Rimpatriato d'urgenza dalla perché stava per morire di Germania nostalgia

Rimpatriato d'urgenza dalla perché stava per morire di Germania nostalgia Un muratore calabr emigrato a Norimberga Rimpatriato d'urgenza dalla perché stava per morire di Germania nostalgia Durante una convalescenza in ospedale, l'operaio italiano fu colto da una terribile crisi di malinconia - Temendo che il cuore non reggesse, i medici hanno consigliato il trasporto in Italia - L'infermo è giunto su un aereo messo a disposizione dal Governo di Bonn (Dal nostro corrispondente) Napoli, 10 novembre. Con un velivolo militare della < Luftwaffe > messo a disposizione dal governo di Bonn, è stato rimpatriato d'urgenza il muratore calabrese Eugenio Errico, che i medici tedeschi avevano giudicato in imminente pericolo di vita perc'u colto da un male veramente insolito: la nostalgia della sua terra. Il caso dell'Errico — su cui verrà presentata da un sanitario dell'ospedale di Norimberga una relazione in un congresso di medicina — proverebbe una volta di più lo stretto legame esistente fra la sfera degli affetti e il sistema biologico e l'influsso negativo che l'ardente desiderio di ritornare nell'ambiente dove si è nati può esercitare sulla salute. E che a far stare tanto male Eugenio Errico fosse la voglia di rivedere la sua campagna e non altro, lo conferma il fatto che il calabrese, sotto ai trenfanni, non è angustiato da problemi sentimentali. Non ha moglie, né fidanzata. Al suo paese, Castrovillari, in provincia di Cosenza, egli aveva lasciato, nel maggio scorso, la madre, Rosa, (il padre è defunto), due fratelli, Mario e Carmine, e una sorella, Rina. Non avendo occupazione stabile ed essendo stato informato delle offerte di lavoro nella Germania Ovest, anche per operai non specializzati, il giovane si era recato all'Ufficio di collocamento, segnalando il suo nome. Qualche tempo dopo lo chiamarono, lo sottoposero a visita medica e gli fecero firmare il contratto. In treno fu mandato a Norimberga, dove venne impiegato insieme con altri manovali alla costruzione] di nuovi edifici in una fabbri- ' ca di pellami, la < Cromiceli Lederwerken >. Dopo quattro mesi, il S2 settembre, egli fu investito da una motocicletta, subendo fratture alle gambe e ad un braccio. Gli furono pru ticate tutte le cure ed era or¬ mai in via di guarigione quando i medici notarono che il convalescente appariva prostrato da una forma di depressione psichica e di malinconia, al punto da rifiutare il cibo e manifestare sintomi di anormalità mentale. Il motivo dell'improvviso peggioramento — come i medici diagnosticarono — era il prepotente desiderio, per ripetere le sue stesse parole, di < respirare l'aria della vallata* alle falde del monte Pollino, dove è situato l'abitato di Castrovillari. Nel delirio che spesso lo prendeva, egli non invocava altro, rivelando attraverso frasi disperate l'angoscia di dover morire lontano dal suo caro paese. L'esaurimento dell'infermo — sfinito dall'ostinato digiuno — ero tale che, temendo una crisi cardiaca, i medici dopo essersi consigliati con il ministero del Lavoro di Bonn, decidevano di farlo rimpatriare d'urgenze. Intanto, avvertito da un telegramma, era giunto a Norimberga il fratello Carmine. L'apparecchio &u cui il malato è atterrato in Italia è un * Noratlas ». Lo ha pilotato da Norimberga il comandante Heinz Schònfeld. Sul velivolo, oltre all'infermo e a suo fratello v'era un medico del ministero del Lavoro e un infermiere. L'aereo avrebbe dovuto arrivare alle H;i5, ma causa la densissima nebbia trovata durante la sosta a Monaco, ha avuto un ritardo di tre ore. Erano a ricevere l'Errico il direttore e il vice-direttore del Centro di emigrazione di Napoli e il direttore della delegazione tedesca presso il Centro di. emigrazione con il segretario. Inviata dal presidente della Croce Rossa di Co¬ senza sul campo vi era pronta, una autoambulanza. Ma il capitano medico dell'Aeronautica, considerando le condizioni della strada fino a Castrovillari, la lunghezza del percorso di notte, con un infermo bendato, ne ha ordinato il temporaneo ricovero all'ospedale < Cardarelli >. Domani l'Errico potrà ripartire per la Calabria, dove si spero che l'aria del luogo e l'affetto dei 1amiliari facciano per la sua salute assai più di ogni farmaco. Già questa sera, felice al pensiero del ritorno a casa è apparso più sollevato, punto che ha scambiato all'aeroporto qualche parola con i giornalisti. La febbre, il tremito nervoso e i disturbi cardiaci accennerebbero a miglio , airare. E nella corsia dove è stato messo il malato di no- stalgia ha pranzato con buon appetito, attingendo con frequenza a una bottiglia di vino rosso del Vesuvio. _ _ c. g. HI muratore Eugenio Errico scende a Napoli dall'aereo militare tedesco (Telefoto)

Persone citate: Cardarelli, Durante, Eugenio Errico, Heinz Schònfeld, Pollino