"Volevo sparare in aria credendo fosse un ladro,, ma la fucilata colpi il corteggiatore della figlia

"Volevo sparare in aria credendo fosse un ladro,, ma la fucilata colpi il corteggiatore della figlia Alle Assise di Alessandria l'agricoltore che uccise il giovane meccanico "Volevo sparare in aria credendo fosse un ladro,, ma la fucilata colpi il corteggiatore della figlia L'imputato sostiene che la scarica partì accidentalmente - La ragazza, causa del dramma, non si è presentata; un certificato medico la dichiara affetta da crisi isteriche - Quella sera staya forse scendendo da ;*nsa incontro allo spasimante - La madre della vittima si scaglia contro l'omicida - Stasera la sentenza (Dal nostro Inviato speciale) Alessandria, 30 novembre. Non sembrava particolarmente emozionato questa mattina Battista Plccarolo quando ha rievocato il dramma che l'ha condotto in Corte d'Assise, imputato d'omicidio volontario. Forse è un uomo che sa dominare bene sentimenti c reazioni; e magari così fosse Avvenuto la notte del SS ago- illllllItllllllllllllllllIllllllllllItllIllllllllllllUIIll sto 1959, quando con una fucilata uccise un corteggiatore della propria figlia Laura. « Credevo che fosse un ladro » dichiarò a suo tempo, e ha confermato oggi alla Corte. « Volevo soltanto sparare in aria per spaventare quello che credevo un ladro. Disgraziatamente, aprendo la finestra, il braccio destro sotto il,, quale tenevo il fucile ha urtato contro lo spigolo, rWrficé'gV è involontariamente contratto sul grilletto, e purtroppo è partito un colpo ». Parti una scarica di grossi pallini la quale, caso d'inaudìta fatalità, da venti metri investi in pieno un giovanotto, il ventunenne Franco Trincheri, spasimante della figlia Laura, gli perforò cuore, aorta, polmoni, fegato. Quello che poteva essere un comune incontro d'amore fra due ragazzi si concluse in una tragedia. . Battista Piceìirdio '-ha raccontato che egli, giustamente severo con la figlia, non gradiva che andasse a spasso con i giovanotti. Per concederle gli svaghi leciti alla sua età, lui - stesso l'accompagnava a ballare. Quella notte verso l'una fu svegliato da ripetuti sibili, dal rumóre del cancello sbattuto. Pensò subito a un attacco di ladri, prese il fucile che teneva carico sull'armadio, senza svegliare la moglie e la figlia che dormivano nella stessa camera. Aprì la finestra con l'intenzione- di sparare in aria, e sciaguratamente l'urto del braccio fece partire il colpo micidiale. « Apprezzabile la vostra delicatezza per il sonno di vostra moglie e di vostra figlia — ha detto il presidente Can-. nata — ma non pensavate che poi il colpo le avrebbe svegliate t ». « Non mi è venuto in mente », ha risposto l'imputato t Se volevate spaventare il supposto ladro, non bastava accendere la lucef ». c Non ci ho pensato ». c Perché — ha chiesto il P. M. Prosio — tenevate in casa il fucile càrico r ». < Afi era venuto in mente di caricarlo, pensando che potesse servire per sparare qualche colpo in aria ».. t Ma è una mania. E poi? ». « E poi non ho più pensato a togliere le cartucce ». « Perché avete armato i ca- ni'del fucile molto prima che fosse giunto il momento di sparare, sia pure in aria? ». « Si vede che l'ho fatto senza pensarci». « E perché tenevate il dito sul grilletto, tanto più reggendo l'arma con una sola manot ». L'imputato ha allargato le braccia senza rispondere. Laura Piccarolo, potei che- fu l'involontaria-.causa 'del dramma, è una piacente ragazza di diciotto anni. Oggi non si è presentata in aula, e un certificato "medicò J'Ha 'dichiarata affetta da crisi isteriche e bisognosa di riposo. S' rimasta a letto nella casa d'una parente, a Bergamasco, la frazione di Cantalupo dove l'anno scorso avvenne il dramma. Dalla lettura della sua deposizione resa in istruttoria, risulta ohe quella sera Franco Trincheri le aveva chiesto un appuntamento, da lei perà rifiutato. In un confrontò con un amico del Trincheri, dovette poi ammettere d'aver fornito al giovanotto indicazioni per fargli ritrovare la casa, spiegandogli che c'era, un cancello e un pergolato. L'altro assicurò che sarebbe andato all'una. «Afa io non gli diedi nessuna risposta». Sta il fatto che il Trincheri si recò all'appuntamento, e pare che la ragazza stesse per scendere a incontrarlo, quando vi fu l'intempestivo e disastroso intervento del padre. In realtà, dopo il mortale sparo Laura fu la prima ad accorrere presso il ferito, piangendo disperata e gemendo: « Sarebbe stato meglio che auesso sparato a me ». La madre Maria Braggio ha confermato che dormiva, ribadendo il particolare che il letto di Laura era nella loro stessa camera. Felice Trincheri e Giulia Guerra sono i genitori della vittima. Non hanno molto da dire. Ma entrando in aula, la madre si è scagliata contro l'imputato gridando: t Brutta iena». Lui è rimasto ostentatamente impassibile, come se attendesse una rer'-.-one del genere. Ha detto poi la madre che sapeva di quella relazione del figlio con la ragazza bionda, ma non ci aveva fatto caso, naturalmente non poteva prevedere che finisse così. I gènitori, che si ione costituiti parte civile, ninne rifiutato un'of- ferta di quattro milioni per risarcimento del danno. La signorina Delfina Toso era la fidanzata di Franco Trincheri. Molto imbarazzata è venuta a dire che lei ignorava, naturalmente, le scorrerie del fidanzato. Interessanti le deposizioni degli amici della vittima. Luca Bruno, Romano Berna, e altri, hanno riferito che un anno prima Laura era stata schiaffeggiata dal padre che la aveva incontrata mentre parlava con un giovanotto. Quella sera Franco disse agli amici che aveva un appuntamento all'una con Laura. Lasciandoli disse: < Stanotte vado a prendermi una.fucìlata nella schiena ». < In questa tragedia — ha cominciato l'avv. Ballestrero, patrono di parte civile — anche il Piccarolo fa pena, ma non si dimentichi il morto, e le lacrime dei genitori ». Piccarolo è un padre giustamente severo, ha continuato l'avvocato, ma il fatto è che egli la sorvegliava per impedire anche U minimo capriccetto, avendo riservato la figlia, studentessa di lingue, al medico del paese. L'avv. Ballestrero ha negato che sia stato l'urto contro la finestra a far partire il colpo. Esclusa l'accidentalità, e quindi il reato colposo, si rimane alle ipotesi di omicidio volontario o preterintenzionale. Forse l'imputato non si è reso conto della micidialità del colpo, tuttavia non si spara a un presunto ladro, e soltanto per spaventarlo, usando cartucce cariche con pallini da lupo, i famigerati colpi a lupara. Circa la natura del reato, l'oratore si rimette alla definizione che ne darà il pubblico ministero nella sua requisitoria. Questa avverrà domattina. Seguiranno le arringhe dei difensori, gli avvocati Testa e Quaglia; e in serata si avrà la sentenza. g. f- Laura Picoarolo, di 18 anni, ohe fu causa involontaria della tragedia, non si è presentata in aula. Colpita da una orisi isterica, è rimasta a letto, in casa di parenti

Luoghi citati: Alessandria, Bergamasco