Contraddizioni di un documento

Contraddizioni di un documento La risoluzione del ce vertice comunisti!)» Contraddizioni di un documento (Dal nostro corrispondente) Mosca, 6 dicembre. Nella dichiarazione del « vertice comunista » pubblicata oggi dalla Pravda e dai giornali di tutti i partiti comunisti, si legge che la coesistenza pacifica è la base della politica internazionale del comunismo contemporaneo, che la guerra può essere evitata (altra cosa è la lotta di classe su scala internazionale). Da queste premesse sarebbe logico attendersi almeno un rilancio del « dialogo » e dei negoziati con l'Occidente e un linguaggio più duttile, simile a duello che Kruscev adottò, partendo da premesse analoghe, quando si recò a Camp David; è probabile che tali siano ancora le conseguenze che Kruscev ricava dall' analisi della situazione, ma il documento dell'Internazionale comunista, approvato all' unanimità ( questa circostanza è determinante), non ne'fa cenno. Al contrario, il documento aggiunge che « gli imperialisti complottano e si uniscono per scatenare una guerra termonucleare», che «gli americani hanno provocato il fallimento della conferenza al vertice di Parigi e si sono orientati verso l'inasprimento della guerra fredda» (così che «la minaccia di guerra si è accresciuta »). Nessuna conciliante apertura al nuovo Presidente degli Stati Uniti, almeno in questa sede, attenua la gravità di simili affermazioni. Nella vasta gamma di giudizi che il documento racchiude vi è luogo per ogni interpretazione. Tale è la conclusione degli osservatori occidentali a Mosca. ;, (Slf parole censurate) Sul problema della coesistenza la dichiarazione allinea una serie di formule teoriche, che denunciano interpolazioni di « scuole » diverse, come certe pandette . del Diritto Romano : tesi e idee sovrapposte, che fanno in realtà della risoluzione un documento polivalente e interlocutorio. Anche il giudizio «unanime» del vertice comunista sulla politica da adottare verso i governi nazionalisti dei Paesi neutrali afro-asiatici è malannerte identificabile^Il documento afferma anzitutto che i governi dei Paesi neutrali capaci di difendere la propria indipendenza dai blocchi militari, possono essere considerati progressivi e dunque possono essere favoriti perché « minano » le posizioni imperialiste (India, Irak, Rau ecc.). Più oltre, tuttavia, l'India è definita per la prima volta paese capitalista e citato • fra i regimi in cui la lotta sociale non va più subordinata ad altre necessità e in cui nell'anno trascorso si sono svolti grandi scioperi, che vengono annoverati fra i successi del movimento classista internazionale. Vi è di più. Il documento ricorda la rivoluzione irakena come un successo del movimento operaio internazionale, ma più oltre (interpolazione di scuola diversa), elencando i Paesi nei quali è in corso un « processo di fascistizzazione » p si perseguitano i comunisti, cita anche l'Irak e la Rau. Le sovrapposizioni di giudizi diversi sono evidenti anche nel capitolo dedicato ai rapporti fra i partiti comunisti. Il documento raccomanda le consultazioni dirette per risolvere le questioni controverse, lascia comprendere che il ciclo di conferenze internazionali apertosi nel '57 continuerà e proclama che « tutti partiti comunisti sono indi pendenti, con eguali dirit ti ». Vi è però un partito più « eguale » degli altri: infatti «la conferenza ha di . chiarato unanimemente che 1' avanguardia riconosciuta del movimento comunista internazionale è ancora il partito comunista dell'Urss, l'ala più esperta e temprata del movimento comunista internazionale ». Una dichiarazione integrativa di quella appena citata prende atto tuttavia, somigliando ad una enunciazione di principio, che « la rivoluzione popolare cinese ha esercitato una influenza enorme sui popoli e particolarmente su quelli dell'Asia, del¬ lteccdlcLtcpftifcctvcrtcmmsngqpafsvlMshu l'Africa e dell'America La- ctina ». tLe dichiarazioni di unità ne di concordia dei partiti flddcittlkzvccomunisti, raccolte insieme, costituiscono la gran parte delle tre pagine e mezzo della Pravda, nella quale il documento è stato pubblicato. La polemica ideologica contro il « dogmatismo » vi compare ancora, ma ridotta per l'occasione ad alcune formule generiche (la partita sarà lunga), mentre è il revisionismo jugoslavo a fare le spese delle parziali convergenze realizzate nella conferenza : la polemica contro Tito ha riacquistato la violenza di altri tempi. Viene preannunciata anche un'offensiva contro i dirigenti « di destra » dei partiti socialisti e socialdemocratici occidentali (la formula fu adottata recentemente dalla Pravda per designare gli autonomisti nenniani), mentre gli iscritti e gli « apparati di base » di quei partiti verranno sottoposti a pressioni crescenti allo scopo di realizzare un fronte comune. Ai socialisti si promette che « nessuno vuole esportare e imporre la rivoluzione comunista ». Ma poiché simili promesse, solitamente, ricordano a chi ha memoria gli avvenimenti ungheresi, la dichiarazione si affretta tuttavia ad aggiungere che « nello stesso tempo i comunisti lottano contro la esportazione della controrivoluzione » : e così, con poche parole, il discorso è chiuso. Come era previsto in anticipo, la dichiarazione del « vertice comunista » non annuncia una nuova politica internazionale: al di là delle. formule ideologiche, le vera decisioni (unilaterali o cs r< 11111 [ j i 11 m 11111111 ! 11111111 • : 11,111111 n t 1111111:11111 concordi) che sono matura te durante il dibattito si ma- nifesteranno sul terreno dei fatti, nelle prossime inizia- live di Kruscev a proposito della conferenza al vertice, di Berlino, del « dialogo » con gli occidentali e nelle iniziative degli altri dirigenti del mondo comunista. Soltanto allora si saprà in quale misura la interpretazione krusceviana della coesistenza « competitiva » ha prevalso, a quali condizioni e con quali riserve. Alberto Ronchey -Kruscev firma il documento conclusivo della «conferen. za al vertice» comunista che si è svolta a Mosca. Al suo fiancò sono, da sinistra, Kozlov e Mikoyan (Tel.) m 111111111111111 ! 111111111 1111111111 u i u j 1111 ) 11 • 11 n i > 11 n 1111 n u i ■ •.. i n i ■,. • n i n 111 : i : ti i ; m. 11 u n 11 rs

Persone citate: Alberto Ronchey, Kozlov, Kruscev, Mikoyan