Undici ragazze e un nuovo allenatore al lavoro sulle discese del Sestriere

Undici ragazze e un nuovo allenatore al lavoro sulle discese del Sestriere Si inizia la preparazione delie sciatrici e degli sciatori italiani Undici ragazze e un nuovo allenatore al lavoro sulle discese del Sestriere /[ difficile compito di Osvaldo Picchiottino, chiamato a sostituire Lacedelli alla guida tecnica delle discesiste - Arrigoni, Corvi e Mussner, tre giovani nella nazionale maschile - Sportinia e Val d'Isère prossime tappe della squadra (Dal nostro Invinto speciale) Sestriere, 15 novembre. Le squadre nazionali di discesa sono arrivate al Sestriere, per il primo allenamento della stagione, la sera dell'll novembre. La nazionale maschile era accompagnata dal solito «traine», Ermanno Nogler, ma, con la nazionale femminile, non c'era Roberto Lacedelli, al suo posto c'era un «nuovo», Osvaldo Picchiottino. In un altro sport, meno simpaticamente modesto dello sci, un avvenimento del genere avrebbe suscitato un finimondo di discussioni e di polemiche; nello sci, invece, la sostituzione dì un allenatore che da dieci anni era sulla breccia con all'attivo una collana di successi in campo internazionale, non ha smosso troppo le acque. La reazione alle decisioni dei responsabili della Fisi ha avuto accenni pacati. Nessun comunicato ufficiale è venuto a chiarir del tutto la situazione; gli avversari di Lacedelli si son limitati cosi a dire che il « cambio di guardia » doveva imputarsi alla eccessiva lentezza dei progressi delle azzurre, specie per quanto riguardava la difficile specialità dello slalom; i sostenitori del « vec chio > allenatore hanno sostenuto dal canto loro che le sciatrici intendevano addirit tura imbastire uno sciopero di protesta, minacciando di astenersi dall'attività sportiva. Parole al vento. In realtà, mentre si attende ancora un doveroso comunicato da parte degli enti federali, le ragazze sono salite sino al Colle del Sestriere e, con assoluta disciplina, hanno iniziato le prove agli ordini appunto di Pie chioitino. Il nuovo « trainer » è un ti po tranquillo, dall'apparenza pacifica, con l'aspetto del gio vanotto che, innanzi tutto, vuol evitare le grane. Ha ventotto anni, è piemontese, di Ronco Canavese. Racconta di essere stato dal '55 al '58 tra gli azzurri e cova in segreto il rimpianto di aver comincia to troppo tardi con lo sci. c Fino a 18 anni, niente da tentare, mio padre voleva che lo aiutassi a far l'idraulico e lo sport, soltanto a parlarglie ne, gli dava disturbo. Io ho tenuto duro e, a forza di insistere, l'ho spuntata. Desideravo correre. Ci sono riuscito in un paio di stagioni facendo parte dello S. C. Monte Bianco. Adesso... ho cambiato mestiere. Non mi chieda i retro scena, non mi interroghi su particolari più o meno inediti Non sarei in grado di risponderle, perché non li conosco. A maggio ini hanno interpel lato ed ho risposto affermativamente. Sono andato allo Stelvio a seguire quel turno di allenamenti, ora sono al Sestriere. Continuerò? Credo di sì, il lavoro mi piace, le ra gazze hanno voglia di imparare >. Le ragazze, in attesa dell'arrivo della Giuliana Chenal Minuzzo, che sì aggregherà presto alla comitiva, sono undici. La Pia Riva e la Jerta Schir appartengono alla «vecchia guardia» (vecchia di maglia azzurra, non di età) e, sulla delicata questione Lacedelli-Picehiottino, non vogliono prendere posizione, limitandosi a sostenere, e con ragione, di capirci poco. Le altre sono quasi tutte giovanissime, pur sé qualcuna già ha fatto parte della nazionale negli anni scorsi: Iolanda Schir, ìnge Senoner, Lidia Barbieri Sacconaghi (15 primavere soltanto), Giustina Demetz, Lidia Pedroncelli, Augusta Palmo, Erika Fanton, Sandra Ciccarelli, Tina Poloni. Picchiottino, che avverte quanto sia difficile il suo compito, non limita il lavoro, in un clima di entusiasmo collettivo. Non parla molto, ma parla a proposito. Dice: «Sono bene impostate tecnicamente, ma hanno ancor molto da imparare, soprattutto le più giovani». Sostiene: «Io, con Lacedelli, non ho niente, anzi apprezzo Roberto nel suo intero valore ». Poi, salutando, aggiunge: «Naturalmente, le ragazze devono prepararsi su una tecnica nuova, specie per lo slalom ». Alla domanda: «E quando sarà possibile vedere qualche risultato pratico? » si stringe alle spalle e sorride. Dà l'impressione di ribattere con un'altra domanda: «E lei, perché vuol rendermi più dura la fatica? Io, a lei che cosa ho combinato? ». Accentua il sorriso e sta zitto. Si limita a rivolgere un cenno gentile alle sciatrici: si son già fatte le due e mezzo del pomeriggio, la conca del Sestriere è inondata di sole, bisogna affrettarsi per il turno pomeridiano di allenamento. Andando verso lo skilift con le discesiste, incontriamo la squadra maschile. Nogler, il trainer, conserva il carattere gentile di sempre.' 'Presenta gli atleti. Tredici, nel complesso: Alberti e Millanti, i due più forti, poi, alla rinfusa, Pedroncelli, Carlo ed Enrico Senoner, Malchnekt, De Nicolò, Gartner, Fili, Cesco De Florian, Arrigoni, Corvin e Mussner Nogler ha pratica del suo mestiere, anche nei rapporti con i giornalisti e non deve affrontare problemi scottanti. Alla svelta, ricorda il programma: « Ci fermiamo qui sinr al 22 del mese, quindi torniamo a casa e ci ritroviamo ai primi di dicembre a Sportinia per un secondo turno di prove Poi andiamo in Francia, in vai d'Isère. Ci hanno invitati i francesi, vi saranno anche gli austriaci, i tedeschi e gli svizzeri. Sa com'è: saremo tanti insieme, si organizzerà qualche gara e l'occasione sarà splendida per un raffronto iniziale. A gennaio si aprirà il solito calendario internazionale. Bisognerà prestare molta attenzione. Nel '62 si disputeranno i campionati mondiali a Chamonix e gli ordini di partenza verranno decisi sulla base di un punteggio stabilito dalle corse di quest'anno. Guai a considerare queste corse senza importanza. C'è rischio di trovarsi male l'anno prossimo ». «Chi sono i nostri migliori?». «Alberti e Milianti, secondo mEDm me, hanno progredito ancora, E Carlo Senoner, con Felice De Nicolò, ormai, discreta- mente esperti, rappresentano le speranze sul punto di tra- dursi in realtà. I tre " bòcia " si chiamano Corvi, Arrigoni e Mussner Quanto valgono? E chi lo sa. Vanno forte, hanno però bisogno di consigli. Devono imparare, a costo di fatica, di sacrifici ». I tre " bocia " ascoltano, impalati sull'attenti. Quattro passi più in là, Alberti aspetta con pazienza il suo turno per 10 skilift. E' uno dei più grandi discesisti del mondo, con un modo incantevole di esser modesto senza dar noia. « Ho ventisei anni e gareggio da diec. Non ho mai combinato niente, i primi quattro anni di corse mi son sempre regolarmente fracassalo le ossa, tanto che, a vent'anni, ero ancora un terza categoria. Poi, m'è andata meglio. E, nel '61, oppure nei " mondiali " — chissà mi potrebbe riuscire il colpo buono di una vittoria come ~si deve. Peccato, naturalmente per me, che ci siano i francesi, molto in gamba, ed un certo Schranz. Sì, Karl Schranz, l'austriaco. Si credeva un fuoriclasse, pensava che nessuno potesse più insegnargli qualcosa L'anno scorso le ha buscate sode e la lezione gli avrà fatto effetto Con il bel risultato che, adesso, sarà un avversario formidabile ».«| Si allaccia gli sci ai piedi, con un sospiro, fa un passo avanti nella coda, senza che uno dei " bocia " nemmeno si sogn' di tirarsi in là per cedere 11 posto al " campione ". Ani biente sano, senza divismo, quello dello sci. Gigi Boccacini Il nuovo allenatore delle discesiste italiane, Picchiottino, di fronte ad un gruppetto di azzurre prima di iniziare la preparazione giornaliera sulle nevi del Sestriere

Luoghi citati: Francia, Ronco Canavese, Sestriere, Stelvio