Malattia «diplomatica» il raffreddore dì Adenauer?

Malattia «diplomatica» il raffreddore dì Adenauer? Malattia «diplomatica» il raffreddore dì Adenauer? II Cancelliere tedesco non vorrebbe impegnarsi in trattative politiche con De Gaulle e Macmillan prima di incontrare il nuovo Presidente degli Stati Uniti ] 1 ] \ ! ] l'Olii nostro corrispondente) Bonn, 3 dicembre. La cinfreddatura> che avrebbe costretto il Cancelliere a rinunciare ai suoi'viaggi a Parigi e a Londra non ha convinì to tutti. Si e speculato da qualche parte sull'improvvisa decisione di Adenauer, attribuita alla volontà dei medici Due sono le ipotesi: o Adenauer, si è detto, sta peggio di quanto non si voglia ammettere; oppure si tratta d'una malattia diplomatica. Inutilmente si è cercata una conferma ' attendibile, all'una o all'altra supposizione. Sulle vere condizioni di salute di Adenauer non si sono potute apprendere novità: « Le sue condizioni sono soddisfacenti — ha assicurato un portavoce — non ha febbre, ma deve riguardarsi >. Adenauer ha trascorso la giornata nella sua abitazione. Ed ha disdetto tutti gl'impegni in programma. Tra l'altro avrebbe dovuto ricevere, sempre in casa, Il ministro degli Esteri belga Luns. che voleva presentargli alcun j idee sulle future consultazioni tra gli occidentali (Luns è stato poi ricevuto da Von Brentano) ; poi è arrivata la notizia che Adenauer non ha alcuna intenzione di recarsi a Parigi neanche in occasione della conferenza dei ministri degli Esteri atlantici, fissata per il 16 prossimo. Quindi, per il momento, Adenauer non si muoverà da Bonn. Stando a certe assicurazioni, egli dovrebbe però riprendere gli affari di governo la settimana prossima. Che cosa si nasconde, ci si. chiede, sotto questa malattia del Cancelliere? L'opinione più diffusa è che Adenauer npn voglia impegnarsi in trattative politiche con Parigi e con Londra prima di aver visto il nuovo presidente Kennedy. ,A Parigi, Adenauer si sarebbe trovato esposto alle rinnovate pressioni di De Gaulle per vaste riforme della Nato. E può esser giusta al riguardo l'osservazione contenuta nell'odierna nota politica del General Enzeiger, il quotidiano della capitale: «Adenauer è ben lieto di risparmiarsi un incontro a quattr'occhi con il generale ». Dai colloqui con Macmillan ci si aspettava un decisivo accostamento tra la politica di Bonn e quella di Londra. Si è detto a suo ttmn'j che Adenauer non fa più grande affidamento sull'appoggio incondizionato degli Stati Uniti; e che pertanto egli sarebbe incline ora a trovare un altro solido punto d'appoggio al di là della Manica. Per natura, Adenauer è uomo prudentissimo, e sono note anche le sue doti di temporeggiatore. Forse ha pensato che, tutto sommato, è meglio vedere prima Kennedy (dovrebbe incontrarlo a metà febbraio) per stabilire così sino a qual punto siano fondate le sue perplessità sulla futura politica americana. m> Cj GIULIO DE BENEDETTI DIRETTORE RESPONSABILE EDITRICE LA STAMPA