Il Presidente Gronchi alle Forze Armate nell'anniversario del 4 novembre

Il Presidente Gronchi alle Forze Armate nell'anniversario del 4 novembre Il Presidente Gronchi alle Forze Armate nell'anniversario del 4 novembre « L'Italia tende alla pace con tutte le sue energìe ed è vicina ai popoli che vogliono conquistarsi l'autonomia » licode nazionale «Al primo compimento di questa Unità concorsero l'ideallsmo ceneroso di pensatori Roma, 3 novembre. Nella ricorrenza del 4 novembre il Capo dello Stato ha indirizzato il seguente messaggio alle Forze Armate: * Soldati d'Italia, il popolo italiano celebrerà nei prossimi mesi con sentimento concorde il centenario della sua Unità come Mazzini, congiunto all'audace e pur meditato coraggio di uomini d'azione come Garibaldi; il realismo paziente e lungimirante di politici quale Cavour, fecondato dallo spirito dì sacrificio sofferto e pur così nobilmente sereno di tanti gregari sacri alla nostra memoria, siano essi ulustd od oscuri, che non esitarono a votarsi alla morte sui campi dì battaglia o nelle tetre prigioni o sugii spalti delle fortezze contese Concorse, cioè, tutta la Nazione nella sua parte migliore: tutta, nel senso geografico ed in quello politico e sociale L'unità nazionale si espresse cosi dall'unità degli spiriti. ■1 Se condizioni internazionali determinanti per il peso di forze ben più potenti delle sue costrinsero la giovane Nazione ad arrestare il suo sforzo unitario ai confini di territori anch'essi italiani per sentimento, lingua e tradizioni, quella viva e profonda esigenza dello spirito nazionale non si estinse per pigrizia o per oscuramento delle coscienze. Anzi, essa, pur nel travaglio, aspro per difficoltà e contrasti, talora tormentoso per delusioni ed errori, teso a consolidare in un ordine costituzionale di libertà civili e di giustizia sociale la compagine della nuova comunità nazionale, si tramandò ai giovani delle nuove generazioni e parve anche riprendere il più ampio respiro delle sue origini Fu cosi che le aspirazioni dell'Italia, valicando gli interessi e le frontiere della Patria, si riconobbero nello sforzo di altri popoli verso l'indipendenza e la libertà. * Quando l'ora venne — continua il messaggio — precorsa dai fremiti di insofferenza alla dominazione straniera che scossero l'apparente solidità dell'impero asburgico, il popolo italiano si sentì istintivamente fraterno accanto a quelle nazionalità oppresse. E nel suo atto di coraggio, che ruppe i comodi indugi ed af¬ frontò i tremendi lutti della guerra, si fusero l'anelito al compimento della propria unità e la solidarietà verso quan ti tendevano a conquistarsi la dignità di libere nazioni. « Vittorio Veneto, per tale ispirazione ideale che ne fu il fattore decisivo, porta in sé un significato che trascende quello già grandissimo di un fatto stonco determinante per il destino del nostro Paese. < Io vi ricordo queste vicende e questo loro profondo significato — afferma il Presidente della Repubblica — perché ciò che diventa " storia " si allontana troppo spesso dallo spirito delle generazioni che si susseguono, nel mutarsi di interessi, di esigenze, di costumi. <Ve lo ricordo perché, nella luce di tale più compiuto significato, la vicenda gloriosa che si concluse quarantadue anni or sono, pone anche oggi nei suoi termini e nel suo giusto valore insieme alla vocazione del popol la missione che voi a. in suo servigio. < L'Italia tende alla pace con tutte le sue forze, perché nulla vuol pretendere da altri se non il rispetto della sua libertà e del suoi legittimi di¬ ritti. L'Italia è spontaneamente vicina ai popoli che vogliono conquistare la propria autonomia e darsi liberamente propri ordinamenti. c Ma la pace non è pace, se non è garantita dalla sicurezza: essa porterebbe nelle pieghe di ingenue speranze il pericolo della soggezione al più forte. La sicurezza non può risiedere che nella ferma volontà di difendere la propria libertà e nelle solidarietà che possono sussidiare validamente l'adempimento di questo responsabile e supremo dovere ». Il messaggio così conclude: « Ufficiali, sottufficiali e soldati di ogni arma, ecco la vocazione dell'Italia, alla quale si lega la nobile, necessità della vostra missióne. Voi l'assolvete non soltanto per la comunità nazionale, per le vostre famiglie, per voi stessi, ma per il libero e sicuro avvenire di tutti 1 popoli. « E' una consegna che voi ricevete dal popolo italiano, in questo giorno che rievoca gloriosi e sacri ricordi. Il popolo italiano si sente sicuro ed attende alacremente al suo lavoro perché sa che a tale consegna voi non verrete mai meno ». prckdvrtlvtblQltpspdFgccpsttCdislv

Persone citate: Cavour, Gronchi, Mazzini

Luoghi citati: Italia, Roma, Vittorio Veneto