Hammarskjoeld condanna il «colpo di stato» di Mobutu di Alberto Ronchey
Hammarskjoeld condanna il «colpo di stato» di Mobutu Hammarskjoeld condanna il «colpo di stato» di Mobutu Il Segretario generale non riconosce il « governo dei commissari » ; denuncia il ritorno dei belgi ai posti-chiave dell'ex-colonia e chiede misure draconiane per impedire che il Paese precipiti nel caos New York, 3 novembre. Il segretario generale dell'Onu, Dag Hammarskjoeld, in un rapporto presentato oggi al Consiglio di Sicurezza ed all'Assemblea generale sulla situazione nel Congo tra il 21 settembre e la fine di ottobre, ha dichiarato che le condizioni che permetterebbero al Congo di progredire verso l'unità e la creazione di un governo ed una amministrazione « coerenti », cioè un certo grado di stabilità nel governo centrale, « continuano tragicamente a mancare ». Il rapporto afferma che non esiste «alcun governo costituzionale ed effettivo che possa risolvere i problemi urgenti del paese », e denuncia il graduale ritorno dei belgi nei settori più delicati della vita pubblica congolese. L'influenza dei belgi si esercita soprattutto nei confronti del Katanga, impedendo il pacifico svolgimento delle attività politiche e un eventuale ritorno al governo costituzionale e all'unità della nazione. Hammarskjoeld accusa le autorità katanghesi di avere adottato un atteggiamento negativo nelle loro relazioni con l'Onu. Ma, successivamente, ha temperato l'accusa espri mendo la speranza che le autorità di Elizabethville adottino una posizione più realistica per il conseguimento di un accordo pacifico e negoziato dei diversi problemi sul tappeto, nel quadro dell'indipendenza e dell'unità congolese. La presenza e le attività delle truppe dell'Onu — continua il documento — hanno apportato un contributo essenziale alla pace e alla sicu- decocoalri« ElegtoCozadadufostdeedspsestdiredelesasupiImFtoamteMmcotelasilachprdetarezza della regione; tuttaviaharaggravarsi della situazione politica ed economica impone una enorme tensione alle Nazioni Unite. Si aggiunge che le attività dell'esercito nazionale congolese e della gendarmeria hanno una notevole parte di responsabilità nella caotica situazione attuale e che questo pericolo rimarrà fino a quando l'esercito congolese non sarà convenientemente organizzato, disciplinato e comandato. Hammarskjoeld dichiara quindi che allo stato attuale « solo misure rapide e draconiane » possono impedire il crollo economico e finanziaria del Congo. Secondo Hammarskjoeld le difficoltà che incontrano le operazioni dell'Onu nel Congo « sono spesso il risultato delle esperienze passalo e della mentalità acquisita dalla popolazione durante gli anni dell'amministrazione coloniale ». Il segretario denuncia il colpo di Stato del colonnello Mobutu, che a suo avviso è stato una < intrusione dell'esercito nella scena politica e costituisce una nuova minaccia alla pace e alla sicurezza»; ed afferma che il collegio dei commissari composto di v. stu- adtu« msmstdMctatucrinBcoKmm«cozitestsoasPgddtrsl' denti senza esperienza» ac-,compagnati da « numerosi consiglieri belgi » si è opposto all'aiuto tecnico dell'Onu. Al riguardo il rapporto afferma: « E' da escludere che il collegio possa essere riconosciuto come governo legittimo del Congo perché la sua esistenza non deriva in alcun modo dalla costituzione ». Secondo Hammarskjoeld le due sole istituzioni « le cui fondamenta sono ancora esistenti » sono la Presidenza della Repubblica (Kasavubu) ed il Parlamento. Una nota di speranza in tanto pessimismo: secondo il segretario dell'Onu sta emergendo la possibilità di una soluzione in vista di realizzare l'unità e l'integrità del paese « in modo tale che le sei province congolesi possano dare il loro contributo su basi democratiche ai compiti che impone il futuro ». ppvinta e segno che le formule generiche e compromissorie di carattere ideologico non avevano eliminato il dissenso, cosi come i contrasti politici di fondo non possono considerarsi superati dalle dichiarazioni generiche ed equivoche periodicamente ricorrenti per iniziativa dei «dogmatici» La complessità dei problem: in discussione, al di là degli schemi e delle semplificazioni eccessive, è ancora difficilmente comprensibile dal punto di vista occidentale: si può sperare, ma non prevedere, che fra non molto i termini della controversia risulteranno più chiari Alberto Ronchey fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiitiiiiiiiiiiiiiii
Persone citate: Hammarskjoeld
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