Duemila casse di sapone dovevano diventare olio

Duemila casse di sapone dovevano diventare olio Sequestrate a Genova Duemila casse di sapone dovevano diventare olio Dichiarazioni del ministro Rumor - A tutta la «pasta di sapone» importata viene ora aggiunto obbligatoriamente resinato sodico Roma, 23 novembre. Il ministro dell'Agricoltura on. Rumor — rispondendo ad una interrogazione degli on. De Leonardis, Pucci e Monte che sollecitavano indagini sulla destinazione delle ingenti quantità di sevo e" di copra, importate quest'anno in misura pressoché doppia rispetto al ój, senza che si sia avuto un aumento nella produzione di sapone — ha assicurato che accurati controlli vengono effettuati continuamente. Nonostante le quantità importate siano superiori al fabbisogno dell'industria saponiera nazionale, non si può ritenere che tali prodotti vengano illecitamente utilizzati. Infatti, sia il sevo che il copra trovano largo impiego in varie attività industriali, particolarmente il copra che viene utilizzato tra l'altro per la produzione della margarina e dei detergenti sintetici. Circa l'uso fraudolento di paste destinate alla saponificazione, il ministro ha ricordato che le « paste », se di composizione normale, sono sottoprodotti della raffinazione degli olii e vanno distinte dai saponi, che hanno una composizione ben diversa. Già da tempo l'importazione delle paste di saponificazione è stata sottoposta a licenza. Ma questa attualmente viene accordata soltanto per la importazione di un contingente annuo del valore di 80 milioni di franchi, previsto dall'accordo commerciale italofrancese. Poiché si avevano validi motivi per ritenere che tale prodotto, destinato alle saponerie, venisse in gran parte avviato verso le raffinerie, da tempo sono state adottate generiche misure per stroncare l'illecito traffico, tuttavia non è escluso che, nonostante l'assidua vigilanza esercitata dagli organi competenti, qualche partita di paste di saponificazione importate dalla Francia abbia potuto essere impiegata per uso non consentito. Bloccata l'importazione delle pa9te di saponificazione, i frodatori hanno ripiegato sul «sapone », la cui importazione è a dogana, e pertanto non soggetta a limitazioni. Dal sapone veniva ottenuto clandesti¬ namente acido grasso avviato poi ad alcune raffinerie per essere esterificato e trasformato in olio d'oliva, venduto come < rettificato B ». Ma si è potuto ottenere un provvedimento radicale che, nei suoi effetti, equivale al divieto r!i importazione. Infatti il Ministero del Commercio con l'estero ha ac cettato recentemente la propo sta avanzata dai Ministeri del l'Agricoltura e delle Finanze di sottoporre a denaturazione i saponi in massa importati per uso industriale, mediante aggiunta di 10 kg. di resinato sodico per quintale di prodotto da denaturare, previa dissoluzione in acqua dei saponi stessi. Il provvedimento ha già dato concreti risultati: duemila casse di sapone, che aveva subito una specie di foggiatura per non essere sottoposto alla denaturazione, sono state fermate a Genova in quanto la confezione del prodotto non risulta conforme alle prescrizioni della legge italiana. Altri sessanta sacchi dello stesso sapone arrivati pure a Genova e destinati, secondo speciose dichiarazioni, a servire da materiale di prova per un nuovo impianto di saponeria, sono stati bloccati perché non si è potuto ancora accertare dove sia e a chi appartenga il detto impianto.

Persone citate: De Leonardis, Pucci, Rumor

Luoghi citati: Francia, Genova, Roma