Mao Tse-tung e Togliatti unici assenti dalla riunione comunista di Mosca di Alberto Ronchey

Mao Tse-tung e Togliatti unici assenti dalla riunione comunista di Mosca Mao Tse-tung e Togliatti unici assenti dalla riunione comunista di Mosca Longo e G. Pajetta nella delegazione italiana - Il convegno si apre oggi; vi partecipano i pc di 46 Paesi - Saranno discussi i contrasti fra Cina e Russia sulla coesistenza con l'Occidente (Dal nostro corrispondente) Mosca, 8. novembre. E' stato annunciato per questa notte l'arrivo a Mosca di Longo, Alicata, Berlinguer e Giuliano Pajetta, la delegazione che rappresenterà il partito comunista italiano al evertice rosso». Togliatti, atteso già dagli altri capi partito, ha rinunciato al viaggio sorprendendo i sovietici. Finora sono giunte a Mosca le delegazioni di quarantasei partiti comunisti, dirette dai rispettivi segretari generali con due sole eccezioni: Mao Tse-tung e Togliatti. Il mancato arrivo di Togliatti ha suscitato stupore. Fino a stamattina, gli' uffici internazionali del partito so.vietico aspettavano lui. La delega affidata a Luigi Longo non era prevista, almeno a Mosca. Non si può dire fino a che punto sia vero che il viaggio del enumero uno> è stato annullato a causa delle fatiche sopportate durante la campagna elettorale amministrativa e in conseguenza del dibattito aperto dai risultati elettorali. Togliatti era stato già a Mosca tra la fine di giugno e i primi di luglio, durante la fase più acuta della controversia fra krusceviani e « dogmatici estremisti >. Si era incontrato con Kruscev e con Kozlov e aveva alloggiato in una dacia alla periferia di Mosca, ben guardata e inavvicinabile. (A questo punto la censura sovietica ha tagliato ventinove parole). La conferenza internazionale dei partiti comunisti si aprirà domani mattina, probabilmente al Cremlino, quando saranno già noti i risultati delle elezioni presidenziali americane. Il < vertice rosso » è stato lungamente preparato. Sembra che alcune commissioni interpartitiche abbiano già elaborato in via preliminare un progetto di risoluzione conciliante tutti i punti di vista. La elasticità del documento potrebbe essere tuttavia solo formale. Anche il convegno che si svolse a Bucarest alla fine" di giugno approvò all'unanimità una dichiarazione eclettica: ma poi la disputa fra krusceviani e dogmatici estremisti continuò per quattro mesi e fu sospesa solo in occasione della missione di Kruscev all'Onu. per riaccendersi subito dopo. lllllllllllllllllllllllllllllilllllilllllllllllllllillllll L'esperienza dimostra che non è difficile tanto comporre formule ideologiche accettabili da tutti, quanto conciliare le diverse vocazioni ed esigenze politiche. Sul terreno politico, senza dubbio, non si può negare che gli avvenimenti degli ultimi mesi hanno temperato alcuni dissensi. Gli estremisti hanno moderato le loro obbiezioni alla dottrina e alla tattica krusceviane della «coesistenza», facilitati in ciò dal fallimento della conferenza al vertice di Parigi (dopo l'episodio dell'U-2) e dal tono duro adottato da Kruscev all'Onu: certe scarpe tolte dal piede e agitate in alto non servivano, evidentemente, a convincere i presenti, bensì gli assenti. Ma che cosa accadrà se il nuovo presidente americano rilancerà tra qualche tempo, consenziente Kruscev, gli incontri ad alto livello e la « politica del sor riso »? Sulla questione algerina, Kruscev si è adattato piuttosto alle idee dei suoi interlocutori, impegnandosi direttamente a favore di FerhatAbbas, anche se con misura, e rinunciando al dialogo con De Gaulle: questa conversione, bisogna aggiungere, è stata resa più agevole dall'irrigidimento di De Gaulle Resta aperto, invece, il problema del «campo neutrale»: ovverossia il problema di stabilire quali garanzie il mondo comunista può offrire e fino a che punto può fare concessioni alle classi dirigenti « nazionaliste e borghesi » I dei paesi afroasiatici. Abbiamo accennato solo adj alcune questioni. Ma ve ne so- f no altre e più delicate. Sem bra che Kozlov, il numero due! del partito sovietico, si prepari a svolgere un ruolo determinante nel dibattito della conferenza: ma nel discorso pronunciato domenica sera da Kozlov e nelle dichiarazioni] del più illustre fra i perso-1 sbnpgdIvtadcei gpcdnvuesnaggi ospitati per l'occasione ,a Mosca (il presidente della' Repubblica cinese, Liti Sciaoli) sono stati colti ancora accenti diversi e contraddittori Vi è di più. Se davvero è stato raggiunto un accordo sostanziale, perché la conferenza? Per ragioni di parata — vien detto — ovverossia per convincere tutti che è vero. Ma più dello spettacolare plenum del comunismo internazionale, avrebbe «fatto para- illllllllllllllllllllllllllillllliillllllliiiiilliilliiiliili ta» l'arrivo di Mao Tse a Mosca e nessuno sa spiegare perché Mao Tse non è venuto a sedersi accanto agli altri capi partito. Alberto Ronchey