L'avvenire dell'automobile di Gianni Mazzocchi

L'avvenire dell'automobile Se tasse e leggi non porranno ostacoli L'avvenire dell'automobile Le attuali vetture sono un compromesso fra le esigenze della circolazione urbana e quelle dei viaggi su lunghe distanze - Un giorno le macchine grosse e veloci serviranno nei grandi percorsi; in città saranno adoperate piccole auto elettriche: silenziose, con rapida accelerazione, senza gas nocivi L'affluenza, Intensa e continua di migliala e migliala di visitatori al Salone di Torino è una conferma dell'enorme Interesse popolare per l'automobile. Pensiamo di fare cosa gradita ai lettori pubblicando un articolo sul problemi automobilistici (macchine, prezzi, circolazione), che ci è Inviato da un esperto: Gianni Mazzocchi, direttore di «Quattroruote ». La sete di notizie automobilistiche, non soltanto alla epoca dei Saloni, è vivissima e generale. Gli automobilisti aspettano le novità con un'ansia amorosa, che è ancora più viva in coloro che stanno per comperare la prima automobile. Potrebbero essere felici con una « 600 » usata (ed è quella che finiranno per comperare), ma sembra noti possano decidersi prima di sapere se la « DS 19 » monterà o no il nuovo motore, o quando verrà rinnovata la « 2000 » Alfa. I problemi fiscali, industriali, legali, circolatori sembrano interessare una minoranza: le novità tecniche, estetiche e di prezzo sono quelle che appassionano tutti. Si ha un bel dire che il vero costo dell'automobile è il costo totale e che questo comprende la rimessa, l'assicurazione, le riparazioni, il bollo, i consumi e soprattutto il deprezzamento. Il nuovo automobilista non riesce a valutare esattamente tutte queste voci (non ci riesce spesso neppure l'anziano) e si fissa principalmente sulla cifra più appariscente, sul prezzo di acquisto. Questa tendenza all'economia d'acquisto da parte del compratore e la politica fiscale persecutoria hanno portato le fabbriche a fare miracoli di leggerezza, di piccolezza e di economia, e se in queste condizioni offrono màcchine che sono capolavori, il compratore deve anche sapere che la macchina piccolissima ed economica, ideale in città, non può essere usata con molta soddisfazione come vettura da viaggio o da gran turismo. Abbiamo visto qualche appassionato andare al circolo polare artico in Lambretta, ma non per questo ci sentiamo di affermare che il mezzo idea le per un viaggio RomaNarwick sia la Lambretta o la Vespa. La gran maggioranza delle automobili odierne costituisce un compromesso': se piccole, economiche e maneggevoli in città, sono necessariamente meno confortevoli, meno veloci e meno capaci per i grandi viaggi: e, viceversa, se grosse e comode, sono più costose e meno pratiche in città. Quando si ricorre ad una macchina media, di uso universale, nella misura in cui si attenueranno gli inconvenienti, necessariamente si limiteranno anche le prestazioni. Nella costruzione automobilistica siamo in periodo di transizione: l'automobile non è più l'oggetto costoso di uso esclusivamente voluttuario, riservato a una ristretta categoria di gentlemen come era prima del 1914 ; non è più un mezzo per ostentare il lusso, come nel primo dopoguerra, al tempo delle Isotta o delle Hispano; oggi i ricchi e i potei» u viaggiano normalmente in città con la «600», se non con la « 500 ». Ogg: l'automobile si è democratizzata, basta la constatazione che il 90 % delle vetture circolanti in Italia hanno motore non superiore ai 1100 ce. E' un periodo di transizione, dicevamo, un periodo di contrasti, specialmente con il Fisco che dovrà ad un certo momento considerare l'automobile come un oggetto di uso comune, e tassarlo si, ma in maniera meno assurda dell'attuale. Le tassazioni attuali non sono a favore della collettività' (gli interessi della collettività dovrebbero identificarsi con gli interessi delle finanze statali), ma sono ancora quelle studiate per limitare o impedire l'uso dell'automobile. L'imposta che si paga oggi sulla benzina è, come percentuale, superiore a quella che si pagava durante le sanzioni e durante la guerra. Tutta l'azione governati' va: dalla costruzione di strade, che procede in ma niera lenta, dalla mancata disciplina stradale, dalla nessuna considerazione dell'automobile, alla progettazione dei piani urbanistici, fino alla persecutoria tassazione (imposte durante la costruzione delle vetture per uu totale del 32 % sul prezzo di vendita, più tassa di circolazione, più il 75 % del prezzo della benzina, più la imposta sull'olio, sui pneu¬ mdPsdToe matici, sulle assicurazioni, sulle patenti, più i gravi pedaggi sulle autostrade, più il soccorso invernale e la iscrizione obbligatoria al P.r.a. e i costosi trapassi) : tutto è concepito ancora con spirito di persecuzione a danno degli automobilisti. Tutta l'azione governativa ancora oggi ignora, osteggia o tutt'al più tollera l'automobile. Quando questa sbagliata e dannosa mentalità, che ha le sue origini nelle sanzioni del 1935, finalmente sparirà, quando usare o non usare l'automobile sarà semplice, normale e facile come oggi è normale usare o non usare lo scaldabagno: allora la tecnica costruttiva sarà meno vincolata e potrà percorrere le giuste strade del confort e della sicurezza. E' prevedibile che l'automobilismo sarà un giorno diviso in due grandi gruppi : quello urbano-suburbano e quello, diciamo così, stradale; a sua volta, lo stradale potrà avere tre sfumature: stradale sportivo, stradale turistico e stradale da viaggio. L'automobilismo urbano e suburbano dovrebbe un giorno essere costituito da piccole vetture elettriche. Si troverà, speriamo, il modo di avere energia elettrica per trasformazione chimica, così il veicolo urbano o suburbano avrà grande accelerazione (caratteristica del motore" elettrico) e limitata velocità (60-7C kmh), e naturalmente avrà piccole dimensioni. Se si pensa al vantaggio di avere veicoli silenziosi e non produttori di gas velenosi, si vede che la trazione elettrica è assolutamente ideale per la circolazione urbana. Per le vetture stradali, la tecnica potrà proporre nuovi sistemi come la turbina, già sperimentata, o nuovi motori a sistemi oggi ancora allo studio; ma sui grandi assi internazionali e sulle grandi direttrici nazionali, i veicoli dovranno essere più grandi e più veloci e di forme aerodinamiche. Naturalmente i veicoli collettivi avranno sempre grande parte nella circolazione urbana; e certo non scompariranno i treni, mentre gli aerei saranno i mezzi di trasporto preferiti per le grandi distanze. L'armoniosa convivenza dei mezzi di trasporto aerei, marittimi, ferroviari e automobilistici, suddivisi e specializzati secondo le distanze e i carichi abituali, potranno finalmente favorire quella « mobilità umana » che non è fine a se stessa, ma è il mezzo insostituibile perché l'uomo possa appagare la sua sete di conoscere meglio le genti e i paesi. Gianni Mazzocchi

Persone citate: Gianni Mazzocchi

Luoghi citati: Italia, Torino