Stasera si chiudono i comizi di Michele Tito

Stasera si chiudono i comizi Tra cfiie giorni le votazioni nei» lo "amministrative 99 Stasera si chiudono i comizi Domani verranno insediati oltre 55 mila seggi - I/on. Moro dichiara alla Tv: «Nessuna soluzione democratica è possibile in Italia senza la d. c. al centro di utili convergenze» - Si esclude per Roma la possibilità di una giunta con l'appoggio dei missini - li candidato in un comune siciliano, che molti indicavano come capo della mafia, si è ritirato dalla lista d. c. (Dal nostro corrispondente) Boma, 3 novembre. Le conferenze televisive volgono alla fine. Fanfani parlerà domani a nome del governostasera ultimo del Icaders politici, ha parlato l'on. Moro: una difesa stringata, a volte^0"1 comunisti e con 1appassionata, della de, in pole-L'on. Togliatti, ha detto in sostanza Moro, ha fatto un quadro desolante della realtà italiana, contrapponendo la mise-ria di alcuni alla ricchezza ed alla prepotenza degli altri: una «cupa visione» dalla quale scaturisce un moto di ribellione che rompa con la pacifica evoluzione di questi anniC'è stato, invece — ha conti nuato Moro — un grande prò-gresso. Un lungo e difficile cammino è stato fatto nella libertà e per la libertà: e senza farlo pagare, come avverrebbe con i comunisti, con la libertà umana. Le realizzazioni di questi anni sono legate al nomeiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiii(riiiiiniiiiiiriiiiriiiiiii(iii] della de, in « feconda collabo- razione », costantemente perse guita, con i partiti democratici. < Un Paese democratico come è il nostro può sempre cambiare il suo regime ed esprìmere sfiducia alle forze politiche dalle quali si è lasciato Ano a , quel punto guidare, ma deve esservi per questo almeno una n à a a alternativa democratica. Que sta alternativa in Italia non esiste: nessuna soluzione democratica è possibile senza una de che possa essere centro di utili convergenze democratiche. Nessuno si illuda». « Cosa c'è — ha aggiunto Moro — dall'altra parte, con le estreme comuniste e fasciste che si fronteggiano, con un comunismo potente come quello italiano, con forze politiche an a à e cora pericolosamente in bilico tra totalitarismo e democrazia? C'è la Une certa della normalità democratica, la minaccia incombente della dittatura quale ne sia il colore; dall'altra parte è in pericolo l'uomo iiiiiiiriiiniiciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniftii n che in questi anni abbiamo in¬ teso difendere difendendo la li berta del popolo italiano ». Così, all'estrema vigilia della fine della battaglia elettorale la polemica politica ha abbandonato i temi del momento, dettati dalla contingenza, e ha ritrovato per le decisioni di domenica i suoi argomenti di fondo, che si riducono a quello della difesa delle libertà civili. E' visibile uno sforzo nel partito di maggioranza, confermato dai discorsi di tutti gli oratori democristiani, per fare in modo che i cittadini non cedano alle preferenze in soluzioni momentanee invece di considerare i termini permanenti della lotta politica in Italia. In nome delle esigenze fondamentali, 11 partito di maggioranza denuncia, oltre quello comunista, il pericolo fascista. Un editoriale del Popolo di stamane, venuto dopo le dichiarazioni fatte a suo tempo da Moro e le precisazioni del vice-segretario della de, Scaglia, ai giornalisti esteri, deve essere considerato definitivo. « Una delle aspirazioni dei neofascisti — dice lo scritto, che lo stesso Moro ha ispirato — è quella di voler sommergere le divisioni politiche in un fronte nazionale indiscriminato in nome dell'anticomunismo. Anche nel '22 la mentalità bloccarda condusse elementi democratici e liberal: ad accettare l'Impostazione fascista alla lotta al socialismo: ma il risultato fu disastroso ». < L'anticomunismo del msi, cioè quello della politica fascista, non è altro che lo strumento sterile per una po- llto disumana di puro pote- puro potè re, fondamentalmente totalitario, che offre al comunismo la possibilità dì prevalere ». La politica di blocco che vorrebbero 1 fascisti porterebbe il Paese al disastro: < Per questo i partiti democratici respingono ogni possibilità di convergenza con il msi, non fosse altro che per una doverosa riflessione: non solo la storia di trent'anni addietro, ma anche quella recente e recentissima stanno a smentire quella aspettativa». Lo slogan sul quale in. pòrno la propaganda (inspiegabilmente cosi doviziosa da superare quella di tutti i partiti, compresi i maggiori) dei fascisti, cioè quella della loro funzione di trattenere ' la de al loro fianco, perde in tal modo o^gni significato. Fonti ufficiose aggiungono a ciò che è fin d'ora fermamente escluso che possa avere vita a Ro ma una giunta con i voti dei fascisti: in caso estremo si preferirebbe un commissario straordinario. Ultimo chiarimento della vigilia: il Popolo di domani annuncia che il signor Genco Russo si è ritirato dalla lista del partito nel comune siciliano dì Mussomeli. Il candidato dimissionario era stato Indicato dai comunisti e da altre fonti come 11 capo della mafia siciliana: se n'era parlato alla televisione nella conferenza-stampa di Moro, e Moro si era trovato a disagio. L'estrema sinistra denunciava nella impossibilità per la direzione democristiana di rinunciare alla candidatura del signor Genco Russo la prova della sua incapacità a controllare il partito. Le odierne dimissioni sono una prova di fermezza dell'on. Moro. Anche Nenni tende a ridurre la polemica ai temi di fon- SW&ÉR'ttó'iSÌ lemizzare vivamente con Fan fani. < Il governo di tregua e di emergenza — ha detto il capo socialista — ha nelle elezioni la sua naturale scadenza». Anche se le elezioni non cambiassero i rapporti di torta 11 governo non potrebbe reggere. Sono le ultime battute prima delle conclusioni di domani: il discorso politico tra le opposte forze è or¬ mai chiuso; 11 voto. si riaprirà dopo Michele Tito

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