Lagaillarde è fuggito da Parigi sarebbe già in Spagna diretto ad Algeri di Sandro Volta

Lagaillarde è fuggito da Parigi sarebbe già in Spagna diretto ad Algeri Si teme una nuova insurrezione nel Nordafrica prima dell'arrivo di De Gaulle Lagaillarde è fuggito da Parigi sarebbe già in Spagna diretto ad Algeri Era in libertà provvisoria; con lui sono scomparsi quattro imputati del processo delle barricate - Lagaillarde avrebbe raggiunto Salan a San Sebastiano; il governatore di quella città convocato da Franco - Sospese fino a domani le udienze per i moti sediziosi d'Algeria (Dal nostro corrispondente) Parigi, 5 dicembre. Pierre Lagaillarde, il deputato fascista principale imputato al processo delle barricate, che i giudici del tribunale militare avevano messo in libertà provvisoria il 16 novembre, si è dato alla latitanza. Sono sp iriti anche altri quattro imputati: Vex-deputato poujadilUa j/e^w^^^^^p^^^^nqrqfM^t, del nazismo, Marcel Ronda, responsabile di avere portato sulle barricate di Algeri le unita territoriali in armi, e Fernand Fiorai. Come Lagaillarde, i primi tre erano comparsi al giudizio in stato di detenzione, ma erano poi stati messi in libertà, provvisoria nel corso delle prime udienze. La fuga dei cinque, che, col caffettiere Ortiz, sono fra i più violenti capi del colonialismo, ha prodotto una enorme , e, o t, a, o re, l e, o l i e a a idi e ooi. impressione nell'opinione pubblica, che aveva già commentato con molte riserve la decisione del tribunale di metterli in libertà provvisoria, nonostante la ferma opposizione del rappresentante la pubblica accusa. Vivaci critiche vengo no rivolte ora alla polizia che avrebbe dovuto provvedere alla loro sorveglianza e, a questo proposito, la gente non può fare a meno di ricordare con quanta facilità Jacques Soustelle, che anch'egli avrebbe dovuto essere strettamente sorvegliato, riusci a partire per Algeri dopo l'insurrezione del 13 maggio 1958, nonostante il divieto del governo. Secondo informazioni non confermate, ma che sembrano ugualmente sicure, Lagaillarde si troverebbe già in Spagna, dove è probabile che anche gli altri lo abbiano raggiunto. Approfittando di quattro giorni di sospensione delle udienze, il deputato fascista era andato giovedì scorso a trovare il fratello Jean, che ha una proprietà nel Gers, a poco più di centocinquanta chilometri dalla frontiera spagnola. Avrebbe dovuto ritornare ieri sera a Parigi in automobile, mentre invece è scomparso da sabato. C'è chi afferma di averlo visto ieri a Biarriz, dove si sarebbe fermato soltanto poche ore, per passare poi la frontiera a piedi, attraverso i Pirenei, seguendo la via che fanno generalmente i contrabbandieri. Il generale Salan, che si trova ancora in San Sebastiano, ha dichiarato di non saperne nulla; è certo però che il governatore di San Sebastiano è partito improvvisamente per Madrid, convocato dal generale Franco. Gli altri fug- llIlllllllllllllllIIIIIIItlllllllllItlllllllllllItltllMlllin giaschi erano invece a Parigi fino a sabato mattina. Sui motivi che hanno spinto gli imputati a darsi alla latitanza, non possono esserci dubbi: non è stato certo per sottrarsi ad una grave condanna, perché l'atteggiamento del tribunale militare nei loro confronti era più che sufficiente a rassicurarli pienamente su questo punto. La fuga, d'altronde, non pjraSfftjr^giJjrWr^ re la loro posizione al processo. I loro amici politici non hanno comunque mancato di dare all'avvenimento la sola spiegazione possibile: « Ciò significa che è imminente l'inizio di una insurrezione in Algeri », affermava oggi, nei corridoi di Palazzo Borbone, il generale Renucci, deputato colonialista di Algeri. Anche altri deputati di estrema destra dicevano di essere sicuri che Lagaillarde si trova a San Sebastiano, sul punto di partire per l'Algeria, dove un movimento sedizioso sarebbe per scoppiare entro la fine della settimana, ossia prima della visita del generale De Gaulle, annunciata per il 9 dicembre. Qualcuno riteneva poi che, oltre à Lagaillarde e soci, sarebbero passati in Spagna anche alcuni capi militari, ma è una voce non controllata, che sembra anzi priva di fondamento. Rimane comunque accertato che, con la benevola tolleranza di Franco, e la complicità di autorità spagnole, si è formato in Spagna un centro di attività sovversive di cui fanno parte, oltre i colonialisti francesi nemici del generale De Gaulle, criminali di guerra tedeschi, belgi e di altri paesi. E' da Madrid che Perón ha diretto il tentativo insurrezionale abortito la settimana scorsa in Argentina. L'annuncio della fuga dei cinque imputati è stato dato oggi alla ripresa del processo delle barricate. Dieci degli accusati, fra cui Alan De Sérigny, e il colonnello Gardes, erano presenti, ma, quando il tribunale ha constatato l'assenza degli altri, uno dei difensori, Tixier-Vignancour, ha sollevato un incidente per chiedere il rinvio del processo. Il difensore di Lagaillarde, avv. Gallot, ha dichiarato che, se il suo cliente non ritornerà spontaneamente sul banco degli accusati, rinuncerà a difenderlo, e, dopo avere pronunciato queste parole, con voce rotta dall'emozione, è scoppiato in lacrime. Il rappresentante del governo, generale Gordon, si è opposto alla domanda di rinvio: ha chiesto al tribunale di emettere un mandato di cattura per i fuggiaschi, salvo che per Lagaillarde, il quale, essendo deputato, può essere arrestato soltanto dopo che la As. mblea nazionale gli avrà tolta l'immunità parlamentare. Però, il presidente del tribunale militare, senza aspettare che la difesa avessr atto sapere se intendeva replicare, ha tagliato corto e *"tto, fra la sorpresa gè.. .e: « L'udienza è sospesa fino a mercoledì alle 13,30 ». La strana procedura viene commentata stasera da Le Monde in questi termini: « Cosi, senza pronunciare un giudizio, il tribunale jlà implicitamente soddisfazione alla difesa, senza farlo col mezzo giuridico di un giudizio che sarà reso soltanto mercoledì ». In serata il primo ministro Michel Debré ha conferito col ministro delle Forze armate Pierre Messmer e col ministro della Giustizia Edmond Michelet. Alla fine di questo inconf ro \ Michelet ha comunicato che quattro mandati di cattura sono stati spiccati contro Demarquet, Feral, Ronda, e Su\sini. Per il deputato Lagaillarde il governo sottoporrà domani alla Camera la richiesta di sospensione dell'immunità parlamentare. Sandro Volta