In orbita il satellite americano Tiros II che permetterà di «prevenire» gli uragani

In orbita il satellite americano Tiros II che permetterà di «prevenire» gli uragani Mail9attesta di 700 chilometri fotografa la sfera terrestre In orbita il satellite americano Tiros II che permetterà di «prevenire» gli uragani Due telecamere riprendono fotogrammi immediatamente trasformati in impulsi elettrici e.fissati sn registratori - Cinque trasmittenti alimentate da 8200 batterie solari al selenio • Molte nazioni potranno servirsi delle informazioni meteorologiche raccolte sulla base della consistenza e degli spostamenti dei banchi di nubi (Nostro servizio particolare) Washington, 23 novembre. Alle 6,13 di stamane (corrispondente alle 12.13 ora italiana) gli stati Uniti hanno lanciato con successo dalla base di Capo Canaveral, in Florida, un nuovo satellite meteorologico denominato «Tiros II ». Il satellite, che pesa 127 chilogrammi (carico utile), sta già percorrendo un'orbita circumterrestre quasi perfet tornente circolare; il perigeo e l'apogeo si trovano infatti, rispettivamente a 668 e 700 chilometri dal nostro pianeta, il che sta a significare un'eccen tricità minima. Il piano orbitale è inclinato sull'F-nuatore di 48 gradi. Il periodo orbitale è di 38 minuti iprimi I segnali trasmessi dalle cinque emittenti radio sistemate a bordo del « Tiros II » sono sfati intercettati dal centro « minitrak » di Fort Monmouth, nel New Jersey, alle 14,30 italiane sulla frequenza di 180 megacicli. I tecnici di quel « centro ascolto » li hanno definiti « ec celienti ». 7i « Tiros II » ha un'altezza di 48 centimetri ed un metro di diametro. Esso è stato lanciato per mezzo di un missile * Thor-Delta », dell'esercito degli Stati Uniti. I tre stadi si sono accesi regolarmente consentendo in tal modo agli scienziati della Nasa (l'ente « spaziale > americano) di raggiungere il loro quattordicesi mo successo spaziale dell'an no. Al momento di separarsi dal terzo stadio del razzo vettore, il satellite girava vorticosamente su se stesso con 1S6 rivoluzioni al minuto. Successivamente è entralo in azione un sistema stabilizzatore. Come il precedente « Tiros I » entrato in orbita il 1° aprile di quest'anno, anche l'odierno satellite « Tiros II », deriva la propria denominazione dalle iniziali delle parole € Television and Infrared Ot seruation Satellite », ossia «satellite di osservazione a televisione e raggi infrarossi ». Le apparecchiature scientifiche che distinguono questo sa¬ tellite, che può considerarsi unmiracolo della tecnica moderna, sono infatti due telecamere le quali scattano a regolari intervalli di tempo fotogrammi delle formazioni di nubi che avvolgono il nostro pianeta. Il « Tiros I > aveva trasmesso, prima che gli stru- menti di bordo si esaurissero dopo 78 giorni, ben 22.958 fotografie della superficie terrestre. Tali fotogrammi vengono raccolti da uno speciale cervello elettronico che immediatamente provvede a trasformarli in impulsi elettrici e fissarli sulle bobine di due registratori ad alta frequenza. Quando i centri di ascolto, sistemati in vari punti del nostro globo, « interrogano » i! satellite, questo «risponde» mediante l'irradiazione di segnali emessi dalle trasmittenti, direttamente collegate con i due suddetti registratori, he trasmittenti sistemate nel « Tiros II* sono del tipo di quelle che raccolgono l'energia necessaria mediante le cosiddette « batterie al selenio », fornite di novemiladuecento cellule fotoelettriche che provvedono a trasformare l'energia luminosa delle radiazioni solari in energia elettrica. La durata della strumentazione è prevista di tre mesi. La caratteristica nuova dell'esperimento odierno è che i vari centri di ascolto sono stati collegati ai centri radio delle maggiori compagnie aeree americane, le quali possono già fruire dei segnali in chiaro trasmessi dal « Tiros li » e comunicarli, a loro volta, ai piloti dei loro apparecchi in volo. E' facile comprendere come un tale servizio di comunicazione diretta permetta ai membri di equipaggio dei grossi aerei di linea di conoscere in anticipo le condizioni meteorologiche delle zone incluse nelle loro rotte- fattore questo di capitale importanza per la sicurezza della navigazione aerea. Secondo quanto ha comunicato un portavoce della « Nasa* (National Aeronautics and Space Administration), gli obiettivi delle due telecamere sistemate nel « Tiros II » (e già funzionanti) hanno una capacità di campo di varie mi gliaia di chilometri durante l'intero percorso orbitale che il satellite compie in 38 minu qoretiti. Date le caratteristiche dei- la sua traiettoria, le regioni che le telecamere del « Ti ros II » possono abbracciare nella rotazione del satellite at tomo alla Terra, sono grosso modo quelle che vanno da Montreal, nel Canada, a Santa Cruz, in Argentina. Per quanto concerne l'emisfero orientale invece, le regioni meridionali dell'Unione Sovietica e della Cina comunista. Nell'odierna occasione i centri meteorologici americani collegati con le due principali stazioni di ascolto, quella di Fort Monmouth e di Saint Nicholas Island in California sono: Boston,"New York, Filadelfia, Baltimora, Washington, Detroit, Chicago, Kansas City, Miami, New Orleans, Fort Worth, El Paso, Denver, Los Angeles, Burbank, Portland e Seattle. Fra le nazioni straniere invitate dagli Stati Uniti a partecipare, in un secondo tempo, all'esame' dei risultati dell'odierno esperimento, hanno dato la loro adesione l'Australia, il Belgio, la Danimarca, l'Inghilterra, la Germania Occidentale, l'India, il Giappone, il Messico, il Sud Africa, la Svizzera, la Norvegia ed altre, fra le quali alcune d'oltre cortina. Tali paesi otterranno immediatamente le informazioni orbitali fornite dal « Tiros », tuttavia, a quanto hanno dichiarato gli scienziati ameri- cani, dovranno trascorrere alcune settimane prima che tali segnali siano inviati all'estero « in chiaro », ossia come fotografie vere e proprie. A bordo del' satellite sono state installate anche apparecchiature elettroniche che i tecnici americani descrivono come un « termometro- della terra-» destinate a prevedere, sulla'base delle rilevazioni termiche effettuate lungo l'orbita percorsa dal « Tiros », gli spostamenti delle masse d'aria. Si riuscirebbe in tal modo a prevedere il verificarsi di cicloni, uragani e massicce tempeste in modo da consentire ai servizi di sicurezza di ogni paese di fronteggiare adeguatamente questi immani sinistri che ogni volta mietono centinaia e centinaia di vite umane, a parte i danni materiali quasi sempre ingentissimi e talvolta incalcolabili .che provocano, com'è accaduto recentemente nel Pakistan in seguito allo sconvolgente tifone che vi ha infuriato per due giorni seminando ovunque morte e distruzione, r. 8.

Persone citate: Denver, El Paso, Space