, che la prima conseguenza delle deliberazioni di Mosca sia quella dì un'offensiva in grande stile del pei contro i socialisti. I socialisti, per lo meno, l'attendono; i socialdemocratici l'annunciano imminente e sperano (come i democristiani) che essa servirà a chiarire meglio la posizione degli autonomisti. Michele Tito oiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
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