Lo Stfato ha chiesto i danni a un carabiniere senza eolpa

Lo Stfato ha chiesto i danni a un carabiniere senza eolpa Lo Stfato ha chiesto i danni a un carabiniere senza eolpa La vertenza alla Corte dei Conti - Il milite guidando un camion travolse e uccise un uomo - Il Tribunale lo mandò assolto - Lo Stato pagò 3 milioni e ora li pretende da lui Mondovì, 14 novembre. La sessione giurisdizionale della Corte dei Conti dovrebbe prossimamente pronunciarsi su un interessante quesito giuridico scaturito da una causa promossa dalla Procura Generale presso la Corte dei Conti, nei confronti del carabiniere Antonino Romeo di 33 anni, attualmente in servizio presso la stazione carabinieri di Tortona. Assolto due anni or sono dal Tribunale di Mondovì dall'accusa di omicidio colposo « perché il fatto non costituisce reato » il Romeo è stato citato per rifondere i 3 milioni e 280 mila lire che il Ministero della Difesa-Esercito aveva versato ai parenti della vittima di un mortale investimento. Un giorno del maggio 1956, il carabiniere Romeo — allora in servizio presso i carabiniedi di Mondovì Breo — si trovava alla guida di un autocarro che trasportava a Mondovì una squadra di carabinieri reduci da esercitazioni di tiro. Al quadrivio dell'Annunziata, presso Villanova Mondo vi, il camion era venuto a collisione con il motociclista Carlo Quaglia, di 37 anni, di Villanova Mondovì, il quale era sbucato dalla destra rispetto alla direzione dì marcia dell'automezzo e procedeva tutto spostato a sinistra. Il Quaglia, gravemente ferito, era successivamente deceduto all'ospedale di Mondovì. Nel gennaio del 1958 il nostro Tribunale, avendo ac¬ certato che il Romeo, nell'approssimarsi all'incrocio stradale, aveva usato tutte le precauzioni dettate dalle norme allora vigenti in materia di circolazione, e che per contro il motociclista aveva tenuto un comportamento imprudente, aveva assolto il carabiniere perché < il fatto non costituisce reato ». In precedenza, però, l'Avvocatura dello Stato era addivenuta a una transazione con i congiunti del Quaglia, sborsando più di tre milioni. Ad oltre due anni di distanza il Procuratore Generale della Corte dei Conti ha promosso un'azione di rimborso nei confronti del Romeo, partendo dalla premessa che la formula di assoluzione non preclude una successiva azione civile di risarcimento da parte del danneggiato, in forza della presunzione di responsabilità prevista dall'articolo 2054 del Codice civile che fissa il principio dell'inversione della prova liberatoria, qualora si tratti di investimelo stradale. Detto articolo stabilisce infatti che in caso di incidente è il conducente dell'automezzo che è tenuto a provare di avere fatto tutto '1 possibile per evitare il danno. In sostanza il Procuratore Generale sostiene che nel fatto specifico sarebbe ancora possibile un'azione civile nei confronti del carabiniere. Il Romeo non si è però sottomesso all'azione dello Stato e si è costituito in giudizio, tramite il suo legale avv. Vico Cuniberti. di Mondovì, il quale sì appella alla sentenza, pas¬ sata ormai in giudicato, che ha escluso qualsiasi colpa, anche lieve, nel comportamento del carabiniere, specificando inoltre che lo stesso ha fatto t tutto il possibile per evitare la collisione con il motociclista ». Il danno patito dall'erario non può perciò — sostiene il difensore — essere ascritto a colpa benché minima del Romeo.

Persone citate: Antonino Romeo, Carlo Quaglia, Vico Cuniberti, Villanova Mondo

Luoghi citati: Mondovì, Tortona, Villanova Mondovì