Ore di ansia nell'isola di Ariano Sorge una barriera contro l'acqua che avanza

Ore di ansia nell'isola di Ariano Sorge una barriera contro l'acqua che avanza iiiiiiiEiiiiiiiiiiiiiriiiiiiiiiitiiririiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiii iriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii]fiiiiiiiiiiii;iiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiii(riiiiiniiiiiiriiiiriiiiiii(iii] iiiiiiiriiniiciiiiLa gente del Polesine attende sgomenta un'altra onda di piena Ore di ansia nell'isola di Ariano Sorge una barriera contro l'acqua che avanza Oltre seicento operai lavorano per costruire una nuova linea di difesa - Si cerca di salvare i centri di Ariano, Taglio di Po e Lorbola ■ Il mare blocca M fiume alla foce, il livello della piena sempre pericoloso Seimila persone sfollate o destinate a sfollare (Dal nostro inviato speciale) Rovigo, 3 novembre. Nell'isola di Ariano invasa dalle acque e nel delta minacciato di allagamento si vivono ore di ansia. I pericoli non sono scomparsi. Un'onda di piena è passata, ma un'altra se ne attende, e intanto, poco dopo le due del pomeriggio, il sole si è oscurato, e il cielo è diventato livido. Si teme una ripresa del maltempo. L'ampio squarcio, apertosi ieri mattina sull'argine del Po di Goro, all'altezza di Riva, si è allargato ancora, sono oltre duecento metri, adesso, di fronte aperto all'invasione delle acque, e quattromila, all'incirca gli ettari di buon terreno diventato in trentasei ore palude, e seimila le persone sfollate o destinate a sfollare nelle prossime ore. Il mare riceve pigramente, in qualche ora non riceve affatto: l'acqua che stanotte aveva incominciato a decrescere, nelle none allagate, ha ripreso nel pomeriggio a salire. L'Adriatico la rimanda indietro, sospingendola sui campi dove già dilagano le acque della prima irruzione. L'idrometro di Cavanella, il più vicino alle foci, alle otto di stamane era fermo sui due metri e quaranta, stasera sui due e quarantadue. Smottamenti, fontanazzi — cioè lo sgorgare in terra asciutta di acqua fluviale da i ene segrete che si rompono all'improvviso — gli allagamenti di terreno golenale, i rattoppi sugli argini che si sdruciscono e lasciano filtrare rigagnoli e ruscelli giù per la campagna non si contano nemmeno più. L'allarme s'è oggi esteso dal Po all'Adige. Lo con/erma un comunicato della prefettura diffuso al termine d'una riunione — un * piccolo vertice tecnico » — cui hanno partecipato le più alte autorità dei ministeri dell'Agricoltura e dei Lavori Pubblici. 11l Genio civile — vi si legge — controlla le condizioni degli argini, che sono sottoposti ad un notevole sforzo data l'eccezionale durata del periodo di alti livelli delle acque. Continuano anche i lavori di rafforzamento e di presidio nei tratti dove si verificano smottamenti. Lungo il corso inferiore dell'Adige il permanere della piena produce analoghi fenomeni di franamento dei rilevati arginali, ai quali si fa fronte con lavori di ripresa delle corrosioni ». Si lascia capire che i fiumi hanno concesso qualche ora di tregua, ma non è affatto certo che ad essa farà seguito la liberazione dall'incubo. La massima preoccupazione è per ora di salvare la parte più popolosa dell'isola di Ariano: sfruttando un ciglio di dune sabbiose tra Taglio di Po e San Basilio, per un tratto di circa 8-9 chilometri, si è incominciato a costituire una linea difensiva, che dovrebbe sbarrare il passo all'avanzata della alluvione e risparmiare i centri maggiori, Ariano, Taglio di Po, Coi boia. Lavorano a quest'opera e all'intero complesso alluvionato 52 ruspe, l!t escavatari, 134 nu-|tocarri, 15 autotreni, due rulli1 compressori. Gli operai sono\ 200, ma aumenteranno a 600Ìnelle prossime ore. Fino al pomeriggio di quest'oggi, dodici sezioni elettorali risultavano allagate. « Le votazioni, domenica, si faranno iti barca? », ci chiedeva la gente quest'oggi, con sarcasmo. Una richiesta perché siano sospese le votazioni è già sta- ta inoltrata, si pensa che il decreto relativo sia alla firma Siamo andati oggi per qualche ora nelle borgate del Basso Polesine e sugli argini, a sentire gli umori della gente. Umori tetri. Nelle scuole elementari di Riva, a poche centinaia di metri dalla falla, donne, vecchi e bambini bivaccano nelle aule, i banchi sono accatastati a ridosso delle pareti, su una lavagna sono rimasti incompiuti i disegni degli scolari. Si distribuiscono le razioni di viveri, triangolini di formaggio, cubetti di marmellata, scatolette di carne. Camminiamo adesso sull'argine devastato, verso il punto dove si è aperta la falla. La massicciata è tutta buche e cunette: a salirci sopra, il terreno sobbalza, come fosse di gomma, tant'è gonfio queJiimiNiiiiminniiimiiiiiiMiiniiiiiiimmiiii ,„ „„ ,,„„,,- „™„ S^"5?Ì ^fl^Tri del fiume. Nei pressi di Ri và, l'argine appare oome una lunga e dolorante arca di Noè, stretta dalle acque del fiume da un lato, dall'acque dell'alluvione dall'altro. Sulla proda erbosa pascolano cavalli e bovini, saltano conigli, legati per una zampa ad un pilone della luce, starnazzano galline, grufolano maiali; uomini con la barba incolta, vecchi carichi di acciacchi e di proverbi dirigono il via vai delle barche che salpano verso le case per raccogliere masserizie o per trasferirle dai pian' terreni al primo piano. Alcuni dormono, sdraiati sull'erba, tenendo una mano sul manubrio della motocicletta, riversa accanto a loro. Qualche famiglia è accampata tra le ruote di un carro agricolo. Mezzi anfibi dei vigili del fuoco solcano le acque, tra le chiome remote dei pioppeti, recando gente a bordo. In una casa, una ragazza a gambe nude, sopra una barca, riceve al volo ceste e fagotti che un nomo le lancia da una finestra dal piano superiore. Dagli usci aperti si intravvedono tavole rimaste apparecchiate, cucine c torneiti trasferiti in camera da letto, o sui fienili. Intorno alle case, spuntano fuori dalle acque, le corolle variopinte dei crisantemi, i ciuffi del rosmarino. Una donna, vicino a noi, interpella un sacerdote: < Signor arciprete, noi ci siamo salvati con l'abito che abbiamo addosso soltanto. Ci può far avere un mezzo anfibio per andarci a prendere qualcosa laggiù/ ». L'arciprete fa il gesto della desolata impotenza, quelV allargare di braccia che è il gesto di queste ore e di queste circostanze, in PolesineGigi Ghirotti miuiiimiiiiiM L'impeto delle acque ha ancora allargato la falla nell'argine del Po di Goro (Tel

Persone citate: Ariano, Ghirotti, Noè, Riva

Luoghi citati: Goro, Rovigo, San Basilio, Taglio Di Po