"Quale vertice? Ma voi sognate,, risponde Kruscev ai giornalisti di Alberto Ronchey

"Quale vertice? Ma voi sognate,, risponde Kruscev ai giornalisti Anche il capo del Cremlino "ignora,, il convegno comunista "Quale vertice? Ma voi sognate,, risponde Kruscev ai giornalisti Dialogo fra sordi all'ambasciata finlandese - Le discussioni alla conferenza dei partiti comunisti durano da tredici giorni • Acuto contrasto fra Mosca e Pechino - Il presidente cinese ha letto per quattro ore un discorso fortemente critico ; dura replica della Pravda ad un editoriale del Quotidiano del popolo (Dal nostro corrispondente) iMosca, 23 novembre. |Kruscev conversava con i marescialli sovietici. « Abbiate cura di voi >, diceva al maresciallo Sokolovski, che il 7 novembre, sulla tribuna della Piazza Rossa, fu colto da un attacco cardiaco. Poi, Kruscev si è rivolto al maresciallo Budjonni, il comandante della leggendaria armata dei cosacchi a cavallo: «Voi avete fatto per la rivoluzione e per la patria più di ciascuno di noi. Il vostro nome passerà alla storia e sarà ricordato quando tutti noi saremo morti e dimenticati. Durante la guerra civile io fui nel Kuban, sotto il vostro comando, ricordate? Ero commissario politico, allora ». Il colloquio era a questo punto, quando Kruscev si è visto pressoché attorniato dai corrispondenti della stampa estera. Ha salutato Budjonni e si è rivolto al nostro gruppo. E' seguito uno scambio di battute che merita di essere riferito integralmente perché costituisce un documento, raen. tre i governi di tutto il mondo aspettano ansiosamente di conoscere i risultati del « vertice rosso » riunito da tredici giorni al Cremlino. — Possiamo domandarvi che cosa succede al vertice? — Il vertice*? Domandatelo a De Gaulle. — Parliamo del vertice comunista, riunito a Mosca. — Che cosa? — La conferenza. Pensate che almeno il diavolo verrà a saperne qualcosa? — Be', io non sono peggio né meglio del diavolo. —, Dipende dalle circostanze. Ma a parte il diavolo, che cosa succede fra i vostri amici? — Allora vi dico che con gli amici siamo e saremo amici in eterno. Juri Jukov, presidente del Comitato sovietico per le relazioni culturali con l'estero, si è fatto innanzi, sollecitato da un giornalista americano, per domandare a Kruscev quando verrà pubblicato un comunicato sulla conferenza. — Conferenza? — ha risposto Kruscev —. Ma voi state sognando — Quando s'incontrerà con Adenauer? — ha domandato allora un giornalista tedesco, — Ma che succede, Adenauer si sente male? — Non andrete a Bonn? — Questo dipende dal tempo. — In Scandinavia? — Questo dipende dalle circostanze e dal tempo. — In Italia? — Questo dipende dal tempo e dalle circostanze. Il ricevimento era stato offerto dal presidente finlandese, in visita ufficiale a Mosca. Kruscev ha brindato con lui e ha iproposto di organizzare' una |< sauna > sulle rive della Mo- a a r o e n o o, . o , a scova. < Quando andai in Finlandia — ha aggiunto — sperimentai la " sauna ". Pensate quanto ero sudicio prima e quanto sono pulito ora, dopo che il presidente Kekkonen mi ha fatto fare il bagno >. Mentre Kruscev mostra di ignorare che a Mosca sono tuttora in corso 1 convegni dei capi comunisti dei cinque continenti, le /«restia di stasera riferiscono che nelle fabbriche moscovite migliaia di lavoratori < si incontrano in questi giorni con gli amici giunti dai paesi fratelli >. Si tratta, senza dubbio, dei membri delle delegazioni dei regimi comunisti. Ad onta del puntiglioso e perfino paradossale riserbo ufficiale, inoltre, abbiamo appreso oggi da fonte ufficiosa che la conferenza continua a discutere animatamente i problemi controversi. Ieri il presidente della Repubblica cinese, Liu-Sciao-Ci, avrebbe letto un discorso di quattro ore. assai critico. (Nove parole censurate). Tra le altre ipotesi, non si può nemmeno escludere a questo punto che il « vertice rosso > si concluda senza la pubblicazione di un documento ufficiale. (Otto parole censurate). L'ultimo fatto nuovo è che da oggi, dopo tredici giorni di discussioni nell'ambito del vertice comunista, la Pravda e il massimo giornale cinese sono scesi in aperta polemica. Il Jenmin Jibao di Pechino aveva pubblicato ieri l'altro un editoriale nel quale sosteneva che il compito essenziale dei partiti comunisti è la lotta contro i « revisionisti > della « cricca del ribelle Tito > e contro ogni altra tendenza al compromesso con l'Occidente. I dirigenti comunisti, aggiungeva il giornale.cinese, devono vigilare contro tali insìdie perché nella misura in cui l'< imperialismo occidentale > continuerà a prendere coscienza della sua debolezza si servirà sempre più delle tendenze revisioniste (non soltanto jugoslave) come < strumento di corruzione e di frattura del campo socialista». Il quotidiano cinese si era astenuto invece dal pronunciare una condanna contro il « dogmatismo estremista >, che si oppone alla politica kruscevlana della < coesistenza > con l'Occidente. La replica della Pravda è stata immediata. Il pulpito uf Sciale del partito sovietico sostiene oggi che deve essere intensificata non soltanto « la lotta contro il revisionismo, il quale nelle condizioni attuali rappresenta un pericolo preminente, ma anche contro il dogmatismo e il settarismo, che possono essi pure rappresen¬ tare il pericolo preminente in alcune tappe dello sviluppo di .questo o quel partito comunista». La Pravda aggiunge che solo questo indirizzo può garantire « l'unità e la compattezza del moviménto comunista internazionale»; che la dottrina krusceviana della coesistenza non significa la < conciliazione del socialismo col capitalismo » (come sostengono i dogmatici), ma anzi significa la intensificazione della competizione ideologica e politica con il capitalismo; che i veri comunisti devono « respingere la passività e il fatalismo nelle questioni della guerra e della pace » (mentre i dogmatici sostengono che la guerra sarà probabilmente inevitabile e non approvano i negoziati e gli incontri di Kruscev con eli occidentali). L'editoriale esalta anche i successi economici e scientifici dell'Urss, rivendicando il diritto di considerare il punto di vista sovietico più autorevole di ogni altro e aggiunge che notevoli successi sono stati conseguiti anche da < alcuni paesi del campo socialista»; il giornale dice « alcuni », non tutu. (Trenta parole censurate). Nello stesso tempo, la Pravda ha pubblicato oggi una intervista di Kruscev sul problema del disarmo, che sembra insistere per una ripresa del < dialogo » con gli occidentali. Kruscev ripete, come già disse all'Onu, che l'Urss è pronta ad accettare le proposte occidentali sul controllo del disarmo se le potenze occidentali accetteranno il disarmo assoluto e generale. La lunga intervista non dice se i sovietici sono finalmente disposti ad un inventario generale dell'armamento prima della eventuale applicazione di un accordo sul disarmo, come chiedono gli occidentali, o se in realtà insistano sulle loro vecchie posizioni. Kruscev polemizza tuttavia con Macmil lan, il quale < si è permesso di dire in un recente discorso che l'Urss aborre dalle ispezioni e cerca di evitare i controlli ». . Alberto Ronchey